Quotidiano | Categorie: Politica, Libri

Sui libri "nascosti" su Vatileaks di Fittipaldi e Nuzzi Galla rettifica, per essere rettificato. Ora in vetrina libri di Imperatore su BankLeaks!

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 17 Gennaio 2016 alle 20:17 | 0 commenti

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Alberto Galla, titolare delle omonime librerie cittadine, si appella ufficialmente all'Articolo su n.281 del 31/12/15: diritto di replica per chiederci di pubblicare una nota che, in nessun caso, a nessuno rifiutiamo, come tutti sanno, forse sig. Galla escluso. Se mi avesse approcciato con cortesia e  non in base al diritto di replica, a cui forse lo farebbero ricorrere i media con cui la sua famiglia collabora dalla notte dei tempi, ma non certo con il network indipendente VicenzaPiù, avrei evitato non la pubblicazione della sua nota, che non rifiutiamo neanche ai faziosi, ma lui avrebbe evitato di perdere tempo per farsi autogol e io non gli avrei dovuto dedicare il mio per le mie successive osservazioni che semplicemente smentiscono, e non solo, quanto lui afferma.

Per la dovuta cortesia, e non certo per l'Articolo n. 281, che a ben altri e più nobili scopi, andrebbe riservato pubblico prima la sua nota e a seguire la mia risposta, che lo aiuterà, forse, a indirizzare meglio in futuro i suoi strali a chi legge più assiduamente e con la giusta tempistica. Con cordiali saluti anche se mi verrebbe di scrivere “distinti saluti” al sig. Alberto Galla, che, tra l'altro "rettifica"  solo il 17 gennaio un articolo, pubblicato su VicenzaPiù n. 281 in edicola dal 9 gennaio, ma online dal 31 dicembre. Ma, peggio ancora, faccio subito notare al "rettificante" che il pezzo era stato già da noi pubblicato col titolo parlante "I libri di Vatileaks in fondo a Galla Crucis: niente vetrina a Vicenza. Cattolica, di facciata" l'11 novembre 2015. Che Galla non l'abbia letto allora è ben possibile (noi non siamo nazional popolari, anche se su FB di commenti e clic ne ha avuti, penso, anche da molti dei suoi clienti) .

Ecco in base all'articolo "Libertà di VicenzaPiù" la rettifica di Alberto Galla per Galla 1880.

 

Egregio Direttore,

Spiace dover rilevare che anche in un giornale come il suo, paladino di una informazione libera e svincolata dai "poteri forti", si legga in un articolo un condensato di imprecisioni, faziosità e giornalismo a tesi precostituite.

Mi riferisco al pezzo "I libri di Vatileaks: niente vetrina nella cattolicissima Vicenza" uscito nell'ultimo numero dell'anno appena concluso.

Innanzitutto il giornalista denota una scarsa frequentazione della libreria, perché i libri non erano "accatastati in fondo alla libreria vicino al Galla caffè", ma collocati con notevole risalto (in pila, appunto) nel reparto di competenza, cioè quello della saggistica. 

Inoltre se il giornalista si fosse informato, o avesse guardato con maggiore cura, avrebbe verificato che i libri in questione sono stati a lungo esposti in vetrina appena usciti, e cioè dai primi di novembre, e nello spazio dedicato alla classifica prima e alle proposte dopo, collocati all'ingresso della libreria di fronte alla cassa. 

Nessuna intenzione di censura quindi da parte nostra, ma anzi un adeguato risalto a due titoli che sono stati tra i nostri best-seller degli ultimi due mesi. 

Cordiali saluti.

Alberto Galla

 

Che dirle, egregio sig. Alberto Galla, per non "rettificarla" troppo?

Solo questo.

L'articolo, come scritto in premessa, è stato pubblicato, prima di essere ripreso sul nostro magazine cartaceo VicenzaPiù n. 281 a cui lei fa riferimento (online dal 31 dicembre, in edicola dal 9 gennaio), già l'11 novembre, a firma Edoardo Andrein, nostro collaboratore "a tempo indeterminato" e con tanto di esame superato presso l'Ordine dei Giornalisti per l'iscrizione all'Albo del Veneto, oltre che frequentatore assiduo di librerie, tra cui la sua, in quanto anche autore di un libro, Silenzio, che sta riscuotendo un buon successo per un'opera prima di un giovane anche se non promosso dalla sua catena.

