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Emergenza lavoro, anche la Valex paga dazio

Di Guido Gasparin Sabato 22 Giugno 2013 alle 21:13 | 0 commenti

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L'allarme della Cisl: "proseguire con la cassa integrazione in deroga per evitare i licenziamenti"
"Su sessanta aziende che noi seguiamo, quasi la metà sta attraversando una fase critica": è il desolante quadro del settore metalmeccanico dell'Alto Vicentino tracciato dal responsabile FIM-Cisl di zona Maurizio Doppio.

La crisi continua ad imperversare nella terra in cui un tempo era impensabile non trovare lavoro. Ora chi ce l'ha se lo tiene ben stretto, perché perderlo di questi tempi significa starne senza per mesi e mesi. Il periodo nero dell'economia sembra non finire mai e il lavoro per i sindacati confederali e di base si è moltiplicato.
"Attualmente la situazione più preoccupante - spiega Doppio - è alla Valexdi Schio. Il fatturato dell'azienda si è ridotto in maniera significativa perché il mercato di riferimento è prevalentemente nazionale e subisce quindi i contraccolpi della crisi dei consumi. È aperta la procedura di mobilità e 25 persone rischiano di restare senza il lavoro. Il nostro obiettivo è quello di ottenere il proseguimento della cassa integrazione in deroga, ora che il Governo è intenzionato a prolungarla almeno fino a dicembre. L'azienda - continua Doppio - si è detta disponibile ad allargare i part-time, ma non ci sembra la soluzione migliore, perché con trenta - quaranta persone in part time si assorbirebbero al massimo venti esuberi. Meglio dunque rinnovare la cassa integrazione in deroga con orario ridotto e fare in modo che sia ridotto al minimo il numero di persone da assegnare alla cassa integrazione a zero ore".
La Valexdi Schio, che produce utensili per i professionisti e le imprese, ma anche per il fai da te e per il giardinaggio, fa parte del gruppo Valeniadella famiglia Spillere, una galassia in cui opera anche la superpotenza Telwindi Villaverla, specializzata nella produzione di apparecchiature per la saldatura. "La Telwinsta affrontando bene la crisi - spiega Doppio - perché ha internazionalizzato il suo mercato. Non ha quindi patito come la Valexi contraccolpi del calo interno dei consumi. Auspichiamo che la Valexsi risollevi: con la cassa integrazione in deroga il personale sarebbe pronto ad essere impiegato per qualsiasi esigenza di breve, medio e lungo termine, anche perché i prodotti sono molto validi e l'ufficio tecnico è molto impegnato sul fronte dell'innovazione e della ricerca". Non mancherebbero insomma le basi produttive per il rilancio, ma il vero problema resta il quadro economico complessivo del sistema Italia, impantanato in una crisi interminabile.
"I casi di aziende in gravi difficoltà sono purtroppo molti e fare un semplice elenco sarebbe riduttivo - sottolinea Maurizio Doppio -. A preoccuparci seriamente è il quadro generale: circa la metà delle aziende in cui siamo rappresentati sta passando per la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. È una situazione che si trascina ormai da anni e il settore metalmeccanico è tra quelli coinvolti maggiormente e in modo più pesante".
L'allarme è ovviamente sociale, perché ogni operaio che perde il posto corrisponde ad una famiglia che perde un reddito. Le ricadute sono sui consumi che a loro volta innescano un calo produttivo: una drammatica spirale che non sta risparmiando l'ex terra promessa del lavoro, quell'Alto Vicentino che ha fatto scuola per innovazione, tenacia e attaccamento all'impresa, valori che sembrano spariti, assieme alle tante vite spezzate da questa lunga e terribile crisi.

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