Quotidiano | Categorie: Religioni, Eventi

Festival Biblico 2016. Il tema della XII edizione "Giustizia e pace si baceranno"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 19 Ottobre 2015 alle 12:35 | 0 commenti

ArticleImage

Festival Biblico

La Pace colta nei suoi paradossi, all’interno delle emergenze contemporanee e delle conflittualità sociali, nelle crisi personali e, infine, attraverso la misericordia, come atteggiamento in grado di suscitare la pace nell’intreccio di giustizia e perdono. Sarà questo il tema che animerà la XII edizione del Festival Biblico, la rassegna culturale sulle Scritture promossa dalla Diocesi di Vicenza e Società San Paolo.

L’edizione 2016 è anticipata dal suggestivo titolo “Giustizia e Pace si baceranno” e si preannuncia come un’altra importante occasione di festa che si terrà dal 19 al 29 maggio a Vicenza, Padova, Verona, Rovigo e Trento, animando piazze, luoghi storici e vie a partire dai molteplici significati del Libro dei Libri.

Il titolo della XII edizione è estratto dal Salmo 85,11 che ci piaceva molto: Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno – spiegano i presidenti del Festival Biblico Roberto Tommasi e Ampelio Crema – e, a fare da collante ideale tra l’edizione di quest’anno e la precedente è la figura di Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia ma anche paladino di sentieri di pace. Questo tema ci sembrava il successore perfetto di quello dello scorso anno e la pace, intesa non solo come assenza di guerra, è la più grande questione del nostro tempo. Il bene comune è la pace. Se c’è, c’è possibilità di vita buona per tutti. Se non c’è, non c’è possibilità di vita buona per nessuno. La pace è anche giustizia e dignità umana e passa attraverso la misericordia, che è amore gratuito che viene offerto a chi ha sbagliato, tra l’altro al centro dell’anno giubilare. Siamo consapevoli che la Pace è una questione impegnativa e forse anche un po’ rischiosa, ma compito delle Sacre Scritture è anche quello di indurre noi tutti a profonde riflessioni”

Come per la tematica ecologica, anche per la XII edizione il Festival Biblico si incarica di offrire una lettura del tema Pace che tenga insieme i vari aspetti nelle diverse forme: bibliche, esegetiche, antropologiche, letterarie, artistiche, musicali e archeologiche indagando, attraverso cinque percorsi culturali, non solo l’aspetto più scontato, quello socio-politico, ma cercando di far emergere questioni locali e globali, individuali e psicologiche, presenti e future con attenzione alla memoria della pace ferita e a testimonianze importanti.

Il tema: Pace, giustizia e perdono
Dopo l’attenzione alla tematica ecologica il Festival Biblico ha deciso di concentrarsi nel 2016 sul tema della pace, intesa in modo variegato e sfaccettato, attraverso alcune polarità fondamentali. Il titolo della XII edizione è estratto dal Salmo 85,11: Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. A fare da collante ideale tra le due edizioni è la figura di Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia ma anche paladino di sentieri di pace. Negli anni che ricordano il Centenario del primo conflitto mondiale, così presente nei territori triveneti, l’attenzione è rivolta alle tante emergenze contemporanee, a livello globale come in modo più nascosto nelle conflittualità sociali e nelle crisi personali. Un’altra coincidenza fondamentale è rappresentata dall’anno giubilare, che mostra la misericordia come atteggiamento in grado di suscitare la pace, nell’intreccio di giustizia e perdono. Non c’è pace infatti senza giustizia, pena la riduzione della pace alla pur importante assenza di guerra, ma non c’è piena giustizia senza perdono, pena la riduzione della giustizia ad un elemento formalistico e procedurale.
Come per la tematica ecologica e la sua declinazione ambientale ad emergere non è solo la risonanza più scontata, cioè quella socio-politica, ma il significato di pace permette di riscoprire i sensi più integrali, ampi e profondi nello stesso tempo. Si stagliano così anzitutto un polo personale e uno sociale e politico, che definiscono la pace come questione locale e globale, individuale e psicologica, presente e futura con attenzione alla memoria della pace ferita.
Lo specifico della pace biblica è proprio l’aspetto personale integrale, ma le pagine della Scrittura fanno emergere anche l’altra polarità fondamentale, cioè la pace come dono di Dio, che l’uomo da sé non può ottenere totalmente. Da costruzione politica e programmatica dell’uomo, la pace diventa sempre più elemento che chiede la collaborazione dell’uomo ad un dono che Dio offre. Lungi dallo scoraggiare la costruzione della pace, il comprenderla come dono chiama alla cooperazione e alla condivisione del dono stesso, superando l’impossibile tentativo di ergersi a solitari protagonisti della storia. 

Il paradosso della pace
La pace, inoltre, si definisce come un compito sempre a venire. Nella storia questa opzione ha portato all’ambivalente comparsa delle utopie, come modalità di disegnare un futuro idilliaco impossibile per il presente. L’apertura al futuro si incarica invece di disegnare sentieri sostenibili, senza dimenticare la finitezza dell’uomo ma senza nemmeno pretendere, come tragicamente avvenuto nella storia, di anticipare l’escatologia in terra. Inoltre le pagine bibliche fanno emergere, soprattutto nelle vicende dei profeti e dello stesso Gesù, il paradosso di una pace per cui bisogna lottare. Tale paradosso permette di non leggere la pace in modo irenistico e buonistico, ma esalta la lotta necessaria per costruire il futuro. 
Il Festival Biblico si incarica anzitutto dunque di offrire una lettura che tenga insieme i vari aspetti della tematica, come sempre nelle diverse forme, esegetiche, antropologiche, letterarie, artistiche, musicali, spettacolari, in cui questi poliedrici elementi si manifestano. 

