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Europee ed amministrative 2014: votare anche se non c'è più la voglia e il gusto di farlo

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 25 Maggio 2014 alle 13:58 | 0 commenti

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In questa tornata elettorale che interessa tutta l'Italia per le europee e ben 88 comuni del Vicentino per le amministrative vi rinviamo ai puntuali e continuamente aggiornati dati ufficiali della Prefettura di Vicenza  per affluenze, scrutini e proclamazione dei risultati finali. A questi poi dedicheremo da domani ampio spazio basandoci sugli esiti, a partire da quelli della temutissima astensione e dell'altrettanto probabile voto di protesta. 

Due sole cose voglio dire, personali, ma che sottopongo alla condivisione dei lettori.

Ecco la prima, più lunga: per la prima volta nella mia non breve vita da elettore non ho voglia di andare alle urne, ma ci andrò da vecchio liberale, in senso ideale e non solo di adesione a una sigla politica, già allora additato come "rivoluzionario" dai più simpatici e come "eversore" dai più militarizzati.

Ci andrò perché sento ancora il dovere, che vecchia parola!, di non rinnegare completamente le Istituzioni democratiche, nei cui rappresentanti non mi riconosco più e tanto più da quando tutti o quasi tutti stanno operando (tramando?) per escludere chi non la pensa come la maggioranza omologata o omologabile.

Che è ampia e trasversale nei vertici ma è ancora di più avversata dal popolo che li percepisce come chiaramente arroccati per i loro privilegi e a vantaggio e a difesa del malaffare intorno a leggi elettorali che nel nome della governabilità favoriscono il partito unico delle ammucchiate più perverse: quando mai i padri della Patria e i veri uomini di Stato che fecero grande l'Italia nel dopo guerra avrebbero minimamente pensato ad alleanze tra quelli che se fossero onesti soprattutto con e a partire da se stessi, dovrebbero attuare modelli organizzativi e sociali conseguenti a pensieri politici alternativi oggi sostituiti nel caso migliore da calcoli elettorali, nel caso peggiore da calcoli di mazzette?

Andrò a votare allora e ci andrò con una grande lente di ingrandimento, non cercando più, e fino a che non cambieranno di 180º i loro comportamenti, i simboli dei partiti e delle liste, ma  provando a trovare qualche nome di chi si fosse ancora messo in gioco per i cittadini, dei comuni e dell'Europa, e non per suoi vezzi o interessi.

Qualcuno ancora c'è, o almeno così credo, anche se la sua scelta mi costringerà a violentarmi da solo se non riuscirò a staccare dalla mia, vecchia, mente  la altrettanto vecchia voglia di scegliere prima il partito, per un qualunque progetto che non c'è più, e poi l'uomo o la donna o una delle loro combinazioni consentite, se per me giusti.

E la seconda cosa da dirvi?

Da domani, a prescindere dai vari risultati, continuerò a dedicare tutte le mie energie, da cittadino e da modesto direttore di questo network di media indipendenti, perché il più presto possibile io possa tornare in un'urna scegliendo le idee e gli ideali migliori e non solo i candidati non corrotti o non corruttibili. 

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