Quotidiano | Categorie: Infrastrutture

Il Sole 24 ore: il governo dirotta i fondi della Tav alla Spv

Di Marco Milioni Sabato 15 Giugno 2013 alle 19:30 | 0 commenti

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Con un decreto legge il governo a breve potrebbe deviare una parte dei fondi destinati alla Tav e ad altri progetti, un paio di miliardi, a beneficio di piccole opere per i comuni, ma anche a beneficio di altre grandi infrastrutture come la Pedemontana Veneta. La notizia, potenzialmente clamorosa, la rivela Il Sole 24 ore di oggi che a pagina 4 dedica all'argomento un lungo approfondimento.

In realtà il dibattito su come usare le esigue risorse dello Stato è in corso da anni. Perchè oltre al merito dei progetti, la discussione è imperniata anche sulla definizione delle priorità dei finanziamenti pubblici. E così in giornata è arrivato un primo commento da Massimo Follesa portavoce del Covepa, il coordinamento di comitati che da anni si batte contro la attuale Pedemontana: «Mi viene da ridere perché li aspettavamo al varco. Da mesi noi e poi i media vanno dicendo che non ci sono soldi. Per mesi il commissario alla Spv ha negato. Ora lo Stato spiega che concederà altre risorse oltre a quelle già date. A questo punto se l'opera se la paga l'ente pubblico non si capisce a che titolo - aggiunge Follesa - il privato che realizza l'opera, se la realizzerà, si accampi il diritto di chiedere il pedaggio. Spero pertanto che i parlamentari veneti, sia in sede di commissione, sia prima del voto in aula pretendano a questo punto copia del contratto di concessione sulla Spv perché se il contribuente ci mette i quattrini il pubblico deve sapere anche le minuzie di quelle carte».

Ma l'esponente del Covepa aggiunge: «Al di là di ogni ragionamento nel merito delle cosiddette grandi opere sembra di assistere al giro di giostra dei carri armati di Mussolini. Se ne mostravano tanti e invece erano gli stessi che a ruota giravano per la piazza. Il governo dice di avere i soldi per tutto e invece finisce per destinare le medesime somme una volta ad un progetto una volta ad un altro. Ad ogni modo - conclude Follesa - alla Ue potrebbero anche decidere di considerare una pratica del genere come aiuto di Stato perché non dimentichiamo che, almeno a parole la Spv è un progetto di iniziativa privata rispetto al quale il privato dovrebbe metterci il rischio d'impresa. In teoria però visti i chiari di luna».


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