Domani la manifestazione degli studenti "Si scrive scuola, si legge futuro"
Giovedi 10 Ottobre 2013 alle 14:10 | 0 commenti
Rete Degli Studenti Medi di Vicenza - L’11 ottobre scenderà in tutte le piazze d’Italia La Rete Degli Studenti Medi, accompagnata Dall’Unione Degli Universitari e dai lavoratori, per rivendicare i propri diritti, una scuola pubblica efficiente, la centralità della cultura e gli investimenti sulla Scuola e sulla Ricerca. Come sede di Vicenza abbiamo deciso di cimentarci in questa mobilitazione al fianco di tutte le altre sedi italiane portando avanti le nostre proposte e sottolineando l’interesse alle tematiche scolastiche da parte degli studenti.
La Rete degli Studenti Medi si mobilita a livello nazionale al grido di "SI SCRIVE SCUOLA, SI
LEGGE FUTURO" per portare la propria idea di scuola e di futuro in piazza, per tornare
protagonisti: soltanto ricominciando dal mondo dell'istruzione potremo far ripartire il
Paese e il Futuro.
Le nostre scuole necessitano di riforme strutturali e di investimenti sostanziosi. Domani,
in tutte le piazze, lo grideremo con forza.
Davide Cacciavillani, coordinatore provinciale della Rete degli Studenti Medi di Vicenza,
spiega: "La fortissima crisi che da anni attraversa il Paese, generando problemi economici
e crescente squilibrio sociale, non dà cenni di miglioramento: il distacco dell'Italia reale
dal mondo della politica è ampissimo e lo scoraggiamento nelle Istituzioni continua a
caratterizzare il Paese, in particolar modo tra i giovani.
In una situazione di così forte tensione economica, istituzionale e sociale la risposta data
dalla politica è stata assolutamente insufficiente: quello che pretendiamo noi giovani e
noi studenti è tornare ad essere protagonisti del dibattito pubblico e delle politiche di
rilancio di questo Paese."
Non bastano più le manovre messe in campo nell’ultimo anno, assolutamente non
incisive sulle problematiche reali che un giovane deve affrontare nella propria vita: non
hanno dato risposta a chi sta cercando lavoro, al 40% di giovani disoccupati (dati ISTAT) a
chi è ricattato dal precariato, a chi non riesce a frequentare l’università o a chi non ha
modo di poter completare il proprio percorso di studi nemmeno alle scuole superiori.
Il nuovo decreto legge è assolutamente insufficiente e, ad ora, non è nemmeno certa la
conversione in legge, con la conseguente perdita anche delle misure che abbiamo
rivendicato come vittorie, come l'eliminazione del Bonus Maturità , introdotto da Profumo.
Se c’è la volontà di investire sul mondo della scuola e dell’università , lo si dimostri
aprendo una discussione con gli studenti, e partendo dalle proposte che da anni
portiamo nei nostri cortei.
Per questo rivendichiamo con forza:
-UNA LEGGE NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO. Per garantire a tutti e tutte, in
ogni regione d’Italia, la possibilità di accedere a tutti i livelli d'istruzione,
indifferentemente dalla condizione sociale e familiare di partenza. Da anni abbiamo
presentato una proposta di legge che fornisce livelli essenziali di prestazione in materia
di diritto allo studio. La scuola pubblica per la Costituzione deve essere aperta a tutti e
gratuita, senza eccezioni.
-UN MAGGIOR INVESTIMENTO NELL'EDILIZIA SCOLASTICA E STOP ALLE CLASSI “POLLAIOâ€,
non sono sufficienti i fondi stanziati dal governo. Vogliamo che venga resa pubblica
l’anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica e chiediamo subito un miliardo e mezzo di
investimenti necessari alla messa in sicurezza degli edifici ed un piano di investimenti
straordinario di 20 miliardi, misura che potrebbe rilanciare investimenti e occupazione,
soprattutto nelle regioni del meridione. Inoltre chiediamo che venga abbassato il numero
massimo degli studenti per classe; classi troppo numerose e aule troppo piccole.
-MAGGIORE PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLE NOSTRE SCUOLE: vogliamo essere
maggiormente coinvolti nei processi decisionali, tramite l'approvazione di una riforma
della Rappresentanza Studentesca che ci dia maggiori possibilità di incidere sui
programmi scolastici, sui progetti studenteschi, sui Piani dell'Offerta Formativa.
-UNA RIFORMA STRUTTURALE DEI CICLI. La struttura dei corsi delle nostre scuole è ferma
ad un'idea di scuola anni ‘50. Uno studente su cinque non supera il primo anno. Serve
riformare il sistema dei cicli e andare verso una struttura completamente nuova dei
percorsi scolastici, più flessibile, che dia maggiori possibilità di scelta consapevole ad
ogni studente e che sappia valorizzare le capacità di ognuno. In quest’ottica sicuramente
un primo passo fondamentale sarebbe l’introduzione del biennio unitario, come
chiediamo da anni. Non vogliamo più lasciare nessuno indietro.
-DIDATTICA INNOVATIVA E RIFORMA DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE. I nostri programmi
scolastici sono gli stessi da 60 anni. C’è necessità di modernizzare e aggiornare i
programmi e di cambiare finalmente il sistema di valutazione, figlio di un’idea di scuola
del primo dopoguerra.
-INNALZAMENTO OBBLIGO SCOLASTICO A 18 ANNI. Innalzare l’obbligo scolastico per
mandare un segnale forte a chi pensa che la formazione e l’istruzione siano un optional e
che questo Paese non ha bisogno di cittadini formati, ma di manodopera sottopagata.
-STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI IN STAGE. Chiediamo che si vada nella
direzione di garantire a tutti gli studenti i diritti e le tutele durante il periodo degli stage
formativi, attraverso un vero e proprio Statuto degli Studenti e delle Studentesse in Stage.
Vogliamo più diritti e più tutele e una scuola capace di garantire competenze colmando il
vuoto tra istruzione e lavoro.
-STOP DIPLOMIFICI. La nostra formazione, la cultura, non sono in vendita e non è più
tollerabile vedere istituti paritari autorizzati a svendere la conoscenza in cambio di soldi.
Chiediamo un provvedimento serio che blocchi questo fenomeno definitivamente.
Per questo l'11 Ottobre saremo in tutte le piazze italiane, perché riteniamo che un mondo
diverso ed un futuro migliore siano possibili, ma solo se si riparte a costruirli
dall'istruzione: Pubblica, per tutti, laica.
Hashtag della Manifestazione:
#11ottobre - #scriviscuolaleggifuturo - #perchémanifesto
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