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Europa Unita... nella Ritmica: tutto il saggio 2015 di Vicenza Ginnastica minuto per minuto

Di Alberto Belloni Lunedi 1 Giugno 2015 alle 22:30 | 0 commenti

Anche se ti occupi di sport da tanti anni, capita di imbatterti in qualche eccellenza poco conosciuta o, mediaticamente, trascurata ma che riesce ancora a stupire. E così Maurizio Magrin, presidente di Vicenza Ginnastica, ha svelato a me, che amo tutto lo sport ma mi inebrio di calcio biancorosso, il mondo della ginnastica ritmica in città giusto all'indomani del saggi annuale delle allieve tenutosi al Palasport di via Goldoni e trasmessi in diretta streaming da VicenzaPiu.tv (qui la versione on demand).

Il titolo del saggio, anzi della coppia di saggi, uno pomeridiano per le atlete più piccole e quello serale con le varie anime delle più grandi, anche quest'anno è stato particolare, così come la valenza culturale che da sempre contraddistingue l'Associazione della ginnastica ritmica in città: "Europa Unita... Nella Ritmica".
"Ho un ricordo netto e preciso dell'Europa del secolo scorso - inizia il presidente "europeista" Magrin ribandendo i concetti con cui ha presentato il saggio (l'intervisat completa su VicenzaPiù Magazine n. 277 in edicola d giovedì 4 giugno)-, quella di di tanti anni fa quando alla radio, con quelle voci familiari dei radiocronisti appena usciti dal ventennio, ti facevano vedere le strette di mano dei Fondatori di questa Europa, quell'instancabile Adenauer, Cancelliere della repubblica Federale, il lussemburghese Bech, Churchill lo statista delle lacrime e sangue inglese fautore di una unità che potesse garantire infine la pace, e il nostro De Gasperi che preparò la strada per il nostro futuro nazionale, e il francese Schuman, l'architetto del progetto di integrazione europea, per finire con il visionario Spaak e l'ancora nostro infaticabile Spinelli. Me li vedo infagottati in quei lunghi cappotti e cappello a tesa larga, in quei cieli europei, fumosi per la ripresa industriale, e accomunati tutti dalla loro appartenenza a movimenti politici di ispirazione cristiana: rivoluzionari tranquilli. Questo sogno naufragato nel mezzo del mar Mediterraneo. L'Europa in frantumi. Ecco il perché di quei puntini di sospensione aggiunti di fretta, "Europa unita... nella ritmica", perché il mio selfie introspettivo non deve essere imbarazzante, intrigante, non enigmatico, bensì impegnato a sufficienza, non un riccio di capelli ormai scomparso, non una errata battuta sulla tastiera; lo devo all'Europa, quella scoperta e conosciuta anno dopo anno, in lungo e in largo, quale camperista di lunghissimo corso, dagli Urali a Capo Nord, da Cabo da Roca a.. Lampedusa no, ma Capo Passero sì. Al Saggio di altro si è "parlato", nella nostra abituale fusione di colori, musiche, costumi, idee, riproponendo qualcosa di diverso, perché i nostri Saggi di fine anno devono avere, connotazione semiculturale a parte di cui andiamo fieri ed orgogliosi, quel riscontro oggettivo per i genitori delle allieve di aver fatto una scelta appropriata e per lo Staff Tecnico, che lavora dietro le quinte, una riprova e conferma della bontà della propria professionalità".

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