Quotidiano | Categorie: Politica

Il Ministro Poletti all'Istituto San Gaetano: una comunità senza giovani è debole

Di Martina Lucchin Lunedi 5 Maggio 2014 alle 16:30 | 0 commenti

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Opportunità per i giovani, fare comunità e fiducia nel futuro. Sono gli ingredienti della ricetta che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha presentato questa mattina all’Istituto San Gaetano di Vicenza. Su invito della deputata del Pd Daniela Sbrollini, il ministro ha visitato insieme al direttore Paolo Faccin e all’assessore del Comune di Vicenza Isabella Sala, la scuola superiore ad alta professionalizzazione di via Mora che conta ogni anno circa 700 studenti, per poi passare ad un incontro a porte chiuse con le categorie economiche e i sindacati della provincia berica. 

“Una visita del tutto istituzionale e non elettorale - precisa l’onorevole Sbrollini, vicepresidente della commissione Affari Sociali – con nessun candidato presente”. 

Creare delle opportunità per i giovani, dunque, è l’obiettivo che il Ministro si è prefissato con il “Piano garanzia per i giovani” avviato il primo maggio con 10 mila registrazioni solo il primo giorno. “È la prima volta che si impianta un servizio stabile di presa in carico dei giovani che non lavorano e non studiano. Iscrivendosi nel sito del ministero potranno avere la possibilità di fare esperienze di lavoro, stage o formazione, perchè nessun cittadino italiano deve stare a casa ad aspettare”.

Dare e avere fiducia nei “potenzialità di questo Paese”, è il secondo mantra di Poletti che guarda al Decreto Lavoro, “migliorato grazie agli emendamenti”, come un buon punto di partenza per rilanciare l’occupazione nelle imprese. E alle critiche dei sindacati sulle modifiche al decreto, il Ministro risponde deciso: “i numeri degli ultimi trimestri del 2013 ci dicono che il 70 per cento degli avviamenti è avvenuto attraverso contratti a tempo determinato che hanno però  avuto una durata molto breve. Perchè allora non permettere di prorogare il contratto senza la causale fino a 36 mesi?” “Il rapporto di lavoro deve essere libero – continua il ministro - è giusto che se l’azienda non rispetta i limiti dei contratti a termine paghi una multa e che non debba andare davanti al giudice: è sbagliato imporre l’obbligo di assunzione.”

Non escludere i giovani e dare “regole certe e chiare che permettano alle imprese di assumere liberamente” sono quindi gli elementi che il ministro pone alla base di una società che sappia essere anche “una comunità”.  Rimangono però delle incertezze sulla cassa integrazione in deroga per cui il ministro si dice “preoccupato, anche se la questione è sul tavolo del ministero economico”. È confermato infatti il disavanzo di 1 miliardo, così come preannunciato dai sindacati. 

Al centro della mattinata di oggi ci sono però i giovani studenti, che il Ministro saluta e osserva durante le attività scolastiche, perchè "una comunità che esclude i giovani è più debole". 


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