Guai per i viticoltori veneti, Scottà: inchiesta antidumping su vino Ue dalla Cina
Mercoledi 3 Luglio 2013 alle 19:52 | 0 commenti
Europarlamentare Giancarlo Scottà (Lega Nord)  - Il provvedimento cinese arriva proprio a ridosso della proroga al 2030 sui diritti d'impianto, con cui l’Ue aumenta la capacità di investimento nel mercato del vino. Scottà (LN): "A rischio sforzi viticoltori". Non c’è pace per i viticoltori veneti.
Dopo il caso Prosek, portato alla ribalta dal recente ingresso della Croazia tra i paesi membri dell’UE, ecco una nuova minaccia per l’export: il governo cinese ha infatti avviato un’inchiesta antidumping contro il vino europeo, rispondendo così ai dazi imposti dall'Europa sui pannelli fotovoltaici cinesi.
«Ritengo vergognoso che la Cina apra un'indagine antidumping nei confronti del vino importato dalla Ue, proprio nel momento in cui l'Europa, prorogando sino al 2030 i diritti d'impianto, ha finalmente trovato un accordo per stimolare la capacità di investimento dei produttori europei in uno dei settori strategici della Ue».
Questo il giudizio dell'eurodeputato della Lega Nord Giancarlo Scottà , membro in commissione Agricoltura. Scottà , in particolare, fa riferimento all'accordo sulla proroga fino al 2030 dell'attuale regime dei diritti d'impianto, che dal 2016 diventeranno autorizzazioni gratuite rilasciate dagli Stati membri.
«Grazie a questa vittoria, su cui, tra l'altro, il Parlamento si è battuto molto -ha proseguito l'europarlamentare leghista- i produttori avranno la garanzia per diversi anni di poter continuare ad investire nel settore del vino».
«Trovo irresponsabile -ha concluso Scottà - che Pechino metta a repentaglio l'intera produzione vitivinicola europea, e gli sforzi fatti da migliaia di viticoltori per fronteggiare il calo di consumi nella Ue, semplicemente per un ricatto nei confronti dell'Europa e mi auguro che dopo tante battaglie a favore degli agricoltori europei le istituzioni comunitarie facciano sentire la loro voce».
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