Grillo, Zoggia e i miasmi veneti
Venerdi 8 Marzo 2013 alle 20:35 | 0 commenti
Il servizio de l'Espresso oggi in edicola che accende i riflettori sull'entourage di Beppe Grillo sta facendo il giro dei media nazionali. I detrattori del leader del M5S gli chiedono chiarimenti (le domande sono sempre lecite) e alzano il volume della polemica. I supporter e le persone vicine al genovese, spiegano che non c'è nulla da nascondere («il resort nel mirino era un sogno, ma non è stato mai realizzato») convinti che tra due giorni la tempesta in un bicchier d'acqua sarà finita.
Ora sul comico ligure uno la può pensare come vuole, ma che su Repubblica.it a pontificare sulla necessità di trasparenza sia uno come Davide Zoggia, neoeletto deputato del Pd nel collegio Veneto 1, fa un po' ridere. Sì perché Zoggia è quello che di fatto ha colmato la casella lasciata vuota ai vertici del Pd da Filippo Penati. Ma soprattutto Zoggia è colui che ha fatto affidamento sui servigi di Lino Brentan, altro esponente di spicco nel Pd negli anni Duemila (per giunta dato per vicino all'assessore veneto ai trasporti, il pidiellino Renato Chisso). Brentan infatti oltre a finire in una storiaccia di tangenti era pure l'uomo che organizzava le cene elettorali per lo stesso Zoggia: uno che sta alla trasparenza come i Ricchi e Poveri stanno ai Led Zeppelin.
Ebbene, se certe liason dangereuse tra Pd e Pdl, a cominciare dalle strane vicinanze nei progetti sulla sanità veneta e vicentina, non hanno avuto un gran riscontro, è anche colpa di Grillo. O meglio non è colpa di Beppe Grillo, ma di una parte del suo movimento che non è riuscita ad ottenere quello spazio d'accusa, magari sfruttando la popolarità del suo blog, per raccontare le magagne di quella terra martoriata dal cemento e dal malaffare che è il Veneto. Di più, considerando la scomodità del percorso e delle proposte, non tutte, di Beppe Grillo è fisiologico che la casta strumentalizzi ciò che trova sui media. Grillo però ha un vantaggio al momento. È sempre un passo davanti al Pd e due davanti al Pdl. Per cui se qualcuno gli rinfaccia la pagliuzza nell'occhio (è legittimo), è sufficiente che lui punti il suo su travi, architravi e interi portali negli occhi degli altri. Alcuni argomenti a caso? Project financing, ospedali, Mose, Pedemontana Veneta, caso Mantovani, Valdastico Nord, Sud, incompatibilità e commistioni in seno alla magistratura regionale e via via spentolando. Ora con tutti quei parlamentari a Roma arriverà la stagione delle pignatte scoperchiate e degli armadi svuotati? In Italia il puzzo non viene solo dal Tav e non ci sono solo giornalisti asserviti. Ci sono anche quelli che pur non andando sui talk show rischiano ogni giorno le ritorsioni di un potere sempre più autoreferenziale, vendicativo e pacchiano.
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