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Gli allevatori veneti chiedono alla Regione il Psr per rilanciare il settore

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 10 Febbraio 2014 alle 11:28 | 0 commenti

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Arav - La crisi economica ha pesantemente colpito gli allevamenti veneti, ma cominciano ad emergere i primi segnali di speranza. Ad annunciarlo, proprio in occasione della chiusura di Fieragricola a Verona è Luciano Pozzerle, presidente dell’Arav, l’Associazione regionale allevatori veneti.

“Il 2013 è stato un anno disastroso per gli allevamenti da latte – spiega il presidente Luciano Pozzerle – e molte stalle hanno chiuso i battenti, con le immaginabili conseguenze per l’economia agricola dei territori. L’anno nuovo, però, è iniziato sotto il segno della speranza, con elementi concreti di positività. Il prezzo del latte è aumentato ed ha raggiunto un livello che si avvicina di più alla copertura dei costi, garantendo agli allevatori margini accettabili”. Accanto a questo fenomeno il fatto che i prodotti lattiero-caseari sono sempre più richiesti anche dai mercati emergenti, in particolare la Cina, dove i consumi sono aumentati in modo significativo. Analogamente è diminuito il prezzo del mais, alimento base per gli animali da latte, concorrendo all’aumento del differenziale costi-profitti. “A testimoniare questo andamento positivo è il prezzo del latte alla Borsa merci di Verona – aggiunge il presidente Luciano Pozzerle – passato da 0,38 a 0,48 euro negli ultimi dodici mesi. Tuttavia, per invertire la tendenza, sarebbe necessario che questo miglioramento si protraesse per almeno due anni, fino al 2015, data in cui la Comunità europea ha annunciato l’abolizione delle quote latte, un elemento che contribuirebbe a ridare fiato al settore, che potrebbe così riprendere ad investire in modo significativo. In questo contesto il ruolo dei consorzi sarà fondamentale per dettare regole certe al comparto e garantire ai consumatori la tracciabilità dei prodotti a partire dal nostro latte di altissima qualità”. Il grande interesse manifestato dal crescente numero di partecipanti a Fieragricola di Verona, rispetto alla precedente edizione, evidenzia che gli allevatori hanno deciso di tenere duro e mettersi in gioco credendo nel cambiamento. “In questo contesto l’Associazione regionale allevatori veneti ha un ruolo determinante – sottolinea il presidente Luciano Pozzerle – sia dal punto di vista della consulenza tecnica alle aziende, sia sotto il profilo della politica associativa, per sollecitare le istituzioni ad adottare norme incentivanti e giuste per chi produce e per i consumatori. Proprio per questo sollecitiamo la Regione Veneto ad approvare con urgenza il Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, per dare regole certe agli allevatori e consentire loro di riprendere ad investire. Se ciò non avverrà in brevissimo tempo le stalle saranno per forza di cose in difficoltà nell’intera regione”. Nell’ambito di Fieragricola si è svolta anche la 13a edizione del Dairy Show, manifestazione organizzata dall’Arav, che ha visto sfilare oltre 150 capi di razza frisona, con espositori internazionali. “Si tratta dell’unico opening di settore – conclude il presidente Luciano Pozzerle – in cui gli allevatori portano i migliori animali con la speranza di aggiudicarsi il titolo di vincitore per la propria categoria. Una gara morfologica di altissimo livello, alla quale quest’anno ha preso parte un maggior numero di animali, a significare che i segnali di speranza non mancano”.

I numeri di Arav

1750 allevatori veneti

180mila capi, in prevalenza bovini, così distribuiti:

-          Vicenza     55mila capi

-          Padova      37mila capi

-          Verona      27mila capi

-          Treviso      25mila capi

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