Quotidiano | Categorie: Politica

Grasso: per Grillo giù, per Filippin e Moretti su

Di Martina Lucchin Lunedi 18 Marzo 2013 alle 18:44 | 0 commenti

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C'è chi lo definisce come solo "una foglia di fico" o "un forte raffreddore", e chi invece lo considera "una scelta di alto profilo", "di grande rigore morale e competenza". Il primo ovviamente è lui, Beppe Grillo, che usa queste similitudini per sparare a zero contro la scelta fatta dai senatori eletti del movimento 5 stelle. Le seconde dichiarazioni sono, invece, rispettivamente delle vicentine Rosanna Filippin e Alessandra Moretti, senatrice e deputata del Pd. L'oggetto della bagarre, invece, è il neoeletto Presidente del Senato, Pietro Grasso.

L'ex procuratore nazionale Anti-mafia, nominato sabato come seconda carica dello stato con 137 voti al quarto scrutinio, viene considerato da alcuni come la miccia che darà avvio all'inizio dell'implosione del movimento di Grillo. Il leader accusa, infatti, i senatori cinque stelle che hanno votato per Grasso, invece di astenersi, di aver tradito il contratto e gli ideali del movimento. La polemica in questi giorni infuria, e mentre gli esiti rimangono tutt'altro che scontati, gli elettori del movimento prendono posizione sul web. La Moretti (Vicesindaco e Assessore all'Istruzione e Politiche Giovanili di Vicenza), intanto, boccia le affermazioni di Grillo come "battute di basso profilo e strumentali", considerandole inopportune rispetto alle necessità del Paese. La deputata democratica continua esprimendo un giudizio molto positivo sulla figura di Piero Grasso, in quanto degno "rappresentante dello Stato e della legge". Analoga la posizione di Rosanna Filippin (segretaria regionale del Pd), che definisce l'elezione di Grasso a Presidente del senato come "una scelta che doveva essere fatta.. per far capire che per fare politica servono alte competenze, che non siano contestabili." E mentre quest'ultima non apprezza le definizioni date su Grasso, come uomo al di fuori della rappresentanza politica d'apparato, la Moretti considera proprio questo come un "fattore molto positivo", una risposta forte a quel segnale di cambiamento che era stato richiesto dagli italiani con il voto. "Il paese ha bisogno proprio di queste figure per ripartire", le sue parole. Se, quindi, dalle considerazioni delle due democratiche neoelette traspare vigore e fiducia per le sorti del Paese, non si può dire altrettanto dai toni usati dal leader cinque stelle, che definisce Grasso come una "trappola" per i senatori del movimento. Eppure ciò che gli elettori grillini chiedevano era proprio una sferzata decisa al sistema della Seconda Repubblica e ai suoi rappresentanti. Ma a quanto pare, Pietro Grasso, magistrato di indubbia levatura, molto più lontano di altri dai giochetti politici, non è abbastanza."Giustizia e cambiamento, questa è la sfida che abbiamo davanti...anzitutto più giustizia sociale e più etica, nella consapevolezza che il lavoro è uno dei principali problemi di questo Paese". No, non sono le parole di Grillo in uno dei rari momenti in cui si esprime senza urla o epiteti. E' la voce di Pietro Grasso, in un passo del suo discorso d'insediamento al Senato, peraltro molto applaudito dai grillini...che si siano confusi anche loro?


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