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Giglioli di fioretto e di spada contro Vianello ma ne ha anche per Sartori e Dal Lago

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 15 Gennaio 2014 alle 23:29 | 0 commenti

Gianni Giglioli conferma all'inizio della serata, che vi proponiamo (sarà online all'una circa, ndr) in versione integrale senza montaggi di sorta, di aver deciso stamattina di non partecipare al Consiglio delle minoranze, degradato a riunione da quella maggioranza che per le opposizioni ha impedito l'audizione del professionista e di Dario Vianello su una delle pagine più nere di Aim, su cui VicenzaPiù ha ampiamente riferito come è stato pubblicamente riconosciuto dall'ex assessore che ha sottolineato, e di questo lo ringraziamo, l'indipendenza dei nostri media.

Il motivo ufficiale della defezione, poi rientrata per rispondere alle «false affermazioni di Colla e Vianello sul GdV di oggi», sarebbe stata, oltre che, più credibilmente, la preannunciata assenza di contraddittorio con lo sfuggente Direttore generale di Aim, la notizia della morte del figlio dell'eurodeputato Lia Sartori, accusata proprio da Giglioli, che poi lo ha ribadito, di essere stata la "mandante" politica del disastroso acquisto da parte della multi utility pubblica della piattaforma di Marghera di proprietà del gruppo Maltauro, che sarebbe stato il grande beneficiario dell'operazione milionaria secondo la sua accusa, fatta anche durante il processo recentemente conclusosi in Iº grado con l'accoglimento delle sue tesi difensive e con la condanna di Rossi e Valle. 

Ma se l'obiettivo principe degli strali di Giglioli e delle opposizioni, che pure, Movimento 5 Stelle a parte, all'epoca dei fatti "incriminati" erano a capo della città col sindaco Enrico Hüllweck, è il dirigente di lungo corso, Dario Vianello, "bravissimo nel defilarsi nei momenti delle decisioni e nell'accondiscendenza verso chi è al potere",  non mancano momenti di dimostrazione di indipendenza anche nei confronti di chi oggi lo ha chiamato alla ribalta per sottolineare le colpe del successore di Hüllweck, Achille Variati: «non dimentico che proprio in quest'aula, magari perchè male informata ad arte, fu Manuela Dal Lago ad accusarmi di avere tramite mia moglie interessi incrociati con Carlo Valle che poi, proprio per questo, avrei favorito, cosa falsa e smentita dalla mia assoluzione; avrei preferito che le opposizioni avessero dato anche alla maggioranza la possibilità di intervenire e fare domande; oggi sono un cittadino privato, ma non escludo un ingresso in politica da protagonista ...». 


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