Quotidiano | Categorie: Religioni

Don Maurizio riceve la visita di Mons. Pizziol in Camerun: il 7 dicembre avevamo pubblicato un suo appello

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 3 Gennaio 2014 alle 00:43 | 0 commenti

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«Dal 7 al 22 gennaio mons. Pizziol visiterà la diocesi di Maroua - Mokolo in Camerun ... I preti vicentini in Camerun guidano due popolose parrocchie: Tchere (don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri) e Loulou (don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi) coadiuvati dalle Suore della Divina Volontà di Bassano del Grappa... Il Vescovo intende con questa visita porre un segno di vicinanza ai nostri missionari e di fraternità verso le loro comunità cristiane...», così il comunicato della Diocesi di Vicenza da noi pubblicato ieri pomeriggio. E proprio a Don Maurizio era dedicata la copertina di VicenzaPiù n. 262 che, titolando «Nord del Camerun sottosopra: il documento appello di Don Maurizio», pubblicava la lettera del missionario del Vicentino allora preoccupato per la sorte di padre Georges, un missionario francese rapito.

La lettera iniziava così: «Carissimi amici, qualcuno di voi è a conoscenza di quanto sta accadendo nella regione del nord del Camerun. Non certo perché i giornali italiani ne abbiano parlato (ci mancherebbe!), ma semplicemente perché domani (le lettera è del 28 novembre, ndr) una squadra di muratori da Molina di Malo doveva venire a darci una mano nella costruzione della chiesa della missione e invece, a 3 giorni dalla partenza, il viaggio è stato annullato. Ma ricostruiamo le vicende. Poi darò spazio a qualche considerazione...»

Le preoccupazioni di Don Maurizio per il missionario, rapito da «un gruppo di “banditi”» che avevano assalito la missione di Nghecewé - 100 km a nord di Maruà, si sono recentemente dissolte con la sua liberazione di cui ha dato notizia anche Mons. Pizziol, come ricorda il comunicato vescovile di ieri: «Durante il Te Deum di fine anno martedì sera, il Vescovo ha dato con gioia la notizia della liberazione di un missionario francese che opera nella stessa diocesi e che dal 13 novembre scorso era nelle mani di un gruppo estremista islamico che dalla vicina Nigeria aveva fatto incursione in Camerun, rapendo il religioso...».

Ma è doveroso ricordare anche una delle ultime frasi di Don Maurizio nel suo appello: «questa lettera andava scritta perché non può accadere che non si sappia! Il mondo deve sapere quello che accade. E la Chiesa di Vicenza ancora di più, visto che nel nord del Camerun ha 2 missioni diocesane (Loulou e Tchéré)...».

Di sicuro Mons. Pizziol lo sapeva e con la sua sensibilità si preparava già a fare quello che ieri ha annunciato, ma ora che va a visitare le due missioni vicentine siamo ancora più felici di aver pubblicato il 7 dicembre la lettera del 28 novembre di Don Maurizio.


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