I silenzi sulla A31 Nord
Martedi 24 Settembre 2013 alle 15:25 | 0 commenti
Basta uno sguardo veloce ai media mainstream per la vicenda Valdastico Nord per capire quanto, più o meno esplicitamente, pesino le ragioni del sì. E anche quando si parla delle ragioni del no le questioni vertono quasi esclusivamente su campagne d'opinione, vedasi l'iniziativa di don Albino Bizzotto. Sulle questioni più corpose, che siano quelle ambientali o economiche, lo spazio diminuisce. Basti pensare all'accoglienza presso i media vicentini della importante questione sollevata con rigore e chiarezza dal professor Dario Zampieri dell'università di Padova e riportata ieri su Vicenzapiu.com.
Si tratta di rilievi mossi anche in altre occasioni., per esempio dal sindaco di Besenello Cristian Comperini (comune trentino fortemente interessato al tracciato). VicenzaPiù sulla questione ha addirittura organizzato un convegno al riguardo. E ciò che più colpisce, e che a tali rilievi mai, o quasi mai, coloro che sono favorevoli all'opera, rispondano nel merito, forti della cosiddetta autorità di cui sono investiti per portare avanti il progetto.
In casi del genere però non è nemmeno intellettualmente onesto prendersela con chi più o meno lecitamente, più o meno scorrettamente, porta avanti gli interessi del cemento e dell'asfalto. Nell'opinione pubblica italiana, veneta in special modo, c'è un pensiero sordamente condiviso da tanti per cui una grande opera porta sempre lavoro e che le ragioni di quest'ultimo, e quindi del progresso, debbano godere di una sorta di privilegio a priori. Si tratta di un ragionamento che non sta né in cielo né in terra perché ogni opzione va sempre valutata per ciò che è. Ma chi è portatore di un punto di vista alternativo deve capire che se si vuol bucare il muro di gomma bisogna parlare non solo al cervello o al cuore dell'opinione pubblica, ma soprattutto alla pancia.
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