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Fresco attacca Petrone. E noi rispondiamo

Di Marco Polo Venerdi 21 Febbraio 2014 alle 22:53 | 0 commenti

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Assurde. Ma sopra ogni cosa, a nostro giudizio, non rispondenti al vero. Le dichiarazioni rilasciate da Luigi Fresco, presidente-allenatore della Virtusvecomp Verona, contro il tecnico del Bassano Mario Petrone hanno lasciato basiti quanti hanno avuto la sventura di leggerle. Il problema potrebbe sussistere qualora chi leggesse non conoscesse la realtà dei fatti.

Personalmente il sentir associare a livello umano il nome di Petrone a quello di Mourinho ci provoca un certo fastidio. L’allenatore giallorosso è un grintoso, non certo un provocatore come il portoghese; è uno che ha gli attributi e che pretende che anche la sua squadra gli abbia, non un personaggio che scientificamente usa i mass media per irretire gli avversari con dichiarazioni irriverenti che spesso generano odio; è uno che se vede un fallaccio ad un suo giocatore s’arrabbia non uno che fa il simbolo delle manette come a dire «l’arbitro è venduto» quando crede di subire un torto ma finge di non vedere gli errori a suo favore. Almeno da quando guida il Bassano Petrone tutto questo non l’ha mai fatto. Di più: 1) Mai Petrone ha provocato una formazione avversaria e l’unica polemica finora sollevata è stata nei confronti della Virtusvecomp per gli atteggiamenti che ha rilevato nella gara d’andata, più che altro fuori dal campo, 2) siccome riteniamo che il calcio sia un importantissimo veicolo per l’educazione soprattutto dei più piccoli (non sempre gli esempi sono positivi purtroppo), leggere che si dica in riferimento a Petrone «non tutti i mezzi vanno bene per caricare la squadra – recita testualmente Fresco – perché il mister prima di tutto è un educatore. Lui in questo modo diseduca» lo consideriamo uno sproposito fuoriluogo, un attacco personale che nulla ha a che vedere con la sportività di cui Fresco si fa da portabandiera, 3) se non fossero dichiarazione ufficiali («di solito il pubblico giallorosso è molto civile, questa volta ci urlavano contro con molta violenza sin dai primi minuti – continua Fresco –. Non può scatenare la violenza con dichiarazioni incaute: a Bassano neanche ci conoscevano, hanno iniziato a insultarci subito solo perché hanno sentito lui») verrebbe anche da sorridere. Chi era presente al Mercante non s’è accorto di nulla di diverso rispetto al solito e se qualche protesta c’è stata si è rivolta in particolar modo all’episodio che ha visto Pelagatti dolorante a terra e la formazione veronese continuare a giocare, in uno stucchevole e tutt’altro che pericoloso possesso palla. O quando Mazzetto è entrato a gambe unite su Furlan senza che l’arbitro estraesse il cartellino rosso come invece è stato giustamente fatto per Maistrello  la domenica precedente. Chiudiamo così perché questo genere di polemiche non fanno bene al calcio. Ma queste poche righe andavano scritte per evitare che venga screditato agli occhi di una parte dei tifosi, quelli più attenti all’importanza del rispetto nello sport, il principale artefice del miracolo sportivo che si sta avverando nella città del Grappa. 

 

L'attacco di Fresco. clicca qui 

Foto Roberto Bosca 

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