Frammenti biblici
La pace nel testo biblico si esprime come felicità (1Re 2,33), in cui lo shalom ebraico mostra tutta l’ulteriorità rispetto ai paralleli vocaboli latino – pax – e greco – eiréne –. Pace è dunque sinonimo di benessere nell’esistenza quotidiana (Ger 23,17), salute (Gen 43,28), armonia con il mondo, con la propria interiorità e con Dio, benedizione, riposo, gloria, ricchezza, sicurezza (Zc 8,10), salvezza (Is55,12), vita, giustizia e relazioni sociali ben equilibrate (Ger 14,13), senza dimenticare l’assenza di guerra (Zc 9,10). È interessante la presenza della pace nel saluto, come forma di incontro ma anche come quotidiano interessarsi all’altro e come espressione di una concretezza della pace condivisa con altri. In tutti questi elementi la pace è frutto delle opere e della saggezza umana ma ancor più dono di Dio, sperimentabile nel presente ma da attendere con pazienza per il futuro: la stessa Gerusalemme, città della pace, riassume in sé le contraddizioni di una pace radicata politicamente ma integralmente sperimentabile solo nei tempi e nei modi messianici. L’aspetto escatologico della pace è così ben presente nel testo biblico, tra la lotta profetica per la pace e la sapienza che invita a contemplare la vera pace. 
La pace è in ultima analisi Dio stesso (Gdc 6,24), come il Figlio sarà la pace per il Nuovo Testamento (Ef 2,14). Dalla fede nel Figlio, deriva la giustificazione e la riconciliazione con il Padre (Rm 5,1) ma anche nei rapporti con i fratelli e in particolare nella forma del perdono misericordioso. Dando la pace (Gv 14,27) il Figlio coinvolge l’uomo nella dinamica trinitaria, definendo una distanza quindi dal concetto mondano della pace. In Luca la tematica si dipana in molti passi, dall’annuncio di pace del Natale fino all’accoglienza in Gerusalemme da parte del popolo. Infine la pace apparentemente contrasta con la dura legge della separazione e della lotta, ma richiede essa stessa una lotta per realizzarsi (Mt 10,34; Lc 12,51).

I percorsi
1. Esegesi, teologia e percorsi biblici. Pace come dono/compito
Il percorso biblico ed esegetico scruta la Parola per cogliervi il significato come dono dato da Dio all’uomo. Tale dono prezioso è posto nelle mani fragili dell’uomo, perché costruisca relazioni equilibrate. Il testo biblico mostra tutte le polarità descritte, tra presente e futuro escatologico, tra lotta per ottenere la pace e armonia finale, tra dimensione individuale/spirituale e contestuale/comunitaria. 

2. Uomo e società. Pace, giustizia, perdono
Il secondo percorso antropologico e culturale si incarica di percorrere i sentieri in cui la pace viene costruita e violata, ricercata e abbandonata. In questo caso non ci si limiterà all’esperienza della pace come assenza di guerra, ma si indagheranno tutte quelle sfaccettature psicologiche e interiori, sociali e comunitarie, economiche e geopolitiche che creano o distruggono le condizioni per la pace. L’incontro tra filosofia e scienze umane sarà particolarmente interessante per descrivere l’educazione a stili di pace, ma non mancheranno gli interrogativi su come scienza, media e tecnologie contribuiscano o meno alla pace, che parte dal benessere con se stessi. 

3. Spettacoli e arti. Armonie e caos 
Le varie forme estetiche, dal teatro alla letteratura, dal cinema alla musica fino agli spettacoli e alle esposizioni possono mostrare il ruolo della dimensione estetica per coltivare e creare le condizioni di armonia interiore e con il cosmo, con gli altri e con la società, ma anche lo stupore e la rottura dell’ordine che l’arte porta con sé come forma di provocazione e di risveglio. In tutte queste trasversali dimensioni la descrizione si fa denuncia, il racconto di ciò che è stato e che è si fa attenzione alle condizioni di ciò che sarà. 

4. Guerre e pace. Testimoni di pace 
Nell’attualità di conflitti antichi e nuovi un percorso ad hoc viene pensato per ascoltare le testimonianze di chi vive i conflitti e agisce in essi per costruire percorsi di pace. Come i conflitti si insinuano nella quotidianità dei popoli e delle comunità? Come agiscono i media? Quali insegnamenti si possono trarre dai conflitti risolti? Quale luce è in grado di portare la forza del Vangelo dentro le lotte fratricide? La pace è solo una condizione utopistica o è possibile realizzarla attraverso una “quotidianità del bene” e senza sottovalutare la “banalità del male”? 

5. Luoghi della memoria. Pace in cammino
Il consueto approfondimento di geografia e archeologia biblica non potrà non soffermarsi sui luoghi della guerra e della pace, nel territorio dominato dalla presenza della “città della pace – Gerusalemme”, snodo dei grandi conflitti. Il percorso storico e archeologico potrà riportarci alle ragioni del cammino e del pellegrinaggio come fonte di ispirazione per la pace interiore e come cammino comunitario di ricerca della pace. Inoltre in questo percorso troveranno spazio i cammini di pace delle diverse confessioni e religioni. Anche nei territori in cui il Festival prende corpo i luoghi della pace saranno particolarmente significativi ricordando i conflitti che hanno insanguinato le nostre terre.
«Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono»
(Giovanni Paolo II)

 

Per seguire il Festival e rimanere aggiornatiwww.festivalbiblico.it.; pagina Facebook: facebook.com/festivalbiblico.

 

Leggi tutti gli articoli su: Festival Biblico

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network