"Gli Italiani in Crimea. Un genocidio dimenticato", inaugurazione con rappresentanti delle Istituzioni e parenti delle vittime
Mercoledi 2 Luglio 2014 alle 18:17 | 0 commenti
Acque Veronesi - “Gli Italiani in Crimea. Un genocidio dimenticatoâ€. Questo il titolo della mostra fotografica inaugurata ieri, alla presenza di un numeroso pubblico e rappresentanti delle Istituzioni comunali. L’esposizione, organizzata dall’Associazione Pugliesi a Verona in collaborazione con il Comune di Verona, sarà visitabile gratuitamente presso la sala Birolli, in via via Macello 17 a Verona, fino a domenica 6 luglio, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Sarà esposto materiale storico e documentale, raccolto ed elaborato da Walter Pilo, presidente dell’Associazione L’UOMO LIBERO di Trento e dal vice direttore di Radio Rai, Stefano Mensurati. Erano presenti all’inaugurazione l’Assessore al Decentramento del Comune di Verona, il pugliese Antonio Lella, il presidente della comunità Italiana di Kerch, Giulia Boiko Giacchetti (giunta appositamente per l’evento dalla Crimea), il giornalista della Rai, Tito Manlio Altomare ed il presidente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti. Alla presentazione ha partecipato anche Anna Parcelli Fedorova, ragazza ucraina laureata in ecologia e di origini italiane, che insieme ad altri due studenti sta svolgendo uno stage di tre mesi proprio nella società del servizio idrico. L’obiettivo dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’associazione Triveneto per l’Est Europa, con l’agenzia sociale “Lavoro & Società â€, la Regione Veneto e l’Ambasciata Italiana in Ucraina, è quello di favorire l’integrazione di studenti appartenenti alle comunità italiane dell’Europa orientale. Il tirocinio rientra in un progetto in collaborazione con l’Associazione CERKIO, che rappresenta la Comunità di origine Italiana emigrata in Crimea nella seconda metà dell’ottocento. La mostra, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Veneto, il riconoscimento dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Università degli Studi di Udine, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e riportare alla luce la drammatica storia di migliaia di connazionali emigrati in Crimea, vittime dalla deportazione di massa del 1942 nei Gulag del Kazakhstan.
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