Opinioni | Quotidiano |

Ideologia e Costituzione

Di Citizen Writers Mercoledi 16 Ottobre 2013 alle 21:05 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Approfitto del commento di “kairos” alla mia nota del 12 ottobre scorso “Napolitano vuole stravolgere la costituzione” per precisare alcune cose. La nostra “ideologica Costituzione” (come la definisce “kairos”) nasce certamente da un “compromesso” ma di altissimo livello tra forze diverse come quelle cattoliche, socialiste, comuniste, liberali, repubblicane.

Forze che seguivano ideologie differenti e, spesso, antagoniste tra loro. L'equilibrio che è stato trovato allora ha creato una Costituzione che non poteva essere espressione ideologica di una parte ma, necessariamente, era (ed è) un insieme di valori e principi universali che venivano (e vengono) tradotti in norme e regole che non lasciano spazio ad ambiguità alcuna. Leggendo anche sommariamente la Costituzione si capisce come la prima parte (principi fondamentali) e la seconda parte (titoli I-II-III-IV-V-VI e DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE) siano strettamente legate tra loro. E si comprende anche che, modificare decine di articoli della seconda parte (così come vorrebbero fare Napolitano, la maggioranza che sostiene il governo e i cosiddetti “saggi” nominati per questo), significa non tanto apportare qualche “aggiustamento” migliorativo ma, di fatto, riscrivere la Costituzione stessa partendo da presupposti che sono in palese contrasto con lo spirito e la lettera di quella del 1948. La nostra Costituzione non è un agglomerato di frasi ma un insieme  omogeneo nel quale i singoli articoli si legano tra loro e formano un tutt'uno che stupisce ancora oggi per la modernità e l'attualità di quanto si stabilisce.

Sconcerta che si voglia cambiare una costituzione come quella del 1948 in maniera sostanziale utilizzando ogni maniera possibile per non far conoscere ai cittadini quello che si sta facendo realmente. Se da una parte esiste una Costituzione che è scritta in una maniera semplice senza utilizzare parole incomprensibili o involuzioni linguistiche (che abitualmente servono per occultare le reali intenzioni), dall'altra si vede il continuo invocare di “riforme” costituzionali che non vengono mai esplicitate con la dovuta chiarezza. Questa confusione è parte dell'ideologia oggi vincente. Mi riferisco a una “ideologia vincente” perché chi vuole cancellare le “ideologie classiche” (quelle che hanno saputo interagire nella fase costituente del secondo dopoguerra) è portatore, di fatto, di un'ideologia molto pericolosa che fonda le sue radici nel “pensiero unico”. Un'ideologia quasi sotterranea che porta a considerare qualsiasi ideale politico diverso da quello stabilito come “vincente” un qualcosa che deve essere messo a tacere.

Sul “conservatorismo di sinistra”, poi, sarebbe interessante avere la capacità e il tempo di approfondire  la cosa, senza limitarsi a un'affermazione “tipo slogan” come quella fatta da “kairos”. Volendo essere brevi sono pronto a dichiarare che si, nella difesa e nell'attuazione della Costituzione, sono conservatore. Molto conservatore perché la vorrei preservare dagli attacchi di personaggi mediocri e, spesso, ignoranti che pretendono di modificarla. Conservatore ... anzi un “partigiano della Costituzione” al quale piace rileggere gli articoli della Costituzione del '48, soffermandosi sui termini utilizzati, sulle frasi. E rileggo quanto scriveva Calamandrei (che non era né democristiano, né socialista, né comunista) o gli interventi di persone più “schierate” (secondo le “categorie” riportate da “kairos”) come Giuseppe Dossetti, Sandro Pertini, Camilla Ravera, Palmiro Togliatti, Cocetto Marchesi e, allora, mi convinco di essere nel giusto. La nostra Costituzione è bellissima ma, ad oggi, non è stata pienamente applicata. Contiene valori e principi universali. Uguaglianza per tutti i cittadini (e non solo per gli italiani). Ripudia la guerra. Garantisce il lavoro a tutti (un diritto ma anche un dovere). Non fa discriminazioni. È una Legge che, se venisse veramente applicata, cambierebbe l'Italia. E sarebbe una vera rivoluzione. Ecco, sarebbe giusto e normale che venisse attuata prima che qualcuno pensasse di modificarla invocando una “stabilità” che governi come l'attuale non riescono ad avere per (in)capacità propria. Ecco perché, chi viene definito un “conservatore di sinistra” perché difende la Costituzione, è (e si sente) profondamente rivoluzionario.

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, Costituzione, ideologie

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network