Quotidiano | Categorie: Politica

Il caso Bulgarini e il caso Hong Kong scuotono la fiera

Di Marco Milioni Mercoledi 25 Settembre 2013 alle 12:33 | 2 commenti

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Con ogni probabilità sarà una mera coincidenza temporale ma durante le scorse ventiquattro ore due burrasche contemporanee si sono materializzate dalle parti della Fiera di Vicenza. La prima è stata scatenata da una contesa interna al consiglio di amministrazione della spa di via dell'Oreficeria. La seconda, già ribattezzata Fieraleaks, è stata generata da un mini dossier contente alcune fatture relative a pagamenti effettuati a beneficio di una srl di cui è socio il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci.

Oggi sulla stampa locale la questione delle diatribe in seno al consiglio di amministarzione ha avuto ampia eco. Il GdV e Nv hanno sviscerato la questione della diatriba che sarebbe in corso tra il presidente Paolo Mantovani e il direttore generale Corrado Facco. Per il Corveneto quest'ultimo starebbe sul punto di fare le scarpe a Mantovani, mentre per GdV e Nv quest'ultimo avrebbe intenzione di vender cara la pelle. Ed è in questo senso che andrebbe letta una missiva inviata proprio dal presidente ai soci nella quale, alla grossa, si accusa il direttore Facco di essersi mosso da solo e senza informare il cda, nell'ambito di una importatnte trattativa con l'associazione degli orafi di Hong Kong.

A palazzo Nievo e a palazzo Trissino le voci circolano da settimane. È il futuro piano industriale in realtà, con i nessi e connessi in termini di commesse, appalti, consulenze e prebende varie, ad avere scatenato lo scontro tra Facco e Mantovani. Uno scontro il quale non è altro che la rappresentazione di una specie di guerra intestina tra i dominus della situazione ovvero provincia, comune, camera di commercio e dentro questa artigiani e industriali. Una guerra in cui avversari e alleanze sono cambiati a ritmo sostenuto generando di fatto una sorta di caos paralizzante.

Ed è in questo contesto che si inserisce «il durissimo» colpo che il M5S ha assestato ieri al vicesindaco e al primo cittadino Achille Variati. I quali colpiti senza guardia hanno preferito non replicare lasciando così scoperta tutta la giunta. Rimane ora da capire se esista una relazione tra le due vicende. A palazzo Trissino la voce che circola è che Mantovani, cercando di far quadrare i conti, abbia messo a punto un piano di tagli che potrebbe interessare non solo le collaborazioni che sono state attribuite (anche se manca l'ufficialità della cosa) alla srl riferibile a Bulgarini. Tagli che in realtà potrebbero interessare anche consulenze ben più corpose nonché i progetti che la fiera ha in corso. Il grosso dei quali però è in capo alla cordata Maltauro-Gemmo. Tra l'altro nel cda dell'ente di via dell'Oreficeria figura appunto Giuseppe Michelazzo, marito di Irene Gemmo, uno dei rampolli della Gemmo impianti. Una situazione, che in ragione di un potenziale conflitto d'interessi, non è mai stata gradita alla base di Confindustria e a quella della associazione Artigiani.

Il caso fiera però si è tinto ulteriormente di politica. Da ieri a palazzo Trissino si mormora di una arrabbiatura sesquipedale di Variati e Bulgarini, dopo che avrebbero appurato ciò che pochi giorni prima avevano sulle prime subodorato: le fatture sarebbero transitate dalla fiera a palazzo Trissino anche (ma non solo) con l'ausilio di alcuni importanti esponenti del Pd. I quali non avrebbero gradito la nomina in Amcps di Matteo Quero tanto cara al primo cittadino ed al suo numero due. La cosa per di più avrebbe messo in allarme la compagine che in seno al cda della fiera non vorrebbe tagli drastici a commesse e consulenze. Il motivo? Il chiasso scatenato dalla doppia vicenda avrebbe acceso le curiosità di una pattuglia trasversale di consiglieri i quali, in ragione delle facoltà ispettive del loro mandato, avrebbero deciso di andare a ficcare il naso tra i conti (fatture, mandati di pagamento e simili) di via dell'Oreficeria.


Commenti

Inviato Giovedi 26 Settembre 2013 alle 08:27

Vuoi vedere che c'è il tallone di Achille?
Inviato Giovedi 26 Settembre 2013 alle 16:40

Al Direttore che trama all'insaputa di tutti non ci crede nessuno. La Fiera è sempre stato il privilegiato luogo d'incontro e di scontro tra i poteri che a Vicenza contano e quelli che iniziano a non contare più.
furlivo
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