Export alimentare veneto, Scottà interroga Ue su bollino rosso inglese
Giovedi 3 Ottobre 2013 alle 18:43 | 0 commenti
On. Giancarlo Scottà , Lega Nord - «Mentre il Veneto celebra la tradizione e la qualità dei suoi formaggi, attraverso il concorso regionale Caseus Veneti, ci troviamo ad affrontare una nuova barriera all’esportazione dei nostri prodotti. Ho interrogato la Commissione europea affinchè verifichi che la raccomandazione adottata dal Governo inglese non sia discriminatoria, visto che già ha iniziato a incidere pesantemente sull'export alimentare, specialmente del comparto caseario».
L'eurodeputato della Lega Nord Giancarlo Scottà ha chiesto all'Esecutivo Ue, in un'interrogazione parlamentare presentata insieme ad altri colleghi della Commissione Agricoltura, che si faccia chiarezza sull'utilizzo, in Inghilterra, dei bollini "verde-arancione-rosso" sul packaging dei prodotti alimentari. Questi colori stanno ad indicare il contenuto di calorie, zuccheri, grassi, grassi saturi e sale, e servono a classificare alimenti e bevande in cibi buoni e meno buoni. Si tratta, nello specifico, di una raccomandazione del Governo britannico adottata il 19 giugno scorso, che ha interessato diversi prodotti italiani, soprattutto i formaggi.
«Questo tipo di segnaletica - ha spiegato l'europarlamentare trevigiano - classifica gli alimenti solo in base al contenuto dei singoli nutrienti, senza tenere conto della dieta complessiva, dando quindi messaggi fuorvianti ai consumatori».
«La qualità e la salubrità dei prodotti caseari veneti - ha proseguito – sono garantite, basti pensare che in Veneto si realizzano ben otto formaggi DOP. È opportuno verificare che questa etichettatura introdotta dal governo inglese sia pienamente conforme ai requisiti Ue e che non generi confusione, mettendo in discussione il valore di un sistema di certificazione condiviso dai paesi europei e su cui hanno investito molti produttori veneti».Â
«Due anni fa -ha ricordato Scottà - il Parlamento europeo si era espresso contro il cosiddetto "metodo a semaforo", a cui la Lega si è sempre opposta considerandolo un sistema approssimativo che, come dimostrano oggi i dati sull'export alimentare italiano nel Regno Unito, avrebbe finito per danneggiare i nostri prodotti migliori».Accedi per inserire un commento
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