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Dopo la pausa sarà di nuovo guerra

Di Marco Polo Sabato 28 Dicembre 2013 alle 10:41 | 0 commenti

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Chiuso in trionfo il 2013, con gennaio si aprirà un’altra stagione. Statisticamente, per usare un termine tanto caro a mister Petrone, il girone di ritorno è dannatamente più difficile di quello d’andata per il semplice motivo che con l’avvicinarsi del traguardo e dei rispettivi obiettivi, ogni sodalizio diventa più agguerrito, più incattivito. Le formazioni che inseguono diventano capaci di risultati imprevedibili, ogni punto lasciato rappresenta un mezzo dramma. E mai come nella stagione che prevede 9 retrocessioni la bagarre sarà infernale. Anche perché per sfuggire al boia in tanti saranno disposti ad aprire il portafoglio.

Con gennaio, infatti si aprirà la sessione invernale del calciomercato, quella soprannominata «di riparazione». E credeteci, in tanti vogliono più che «riparare» letteralmente «rifondare». Pensiamo alla Sassari Torres che ha annunciato Urbi et Orbi (dal latino: «alla città e al mondo») di volersi rinforzare senza esclusione di colpi. D’altra parte per i sardi, che sembrerebbero spacciati, un girone di ritorno da primato permetterebbe di agguantare minimo i playout se non di ambire direttamente alla promozione diretta oggi distante nove punti. Bra e Bellaria appaiono già spacciate, il Castiglione del giallorosso Munarini è una squadra che ruberà punti a tante squadre ma per le altre formazioni   la rincorsa è apertissima. Anche per quel Porto Tolle, zeppo di ex giallorossi e con disponibilità economiche da categorie superiori, che dista 4 punti dalla salvezza diretta nonostante la quint’ultima posizione nella quale risiede praticamente dall’inizio e che nell’ultimo turno ha rimontato in inferiorità numerica 2 gol all’Alessandria andando a vincere 3 a 2. Per il Bassano, definito dal mister del Renate Boldini come «l’unica squadra di categoria superiore», dunque sarà impresa improba totalizzare gli stessi punti ottenuti nel girone d’andata visto che dovrà anche giocare a Rimini, a Ferrara, ad Alessandria, a Crema, a Forlì, a Monza, a Sassari.  La bontà del gioco offerto, il temperamento gladiatorio e la qualità di diversi elementi come Berrettoni, Furlan, Iocolano e il + 11 dal nono posto (occhio però che è occupato dal Monza) sono tutte componenti favorevoli alla formazione di Bassano del Grappa. Eppure la rosa è ristretta, in tanti stanno tirando la carretta dall’inizio e Mario Petrone ha già espresso la necessità di reperire sul mercato pedine fresche. Un innesto per reparto, probabilmente.

 

 

Rinforzi avanti. Lo stesso allenatore recentemente ha espresso un concetto molto chiaro: «Non credo al mercato riparazione, un conto è piazzare un paio di innesti, un altro rivoluzionarla squadra. Non c’è il tempo per assemblarla».  Il riferimento è a formazioni dal notevole potenziale finanziario ma che sono costrette ad inseguire. Già nominate Torres e Porto Tolle (che ha già rimpolpato le sue fila ricorrendo agli svincolati), il Santarcangelo che si è già preso avanti, da tenere sott’occhio ci sono Alessandria, Mantova, Monza, Pergolettese, Forlì, Cuneo, forse la Spal. Tutte formazioni, esclusi gli emiliani, che militano dal nono al quindicesimo posto. Difficilmente dunque la forbice tra le prime otto e le altre sarà destinata ad ampliarsi. Chiaro esempio è il Bassano alla prima stagione tra i professionisti. A gennaio RR diede mandato al ds Briaschi di rinforzare la squadra, arrivarono Berrettoni, La Canna, Tagliente, Minardi e Beccia oltre al nuovo tecnico Glerean. Com’è andata a finire (salvezza senza passare per i playout) lo ricordiamo tutti. L’altra faccia della stessa medaglia si è vista nella stagione della retrocessione dalla C1. A gennaio arrivarono Correa, De Gasperi, Galabinov (oggi titolare in B con l’Avellino), Toninelli, Tabacco, Giacobbe. Stavolta l’impresa non riuscì ma ad incidere ci furono troppe situazioni allucinanti a partire dall’infortunio dello stesso De Gasperi, alla partita mai ripetuta con il PergoCrema, al rigore concesso alla Cremonese, al gol annullato a Galabinov con il Piacenza, ecc, ecc. 

Foto Roberto Bosca

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