Quotidiano | Categorie: Politica

I Verdi Europei sono per le donne competenti. Ma non in cene, per giunta con taccagni

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 23 Maggio 2014 alle 00:55 | 0 commenti

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I candidati dei Green Italia-Verdi Europei per la circoscrizione Nord-Est hanno presentato mercoledì 14 maggio a Vicenza la loro idea di Europa. Pubblichiamo (a seguire) il video della loro conferenza stampa, già trasmesso in streaming da VicenzaPiu.Tv, anche per dare un pizzico di visibilità a chi fa politica per qualche ideale, senza urlare e magari dicendo cose intelligenti e perciò non comprensibili o sgradite dai più.

Luana Zanella, coportavoce dei Verdi insieme ad Angelo Bonelli, Marco Boato, già parlamentare e uno dei fondatori dei Verdi, Davide Sabbadin, responsabile agricoltura ed energia di Legambiente Veneto, Stefania Pintarelli, imprenditrice ecologista ed Anna Scavezzon, restauratrice che ha diretto tra gli altri il restauro della Basilica di Vicenza, hanno esordito ad esempio con una frecciatina ("Siamo la lista in Italia con la più forte presenza femminile: 10 donne e 4 uomini... ma parliamo di donne competenti") esplicitamente rivolta alle capolista del Partito Democratico, Alessandra Moretti.

Sicuramente competente, ma in gaffes.

Prima in comune da vice sindaco (dalla cosuccia della targa rimossa di Hülweck al caso ben più grave del pediatra pedofilo Giuseppe Mattielo, rimosso anche lui ma dalla sua memoria di avvocato che pure aveva rappresentato la famiglia di una vittima).

Poi nel voltafaccia a quel povero Bersani che l'ha lanciata da parlamentare da listino bloccato.

Infine (last but not least, ne siamo certi) in cene di rango e per raccolta di fondi, come quella lecitamenta organizzata da Gianfranco Simonetto, presidente della Maltauro, ma per molti commentatori, tra cui chi scrive, inoppurtuna per la convitata, capolista del PD, non solo perchè avvenuta proprio nel giorno dell'arresto dell'ex Ad Enrico Maltauro, socio di rilievo del gruppo e cognato del presidente, ma anche perchè il gruppo ha avuto rapporti, anche discussi, con l'ammistrazione comunale anche quando il vice sindaco era la Moretti.

Per giunta, se Simonetto, comunque, ha prontamente confermato la cena da noi rivelata, la bella Alessandra, che nel cuore dei gossippari ha sostituito le PD+L Carfagna e Minetti, un giorno ricorda: «non sono milardaria come Grillo e i finanziamenti devo chiederli ai privati...» dimenticando, ahi la memoria!, stipendi da parlamentare non proprio da cassintegrata e consistenti rimborsi elettorali, aboliti sì, come sostiene lei ricordando male le leggi, ma fra anni...

E il giorno successivo non ricorda più: «querelo chi ha raccontato della cena e delle offerte», lecite, per carità, se dichiarate e fatte con bonifici o pagamenti tracciabili.

Ma una delle gaffes secondo noi più divertenti, che ha fatto diventare verdi non i già predisposti Green Italia ma, di rabbia, i professionisti di Regina Rossa, è l'aver fatto sapere che il venir meno dei "servigi" di comunicazione e PR degli ex soci di Bulgarini d'Elci non è dovuto a dissonanze sui suoi gusti... gastronomici ma a preventivi di spesa troppo alti.

Ale, promossa a star politica da tradimenti e comparsate tv a gogò, sarà, comunque, eletta per volere di Renzi, che, dicono i soliti maligni, ma ben informati, nelle strutture del partito, non la vorrebbe più a Roma, dove con l'aria che tira ogni voto, se "sicuro",  conta per due, e che, nel dubbio, l'ha messa sul treno per l'Europa dove uno vale zero.

Ma, onestamente, come si fa a votare in base alla competenza reclamata dai Verdi Europei una aspirante eurodeputata, come Ale, che promette di portare ai suoi amici imprenditori e all'Italia tutta tanti (ma tanti quanti?) fondi europei quando neanche sa gestire un preventivo di spesa per una elezione, che ha scoperto solo ora quanto costa?

Una società "produttiva" come Regina Rossa, tra l'altro utilizzata fin dalla campagna per le politiche del 2013, di certo non poteva accontentarsi, cara Ale, di quella miseria che rimarrebbe delle cifre, finora, dichiarate anche alla stampa (poche decine di migliaia di euro tra cui i 10.000 dei genitori) una volta detratte le spese vive per santini, volantini, pubblicità su giornali, camion con mega manifesti...

A meno che la Moretti non abbia voluto accusare con il "licenziamento" clamoroso di Regina Rossa gli amici illuminati e facoltosi presenti alla cena chez Simonetto (in Maltauro)  di essere così taccagni o, peggio, bugiardi da aver promesso  soldi trasparenti, sì, ma così trasparenti da non averli mai visti.

Dopo la "cena galeotta" che l'ha portata al centro dell'attenzione di Piazza Pulita non per le sue discettazioni politiche ma per l'inchiesta fatta da La7 sulla cena stessa e sugli affari di Maltauro a Vicenza.

Beh, allora, se l'eurocandidata non ha ricevuto contributi a sufficienza con bonifici o con pagamenti tracciabili, gli unici che Regina Rossa avrebbe accettato per continuare a lavorare  (d'altronde i cash, che mai Moretti avrebbe accettato, li ha consumati in quantità Enrico Maltauro...), ci sentiamo noi in dovere di invitarla, con sincero piacere, a cena per festeggiare l'elezione meno costosa mai vista.

A una condizione, però: che si paghi alla romana, ognuno per sè, cioè. E con ricevuta fiscale.

Lo chiede uno che di aver fatto favori a imprenditori (e non di averne ricevuti) è stato accusato e che per quell'accusa sta pagando. In chiaro.


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