I "moralisti"... del porcellum sindacale
Mercoledi 30 Ottobre 2013 alle 17:52 | 0 commenti
Riceviamo da Luc Thibault Delegato RSU/ USB Greta Alto Vicentino e pubblichiamo - Come e di che vivono i sindacati “collaborativi†in Italia L’articolo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano (di seguito ndr), dal titolo “Cisl, gli affari d'oro di Bonanni con la pubblica amministrazioneâ€, nel quale si evidenziano le relazioni economiche tra la Cisl, proprietaria di alcune società , e molti enti pubblici e aziende private, pur con sintesi giornalistica descrive in modo articolato quanto l’USB va dicendo da anni.
Quei sindacati che abbracciano la filosofia economica basata sul “libero mercato†non possono che entrare direttamente nel mercato. Se lo fanno con aziende proprie, non possono che cercare di trarne profitto, magari trattando la forza lavoro come qualsiasi altra azienda. E se poi fanno affari con aziende o pubbliche amministrazioni nelle quali hanno una rappresentanza sindacale dei lavoratori, allora parlare di conflitto di interessi è forse poco.
E tutto ciò porta anche a dire che le stesse politiche, generali ed aziendali, attuate da questi sindacati sono fortemente condizionate dal reciproco interesse di far funzionare economicamente le aziende, le organizzazioni sindacali e le aziende delle organizzazioni sindacali. In tutto questo, chi ci rimette sono la trasparenza e i lavoratori. Ma c'è di più: i contratti di lavoro e gli accordi sono ormai pieni di “organi paritetici†ed “enti bilateraliâ€, che di fatto determinano lo spostamento di ingenti quote economiche verso alcuni sindacati.
C’è da chiedersi quanto, mediamente, Cgil, Cisl, Uil e Ugl ricevano delle quote dei propri iscritti e quanto invece vivano di queste altre entrate. E, stimato 100 il costo per le aziende dei rinnovi contrattuali, sarebbe anche da chiedersi quanto venga sottratto in termini economici ai salari dei lavoratori da quegli organismi succitati.
 Secondo l’USB, questa sarebbe una ulteriore, e forse più interessante, inchiesta giornalistica sulla quale lavorare. Di certo possiamo dire chi ha pagato lo scotto dei passati decenni di politiche sindacali intrise di “compatibilità economicheâ€, di “concertazione†e di “collaborazione†con governi ed aziende: sono stati e sono le lavoratrici e i lavoratori di questo Paese, sono soprattutto quei 5 milioni di poveri rilevati in questi giorni dall'Istat. Forse lo tsunami che ha investito la politica in questi ultimi anni dovrebbe cambiare direzione ed occuparsi anche di un certo modo di fare sindacato.
Questo signori dei sindacati confederali, non è demagogia, sono fatti… quotidiani!
CISL, GLI AFFARI D'ORO DI BONANNI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
di Salvatore Cannavò
La Cisl, con la crisi impeÂrante, è costretta alle puÂlizie di casa. Soprattutto sul lato della struttura fiÂnanziaria, dismettendo le attività estranee a quella tipicamente sindacale e che qualche guaio hanno finora creato al suo segretario, RafÂfaele Bonanni. Il quale, non volendo più esÂsere associato ad attività che poco hanno a che vedere con la tutela dei lavoratori e che, in alcuni casi, denotano un vistoso conflitto di interessi, ha deciso di sbaraccare tutto.
Nel corso dell'estate è iniziata la ritirata strategica: dismissioni di quote azionarie in attività di viaggio e turismo, via la coopeÂrazione internazionale ma, soprattutto, marcia indietro nella gestione della società più importante del mondo Cisl. Eustema nasce a fine anni '80 su iniziativa di tre gioÂvani ingegneri di area Cisl che andarono dall'allora segretario, Franco Marini, per chiedere sostegno nell'avvio di una strutÂtura, allora innovativa, di ingegneria inforÂmatica, allestimento di software, realizzaÂzione di siti web e gestioni integrate per aziende pubbliche e private. Si cominciò con una joint-venture con la società leader del settore, la Olivetti, e la stessa finanziaria della Cisl, la Finlavoro.
