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Drastico calo della superficie agricola utilizzata: Vicenza pecora nera in Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 14 Ottobre 2013 alle 11:36 | 0 commenti

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Coldiretti Vicenza - I numeri sulla disponibilità di Superficie agricola utilizzata (Sau) nel Vicentino fanno rabbrividire. Esaminando i dati degli ultimi due censimenti (2000 e 2010), infatti, il capoluogo berico ha perso ben 19.642 ettari, dei quali 3.313 a seminativi e 16.290 a prati permanenti e pascoli.

A livello regionale si perdono 41.304 ettari complessivamente, con un bilancio positivo soltanto per le province di Padova (+2.830 ettari) e Rovigo (+3.912 ettari). “È a rischio la tenuta del territorio rurale – commenta il presidente provinciale Coldiretti, Martino Cerantola – ma questo porta con sé tutta una serie di conseguenze, con in testa i disastri idrogeologici ai quali abbiamo assistito nei recentissimi anni. Coldiretti sta lottando strenuamente per la salvaguardia del territorio contro le infrastrutture inutili, lo sfruttamento dei terreni per produrre cibo che si intende destinare alla produzione di energia anziché alla sua naturale funzione alimentare. Abbiamo vinto alcune battaglie, tra cui il divieto di disporre pannelli fotovoltaici a terra, ma la strada è lunga ed in salita”. Secondo le stime di una recente indagine dell’Istituto nazionale di economia agraria (Inea), la perdita di aree agricole si localizza per il 32% in montagna, per effetto soprattutto di processi di forestazione spontanea conseguente all’abbandono e per il 50% in pianura, dove la perdita di aree agricole è legata ai processi di urbanizzazione. “Tra le principali cause di questa situazione l’infrastrutturazione della Pianura veneta – sottolinea il presidente Martino Cerantola – i progetti di “sviluppo” urbanistico sovra comunali a regia provinciale e regionale, i progetti di “sviluppo” urbanistico dei comuni delle cinture urbane venete, la diffusione dei digestori alimentati da biomasse coltivate, che sottraggono superficie agricola destinata all’alimentazione”. Una situazione gravissima e sulla quale Coldiretti ha più volte riflettuto, ponendo sul tavolo soluzioni e proposte che meriterebbero maggiore attenzione. “Questo stato di fatto – conclude il presidente Martino Cerantola – obbliga ad un indirizzo più mirato delle politiche del territorio, urbanistiche ed agricole. Il governo del territorio attraverso la regolamentazione regionale, provinciale e comunale non può più essere considerato a sé stante. Occorre una reale sinergia tra politiche agricole e politiche territoriali. Non sono più accettabili le deroghe che consentono il superamento delle soglie di superficie agricola utilizzata trasformabile che, di fatto, rendono inefficace questo importantissimo strumento operativo, proprio nelle aree in cui la tutela del territorio agricolo è più importante che altrove”.

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