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Il M5S ha aperto il Pd come una scatola di tonno, ma Enrico Cappelletti non è ottimista

Di Ida Bini Giovedi 18 Aprile 2013 alle 16:49 | 0 commenti

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E' proprio il nome di Stefano Rodotà a dividere nel pd, ma la spaccatura si nota non solo nel partito, con tanti esponenti a votare scheda bianca o proprio Rodotà, ma anche in altri partiti, come sel, con il segretario Nicki Vendola che ripete: "Se non ci sono novità continuiamo a votare Rodotà, e la novità può essere che il Pd fermi la giostra", ovvero che decida di votare il candidato grillino.

Spaccatura anche nella base, con un centinaio di persone fuori da Montecitorio con tanto di bandiere rosse a urlare il nome di Rodotà, tanto che il movimento 5 stelle ha deciso di tenere la propria conferenza stampa fuori dal palazzo, prima davanti ai manifestanti, poi urlando anche loro Rodotà in mezzo a loro. Tra loro il senatore Enrico Cappelletti, cittadino a 5 stelle che sottolinea la democraticità del sistema che ha portato alla scelta di Stefano Rodotà. "I militanti hanno presentato candidati che ci hanno fatto sognare - dice il senatore vicentino - come Milena Gabanelli o Gino Strada, entrambi hanno fatto un gesto di grande responsabilità lasciando spazio a una personalità illustre come Rodotà, il candidato più vicino al centrosinistra che avremmo mai potuto presentare, una persona sulla cui etica non c'è nulla da dire, un nome su cui pensavamo di poter raggiungere un grande coinvolgimento del centrosinistra".
521 i voti per Marini, 240 per Rodotà al primo scrutinio, è cominciato il secondo e la maggioranza richiesta è sempre quella dei due terzi, 672 il numero da raggiungere per andare a occupare le stanze del Quirinale. Marini è il nome uscito dall'accordo pd-pdl. "Nessuna sorpresa che alla prima votazione siano stati insieme, dice Cappelletti - io sono in aula tutti i giorni e posso portare la testimonianza personale di quanto le convergenze siano la regola piuttosto che l'eccezione; in questo caso tutti gli italiani hanno potuto vedere un esempio di inciucio che più inciucio di così non ci può essere. Vero che c'è stata la presa di posizione di sel, e si riflette sui numeri, ma i dissenzienti nel pd sono una sparuta minoranza, spero che prima della quarta votazione nel pd, viste anche le centinaia di persone loro che protestato, i loro attivisti, i loro militanti che chiedono che venga votato Rodotà. Spero che ci sia una rivalutazione del nostro candidato ma sono piuttosto pessimista. Però stiamo a vedere"

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