L'AZIENDA E' CRESCIUTA molto arrivando, lo scorso anno, a fatturare oltre 43 milioni di curo con un utile netto di 1,5 milioni. A sopÂportare questa crescita, un parco clienti di tutto rispetto: strutture come A2A, Adr, Bnl, Agenzia del Demanio, Comune di RoÂma, Consiglio di Stato, Enac e Enav, FerÂrovie dello Stato, Guardia di finanza, Ibm, Inail e Inps, vari ministeri, Poste Italiane, Telecom Italia e molte altre. L'anomalia è facilmente intuibile: una lunga lista di strutÂture pubbliche, in cui il ruolo della Cisl è tutt'altro che secondario, sostengono l'attività , e gli utili, di un'azienda di proprietà della stessa Cisl. Conflitto di interessi del tutto particolare, quindi, tanto che nel 2011, Cgil, Cisa e Usb dell'Inps firmarono un doÂcumento comune per deÂnunciare un possibile "conflitto di interessi o almeno una questione etica". 1 competitori delÂla Cisl denunciavano che "la spesa per inforÂmatica dell'Istituto preÂvidenziale è cresciuto dai 185 milioni del 2006 ai 500 milioni del 2011".
La partecipazione della Ciel in Eustema, fino a quel momento, era sudÂdivisa tra la finanziaria del sindacato, FinlavoÂro e la federazione dei pensionati. Ma nel 2010 iniziano una serie di operazioni finanziarie. Viene costituita una struttura ad hoc, InnoÂvazione lavoro Srl cui viene conferito il 33,6% di Eustema. Innovazione lavoro, a sua volta, faceva capo a un'altra struttura, Laboratorio del lavoro, associazione "non riconoÂsciuta" che ha sede a Roma, in via AnÂcona 20, stesso indirizzo della controlÂlata e facente capo al segretario Cisl, Raffaele Bonanni e al fiduciario del sindacato di via Po per tutte le opeÂrazioni finanziarie, Donatello BertozÂzi.
Nell'agosto di quest'anno, però, LaboÂratorio del lavoro, in ossequio alla liÂnea di dismissione, vende le proprie quote in Innovazione lavoro a due soÂcietà , E-World Consultante e Marises srl, che fanno riferimento ai due fonÂdatori di Eustema, Enrico Luciani e Stefano Buscemi, oltre che a fiduciare emanazione di banche popolari. QueÂst'ultima, però, a maggio vendono le proprie quote ai parenti dello stesso Luciani. L'incasso della cessione è siÂgnificativo: 1,5 milioni di curo che LaÂboratorio del lavoro, assicurano in Ci-sl, -"ha provveduto già a girare nelle casse del sindacato". Si tratta di un introito straordinario importante per il bilancio del sindacato che, nel 2012, ha chiuso con una perdita di 1,13 milioni di euro.
RESTA LA STRANEZZA di un'operazione che vede come controparti società che hanÂno tutte la stessa sede: anche E-World, inÂfatti, ha domicilio in via Ancona 20. La Cisl assicura che si tratta di una compravendita in cui si sono impegnati i dirigenti di EuÂstema "i quali hanno a cuore il futuro della società " ma allo stesso tempo ammette che l'azienda inizia a soffrire sul fronte delle commesse pubbliche. Strano, quindi, che i due dirigenti si assumano un peso così riÂlevante. Va comunque detto che la Cisl resta in Eustema con Finlavoro, detenendo diretÂtamente il 35% delle quote, garantendo, per il momento, la presenza e l'accesso a evenÂtuali dividendi. Grazie ai quali, Finlavoro può registrare a bilancio immobilizzazioni finanziarie per 1,6 milioni di curo di cui olÂtre un milione detenuto in fondi di inveÂstimento.
Se l'annuncio di ritirata strategica è quindi parziale sul fronte finanziario - e visto l'inÂtreccio tra le società , non del tutto certo - la Ciel non dismette certamente la proprietà immobiliare fondata su 5000 locali, tutti utilizzati per la propria attività sindacale, e fiore all'occhiello dell'orÂganizzazione. Ma resta in piedi la partecipazione a un'altra struttuÂra inconsueta, la Marte broker, società di brokeraggio assicuraÂtivo posseduta al 50% con il Gruppo Gpa che, come recita la brochure aziendale, "ha maturato una notevole espeÂrienza nel settore degli Enti pubblici". Tra i clienti, infatti, ci sono "oltre 700 tra Enti e Aziende pubbliche" rapÂpresentati in larga misura da Enti locali, Aziende saÂnitarie e ospedaliere, SoÂcietà di Servizi pubblici. Alcuni esempi: il Comune di Bologna, le regioni Emilia Romagna, MarÂche e Sicilia, il Ministero della Salute, le province di Livorno e Bologna, le autorità portuali di SalerÂno e Savona, le società di trasporto pubblico di MiÂlano o di Firenze, l'uniÂversità degli Studi di PaÂvia o la Scuola superiore S. Anna di Pisa. Ancora strutture pubbliche in cui la Cisl è forte e opera con vigore. Anche finanÂziario.Accedi per inserire un commento
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