Quotidiano | Categorie: Politica

Gli indipendentisti giocheranno almeno a risiko?: lo chiede La Destra di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 20 Marzo 2014 alle 23:28 | 0 commenti

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La Destra Federazione di Vicenza - La fortuna politica della Lega Nord e degli altri movimenti indipendentisti deriva dall'avversione degli elettori, maturata negli anni verso uno Stato, quello italiano, inefficiente, sprecone e corrotto, situazione aggravata dalla crisi economica in atto. La proposta plebiscitaria inviata a tutti i residenti della Regione Veneto non possiede alcunché di ideologico e si limita a fondare la pretesa secessionista su cifre e percentuali.

Voci sulle quali si può pretendere una gestione più equa e più trasparente, ma che non potranno costituire motivazioni forti per una nuova coesione sociale che sarà comunque necessaria all'interno di un territorio veneto reso "indipendente".

La protesta contro istituzioni soffocanti non giustifica la disgregazione dell'Unità Nazionale, anche se le istituzioni da molto tempo dovevano rispondere attraverso il buon governo. Ciò che invece nell'ambito di questo fermento indipendentista si dimentica è l'Euro e l'Unione Europea. Con l'avvento dell'Euro è stata definitivamente estorta la sovranità monetaria; la moneta circolante ha cessato di essere di proprietà dei popoli ed è diventata moneta di debito. Un Veneto "libero" rimarrebbe prigioniero dell'Euro, della Germania, della BCE e degli speculatori finanziari internazionali e non si tirerebbe fuori dalla crisi scongiurando altre tensioni sociali. Ci sorprende come il Segretario leghista Salvini propugni l'uscita dall'Euro e sostenga questa iniziativa Veneta che non vi fa assolutamente menzione e riferimento. Inoltre gli indipendentisti tacciono, rivelando la loro origine sinistrorsa, su tutto il filone etico promosso dagli ultimi governi italiani e dall'Unione Europea, vero alfiere della deriva antropologica, la cui ultima aspirazione è la sostituzione delle parole Padre e Madre con genitore 1 e genitore 2. Tornando a riflettere sulla questione veneta: l'esperienza di anni di governo leghista, locale, regionale e nazionale, quando sono falliti tutti i progetti agognati della secessione padana, della devolution, del federalismo, ci fanno comprendere che questa iniziativa sia solo un espediente per recuperare consensi elettorali. Anche perché si dovrebbe sapere che un'iniziativa del genere andrebbe accompagnata da una febbrile quanto silente attività di allestimento di una efficiente forza bellica. Negli anni scorsi pensavamo che la Lega Nord, fruendo delle ingenti risorse finanziarie di cui dispone, sotto sotto stesse preparando un esercito; capimmo successivamente che le risorse invece venissero impiegate in benefits personali, in operazioni finanziarie molto ardite oltre che in diamanti. Ma adesso, almeno, cominceranno a giocare a risiko?

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