Quella data, l'11 novembre, è importante perchè addirittura è successiva di qualche giorno (vado a memoria), a quando ho segnalato la stranezza da me notata ad Andrein perchè la verificasse e ci facesse un articolino di costume sul "Gallaleaks": io stesso, infatti, recatomi dall'amico Galla a cercare e comprare "Avarizia" di Fittipaldi e "Via Crucis" di Nuzzi, ho dovuto chiedere informazioni alla cassa sui due libri per cercare dove fossero anche se Alberto Galla sostiene oggi, mentendo, che erano "...esposti in vetrina appena usciti, e cioè dai primi di novembre... e nello spazio dedicato alla classifica prima e alle proposte dopo, collocati all'ingresso della libreria di fronte alla cassa..".

La collaboratrice di Galla, molto più cortese (e meno faziosa?) del signor Alberto di oggi (io ne conoscevo un altro..., non mi ha saputo dire perchè non fossero esposti in vetrina nè tanto meno impilati lì, alla cassa,  quelli che già erano due successi editorialie mediatici e mi ha indirizzato verso la pila in fondo alla libreria, al lato opposto rispetto alla cassa, lato bar caffè, tanto per intenderci.

Io stesso ho fatto le foto della pila dei libri su Vatileaks in fondo alla libreria, il 6 novembre, quindi nei giorni in cui Galla afferma (sogna?) di aver messo quei libri in vetrina e di fronte alla cassa (la data, a dimostrazione della bugia o di un'amnesia temporanea del sig. Alberto, è facilmente verificabile sui dati memorizzati sulle foto scattate col mio iPhone 6 Plus). Io ho, quindi, chiesto ad Andrein di andare in liberia, io stesso gli ho dato le foto, lui ha verificato e, usando le mie foto, non essendo stati spostati libri e pila, ha scritto quanto ora confermo rettificando la rettifica:

"... Avarizia" di Fittipaldi e "Via Crucis" di Nuzzi; i quali, però, durante la nostra visita non erano presenti nella vetrina esterna, e neanche sugli scaffali interni più in vista. I volumi erano accatastati a terra (foto), in fondo alla libreria, vicino al Galla Cafè, al termine di una Galla Crucis....Certo quei libri si vendono da soli, ce n'erano in abbondanza, ma in una Vicenza cattolicissima, di facciata, in vetrina proprio no...".

Veda, sig. Alberto, la sua collaboratrice è stata corretta indicandomi dove fossero (nascosti) i libri, lei ha detto bugie o ha avuto amnesie, dimostrate.

Le amnesie gliele perdono. Magari, impegnato com'è, tra una libreria e l'altra, ricordava male le date e ha confuso un mese con un altro successivo.

Dopo, molto dopo, i libri li avrà pure messi in vetrina, ma non quando ci siamo meravigliati noi che non lo avesse fatto, magari per rispetto alla "Vicenza cattolicissima, di facciata...".

Ora che lei sbagli a retticare ci sta (anche se mi ha costretto a "retticarla" io, ma con prove non con parole), che lei si permetta di mettere in dubbio la correttezza del mio Andrein ("se il giornalista si fosse informato, o avesse guardato con maggiore cura, avrebbe verificato...", come ha fatto, la bugia che lei ha scritto oggi) consentirebbe a lui e a me, suo direttore responsabile, di appellarci a ben diverso Articolo di legge.

Ma a noi basta aver dimostrato ai nostri lettori, tra cui molti suoi clienti, che "se il titolare delle librerie Galla si fosse informato o avesse guardato con maggior cura..." nella sua stessa libreria avrebbe evitato di fare la figura del bugiardo.

Oltre che del censore, da 4 soldi, quelli che le ho dato io comprando da lei, cercandoli e trovandoli con fatica, i due libri.

Che, come dice lei senza l'ipocrisa tipica della peggior Vicenza, l'hanno aiutata a guadagnare visto che sono stati e sono due best seller, anche se scomodi.

