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I venetisti attaccano su Orsoni ed esultano per il referendum sul Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 12 Giugno 2014 alle 23:59 | 0 commenti

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Gianluca Busato, Plebiscito.eu - È scandaloso quanto avvenuto oggi a Cà Farsetti. Non ci sono parole per contenere l’indignazione per la luce sinistra che viene gettata sulla Capitale della Repubblica Veneta dalla decisione annunciata da Giorgio Orsoni di rimanere in carica come sindaco di Venezia dopo aver chiesto il patteggiamento per 4 mesi per finanziamento illecito (oltre a 15.000 euro di multa), di fatto ammettendo il reato.

Non ci sono parole per commentare le possibilità di convivenza con una giunta e una maggioranza del partito democratico che aveva appena annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo per le tangenti del Mose.
Abbiamo pertanto deciso di lanciare una petizione per chiedere a gran voce le dimissioni di Orsoni da sindaco di Venezia: ogni richiesta gli arriverà direttamente senza intermediari sulla sua scrivania via email: inondiamogli la mailbox esprimendo la nostra indignazione per il suo inqualificabile attaccamento alla poltrona.

In pochi minuti si è inoltra riempita di sostenitori e di “mi piace” anche una pagina facebook intitolata “Orsoni fa rima con Dimissioni” (con hashtag #OrsoniDimettiti e #OrsoniDimissioni che dimostra come il livello di sopportazione verso questi politici irresponsabili abbia superato ogni limite di decenza.

Questa sera da Este, durante il convegno LA REPUBBLICA VENETA IN EUROPA, NEL MONDO: UNICA SOLUZIONE annunceremo ulteriori decisioni per dare voce ai cittadini veneziani offesi e oltraggiati dal poltronismo e dall’incapacità di trarre le minime conseguenze da parte di Orsoni.
L’atteggiamento del sindaco di Venezia fa il pari con lo squallido teatrino dei consiglieri regionali che oggi a Palazzo Ferro-Fini hanno dimostrato di non essere degni di rappresentare neanche una bocciofila, con un’indegna rappresentazione che vuole cercare di accontentare tutti senza decidere alcunché, anche perché già superati dalla sovranità popolare espressa con il voto nel referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo scorsi.
Il ruolo di questi politicanti è appunto quello di mediatori inutili e spesso tangentari che contribuiscono al saccheggio delle risorse e delle speranze dei veneti in combutta con lo stato italiano e con ogni sua diramazione politica e burocratica. Tutti uniti per la pagnotta, tutti uniti dallo slogan che li rappresenta, ben sintetizzato da Leo Longanesi: “tengo famiglia”.

Spazziamoli via, come si meritano.

A cominciare da stasera ad Este, con una presenza massiccia come in ogni evento, fino ad arrivare all’appuntamento di Mestre – Venezia del prossimo venerdì 20 giugno alle ore 20.30, dove si terrà la manifestazione “AI PIOMBI”, per fermare la corruzione dei mediatori politici italiani e dare il via a un nuovo Rinascimento Veneto con l’esercizio di indipendenza della Repubblica Veneta.
Sarà proprio in quell’occasione, tra l’altro, che daremo i nuovi numeri delle adesioni alla campagna di ESENZIONE FISCALE TOTALE che in questa occasione farà molto molto male, considerate le prossime scadenze fiscali molto corpose.

La partita per la sopravvivenza è tra noi e loro. Non vi sono alternative. Ad ognuno di noi decidere se stare con chi ci ruba i soldi, le speranze e il futuro, oppure se contribuire attivamente al nuovo Rinascimento Veneto.

ll consiglio regionale del Veneto approva la legge regionale 342 per l’indizione di un referendum per l’indipendenza del Veneto, da organizzarsi tra 90 e 180 giorni. Resta da capire quali siano le modifiche apportate dai numerosi emendamenti, che non cambiano il giudizio positivo sulla decisione presa, sebbene tale voto segue l’approvazione di ieri della legge regionale 392 per l’organizzazione di un referendum sull’autonomia del Veneto, assolutamente inutile e deleterio.

Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu e della Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta, ha dichiarato: “a Palazzo Ferro-Fini non si respira ancora un anelito rivoluzionario, d’altro canto i consiglieri regionali hanno dovuto tener conto che un’organizzazione civica li aveva oltrepassati nell’assunzione di responsabilità. Alla luce della contemporanea approvazione del referendum per l’autonomia e l’indipendenza chi capisce cosa succederà realmente nei prossimi tempi è bravo. Nel frattempo continua ovviamente l’esercizio di indipendenza della Repubblica Veneta, unica azione concreta, con l’esenzione fiscale totale e ogni iniziativa tesa al raggiungimento della piena sovranità e indipendenza, in forma pacifica e democratica. Plebiscito.eu e la Repubblica Veneta non si fermano certamente ad aspettare i ritardatari, anche perché abbiamo già dimostrato che solo così si danno una mossa”.

 

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