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Categorie: Teatro
Don Giovanni al Teatro Comunale di Thiene
Mercoledi 18 Novembre 2015 alle 18:14 | 0 commenti
Comune di Thiene
Martedì 24 novembre 2015 il sipario del Teatro Comunale di Thiene si aprirà su DON GIOVANNI, il secondo dei dieci appuntamenti con la grande prosa in cartellone per la 36^ Stagione Teatrale. Â
Lo spettacolo con Alessandro Preziosi  e Nando Paone, sarà replicato nelle serate di mercoledì 25 e giovedì 26 novembre 2015.
Khora.teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo presentano
Alessandro Preziosi  in DON GIOVANNI di Moliere
traduzione e adattamento Tommaso Mattei
con Nando Paone nel ruolo di Sganarello
regia Alessandro Preziosi
scene Fabien Iliou
costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Andrea Farri
luci Valerio Tiberi
supervisione artistica Alessandro Maggi
una produzione Khora.teatro / TSA Teatro Stabile d’Abruzzo
Nel secondo spettacolo entreremo nel mondo dei miti per incontrare il più grande amatore di tutti i tempi, Don Giovanni, interpretato da Alessandro Preziosi. Le versioni del mito di Don Giovanni sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture.Â
Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici del personaggio. Molière, attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione. Il Don Giovanni di Molière non è un banale donnaiolo, collezionista di femmine per sfogo fisiologico o edonistico svago, ma a dominare è una volontà di potenza, di affermazione di sé che nasce da un vuoto esistenziale, da una sorta di noia metafisica, e insieme da un timore di fallimento.
Un Don Giovanni che, al termine della sua carriera, sembra quasi svelare la maschera ipocrita della cinica empietà , per smascherare i cattivi pensieri e le ipocrisie della società .
Un grande e fascinoso attore alle prese con un grande e fascinoso personaggio: una sfida tutta da godere.
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