Continui, pure, a guadagnarci con i libri, Dio sa quanto servirebbe una buona cultura,  ma le sue librerie facciano vetrine più aperte alle novità anche quelle scomode.

Ma guarisca dalla sua perdita di memoria, speriamo momentanea, o da un rigurgito di presunzione (lei si chiama Alberto, che vuol dire "di nobile stirpe", e non Cesare, da cui derivano gli zar..., ) e rispetti chi, come noi e Andrein in primis, fa il proprio scrupoloso dovere di cronista, registrando senza le sue apparenti ipocrisie quello che vede.

Ho rispedito a mittenti ben più "potenti" di lei loro minacce e censure, ma lei in futuro ricordi soprattutto quanto ha scritto all'inizio: "spiace dover rilevare che anche in un giornale come il suo, paladino di una informazione libera e svincolata dai "poteri forti", si legga in un articolo un condensato di imprecisioni, faziosità e giornalismo a tesi precostituite".

Ripeta spesso, con la sicurezza che nessuno per questo l'accuserà di essere bugiardo, la prima parte della sua premessa ma quanto a "condensato di imprecisioni, fazionisità e..." censure precostituite faccia pure riferimento a se stesso.

Non ne ho mai scritto finora per carità di patria, ma ho errato perchè la stima che avevo nei suoi confronti ha rischiato di non farle più dire con sicurezza che siamo paladini di un'informazione libera, sempre.

Perchè quella stima non doveva impedermi di raccontare, e di ciò chiedo scusaa i lettori, come un suo collaboratore mi avesse rifiutato, su suo incarico mi disse, di ospitare, ovviamente a nostro pagamento, negli spazi del Galla Cafè i dibattiti che organizzammo tra tutti, dico tutti, i leader di tutti, ripeto tutti, i partiti per le politiche del 2013.

Me lo rifiutò, disse, perchè nel suo locale lei non voleva eventi politici, sia pure se riservati a conronti di tutti con tutti.

Salvo poi vederlo sede di presentazioni di liste, di parte, per le amministrative dello stesso anno.

Siccome  il suo collaboratore fu preciso, come precisa fu la sua collaboratrice sui libri "nascosti" di Fittipaldi e Nuzzi, lei di sicuro non disse no a quei dibattiti per faziosità e tesi precostituite ma forse solo perchè non sapeva.

Come non sapeva dei libri non esposti nel modo che lei stesso dice di aver, poi, messo in vetrina in bella vista di fronte alla cassa.

Sig. Alberto Galla si fermi un attimo magari per chiedere scusa a Edoardo Andrein ma anche per fare meglio il libraio senza dover perdere tempo a consultare i codici per appellarsi ad articoli di legge per il diritto a una replica, che avrebbe ottenuto con una semplice telefonata al sottoscritto e magari con un accoglienza più "elegante" e senza costringermi a  sbugiardarla, come ho dovuto fare per il mio ruolo, una volta coinvolto... leguleiamente.

Tornerò nella sua ben fornita libreria, visto che ho anche la mia bella card e perchè io non serbo rancore.

Ma mi dica, amico Alberto, se la prossima volta dovrò chiamarla prima di cercare senza fatica, che so, "Io so e ho le prove" e "Io vi accuso", due semplici libri confessione e di denuncia scritti per la stessa casa editrice di Nuzzi da Vincenzo Imperatore, "un ex manager bancario" pentito delle sue malefatte a favore delle banche per cui ha lavorato.

Tranquillo, Galla, non  mi tiri fuori un altro articolo di legge lei che tira fuori molto meglio dagli scaffali bei libri.

Scherzavo come ironico (sardonico) era il pezzo di Andrein.

Metta, se pensa che possano essere dei best seller, quei due libri in vetrina o davanti alla cassa, se già non l'ha fatto.

I metodi descritti da Imperatori sono gli stessi ma le banche "denunciate" dal bancario pentito non sono (forse) nè la Banca Popolare di Vicenza nè Veneto Banca, ma tanto meno lo IOR...

P.S.  Certo che un po' di pubblicità se l'è fatta Aberto con questa rettitica e contro rettifica.

E se mi avese teso un tranello per averla, gratis?

Nessun problema noi, ai nostri lettori, e lei ci legge, diamo tutto, di più.


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