Quotidiano | Categorie: Politica

Sventolano le bandiere degli indipendentisti in piazza dei Signori

Di Martina Lucchin Sabato 12 Aprile 2014 alle 18:06 | 0 commenti

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Alla chiamata di questa sera in piazza dei Signori del “capo popolo” Gianluca Busato gli indipendentisti rispondono agguerriti, anche se in pochi. La manifestazione a sostegno dei “patrioti” arrestati il 2 aprile che doveva tenersi la stessa sera a San Marco a Venezia, è andata in scena nella piazza, di certo meno simbolica per le spinte venetiste e per questo forse meno attrattiva, di Vicenza

(in fondo all'articolo la nota diffusa da Plebiscito.eu)

“Ghe xè tante bandiere ma poca zente”, dicono alcuni ragazzi mentre si attende la salita del leader di Plebiscito.eu sul palco posto vicino alle Colonne insieme ad un gazebo per la raccolta di “fondi a sostegno delle famiglie degli arrestati”. “Dovevamo essere in 3 o 5 mila e invece siamo solo in 500”, afferma un signore che di lotte per l’indipendenza sembra averne viste molte a manifestazione già avviata. 

“La Repubblica Veneta è una potenza nel mondo dal punto di vista economico e culturale e non può accettare la repressione giudiziaria dello stato Italiano”, urla Gianluca Busato dal palco incitando la folla al grido “liberi, liberi” rivolto a ai 25 arrestati, tra cui i più volte nominati Franco Rocchetta e Lucio Chiavegato, con l’accusa di terrorismo e di fabbricazione e detenzione di armi di guerra. “Fradei privati della loro libertà perché lo stato italiano ha visto venir meno l’ossigeno finanziario della colonia veneta”, continua Busato che dà il via poi al "piano di esenzione fiscale totale per il popolo veneto”. Sono più di una sessantina gli “uffici pubblici delle comunità” disponibili nel territorio, spiega il leader dei venetisti, che intende promuovere la sospensione del pagamento delle tasse in quanto “illegittimo ed immorale se fatto verso governi stranieri”. “Serve un sistema di legalità veneto perché la repubblica veneta si è dichiarata indipendente ed ora si mobiliterà sul territorio sempre più”. 

Salgono sul palco anche gli eletti nel consiglio dei dieci a seguito del referendum organizzato da Plebiscito.eu ed incaricati della transizione verso l’indipendenza e la moglie di Lucio Chiavegato. Mentre in piazza dei Signori sventolano le bandiere della serenissima e vicino alle colonne si aggira uno pseudo tanko telecomandato in miniatura. 

 

Plebiscito.eu - Ieri sera a Vicenza oltre 5000 persone hanno acclamato la partenza del piano operativo per l’esenzione fiscale totale, che libererà la Repubblica Veneta dalla morsa del peggiore inferno fiscale del mondo. La Delegazione dei Dieci ha presentato ufficialmente i modelli di adesione alla campagna di obiezione fiscale, che saranno raccolti in questi mesi dagli Uffici Pubblici delle Comunità della Repubblica Veneta. Dopo il censimento delle imprese e dei cittadini che aderiranno – ha annunciato la Delegazione dei Dieci – sarà inviata al Fondo Monetario Internazionale la notifica della minore capacità finanziaria dello stato italiano per impedire una deriva greca in tema di statistiche falsificate.
Nel corso della serata è stata testimoniata la vicinanza e la solidarietà ai veneti ingiustamente incarcerati per fatti che appaiono del tutto inconsistenti, con grande acclamazione da parte della folla, ancor più significativa oggi, giorno del 67° compleanno di Franco Rocchetta.
Alla manifestazione nazionale che si è tenuta nella splendida cornice di Piazza dei Signori hanno partecipato – sia direttamente sia attraverso l’invio di saluti e comunicati – molte rappresentanze di altri Popoli oppressi dallo stato italiano che hanno portato i loro saluti alla Repubblica Veneta, dai siciliani, ai friulani, dai toscani ai sudtirolesi, dai trentini ai triestini e ai lombardi, testimoniando come la Rivoluzione Digitale col sorriso si stia espandendo ovunque, come forma di pandemia contagiosa per la libertà.
Anna Durigon ha quindi letto il Decreto di esenzione fiscale emanato dalla Delegazione dei Dieci, tra l’ovazione della folla. Gianluca Busato ha poi dato voce ad uno straordinario intervento scritto di Paolo Bernardini che ha testimoniato il valore morale della battaglia di liberazione fiscale in corso e la natura dittatoriale dello stato italiano decaduto: “Ogni stato che ponga nei propri principi fondativi, ovvero nella propria costituzione, la non sottoponibilità a decisione referendaria (ovvero sottragga alla decisione del popolo) delle proprie aliquote fiscali, è una dittatura. E come una dittatura deve essere trattato e considerato dal concerto delle nazioni.”
Gianluca Busato ha commentato: “da Vicenza parte la concorrenza istituzionale tra Repubblica Veneta e stato italiano, che come proprio primo obiettivo ha il trattenimento delle risorse fiscali nel territorio. Rispetto al passato, l’esenzione fiscale totale che è partita si differenzia sul piano della legalità perché si basa sulla legittimità sovrana derivante dal voto della maggioranza assoluta dei veneti che ha decretato l’indipendenza della Repubblica Veneta, proclamata a Treviso il 21 marzo scorso e sul piano dell’effettività perché attuata attraverso un piano integrato con la predisposizione di una rete di uffici pubblici nel territorio che ci consentono di raccogliere una massa critica tale da innescare il processo di autentica liberazione fiscale”.

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