Quotidiano | Categorie: Politica, Animali

Domani a Treviso l'europarlamentare Zanoni parlerà di api e loro tutela

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 24 Luglio 2013 alle 21:02 | 0 commenti

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Deputato al parlamento europeo Andrea Zanoni - Giovedì 25 luglio 2013 dalle 18 alle 22, presso la fattoria didattica "L'alveare del Grappa", in via Covolo a Crespano del Grappa (TV) l'europarlamentare Andrea Zanoni del gruppo Alde (Alleanza dei Liberali e Democratici Europei), membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare e vice Presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo terrà una lezione sul mondo delle api.

L'incontro rientra nel progetto "Fattorie Apistiche Didattiche" (FAD) dell'Associazione Regionale Apicoltori del Veneto presieduta da Gerardo De Martin, che ha organizzato il corso iniziato il 18 maggio scorso.
«Sarà l'occasione per ripercorrere il lavoro che si sta portando avanti in Europa a tutela delle api. Il rapporto di Greenpeace "Api in declino - le minacce agli insetti impollinatori e all'agricoltura europea" ha ribadito ancora una volta il bisogno di intervenire con urgenza per proteggere le api, importantissimi insetti impollinatori - ha spiegato l'eurodeputato Zanoni - In Europa ho seguito da vicino e con apprensione la vicenda che, alla fine di aprile, ha visto la Commissione europea mettere al bando per due anni l'uso dei neonicotinoidi. Bruxelles ha deciso, a partire dal 1 dicembre 2013, di vietare per due anni l'utilizzo delle sostanze neurotossiche sulle colture preferite dalle api, come mais, colza, girasole e cotone, nonché sulle foglie degli alberi da frutto. La moria di api a cui abbiamo assistito negli ultimi vent'anni è considerata dalla comunità scientifica un rischio per l'intero ecosistema. I pesticidi hanno un effetto mortale sulle api, rendendole incapaci di ritrovare la strada per l'alveare: gli insetti vagano senza meta fino alla morte. Si riduce così anche la loro attività di impollinazione, che influisce sulla riproduzione dell'88% delle specie vegetali. Le azioni messe in campo fino ad ora dovranno essere solo i primi passi verso un divieto assoluto all'uso dei neonicotinoidi. Solo con una messa al bando totale e definitiva potremo avere delle chance per salvaguardare l'ecosistema. Io lavorerò in Europa per salvare questa indispensabile fonte di vita».
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Il 18 aprile scorso, Andrea Zanoni e altri eurodeputati stranieri avevano inviato una lettera al Commissario Ue Tonio Borg chiedendo la messa al bando totale dell'uso dei neonicotinoidi in agricoltura per contrastare la moria delle api. Il Commissario aveva risposto dicendosi "preoccupato per la salute delle api e il loro ruolo molto importante come impollinatori, da cui l'agricoltura è dipendente" e puntando il dito sugli Stati nazionali, che non hanno avuto il coraggio di approvare la messa al bando di tre neonicotinoidi particolarmente pericolosi.
Il 15 marzo 2013, a Bruxelles non era passata la decisione di messa al bando dei neonicotinoidi, visto che sulla proposta della Commissione europea di vietare per un periodo di due anni l'utilizzo dei pesticidi-killer, dopo due giorni di discussioni, avevano votato a favore 13 Stati, tra cui l'Italia, 9 contro con 5 astenuti.
A fine gennaio, Zanoni era intervenuto chiedendo proprio di adottare il principio di precauzione, come già fatto dall'Italia, e di vietarne l'utilizzo in agricoltura ( VIDEO). L'eurodeputato aveva sottolineato come ricerche europee dimostrassero che le api assorbono i neonicotinoidi tramite la guttazione, piccole gocce che si formano nelle piante del mais nato da semi trattati e dalle polveri che si sprigionano durante la semina del mais. Oltre ad essere letali, queste sostanze giocano un impatto fortissimo sull'orientamento delle api. Zanoni, fin dall'inizio del suo mandato, si è occupato della tutela delle api in Europa: il 15 novembre 2011 ha cercato di fare passare al Parlamento europeo una risoluzione alternativa sulla "Salute delle api e apicoltura" che avrebbe rafforzato maggiormente la tutela di questi importantissimi insetti vietando l'uso dei neonicotinoidi.
Inoltre il 10 febbraio 2012 l'eurodeputato ha sottoscritto un' interrogazione parlamentare insieme al collega Uggias, a Poc (Repubblica Ceca) e altri 11 eurodeputati di altri Paesi, per chiedere alla Commissione europea maggior controllo negli Stati membri sempre sull'utilizzo dei pesticidi neonicotinoidi, a cui aveva risposto l'ex Commissario Ue John Dalli il 2 marzo 2012 assicurando che la Commissione stava raccogliendo informazioni dagli Stati membri sulle misure d'attuazione da essi adottate per ottemperare alla Direttiva 2010/21/Ue relativa alle disposizioni specifiche riguardo clothianidin, tiametoxam, fioroni e imidacloprid.
In Italia, lo stop è entrato in vigore sei anni fa e da allora non è stato rilevato nessun calo nelle produzioni di mais e non si è verificato il disastro alle colture agricole, prospettato in precedenza dalle aziende produttrici della concia dei semi del mais. Anzi, il divieto ha risolto il problema della moria delle api che aveva colpito il 50 per cento degli alveari con punte dal 70 al 100 per cento.
Il rapporto Greenpeace "Api in declino - le minacce agli insetti impollinatori e all'agricoltura europea" mette in evidenza l'importanza sia ecologica che economica di proteggere e mantenere in buone condizioni le popolazioni di api e la necessità di eliminare dalle pratiche agricole i pesticidi che le minacciano. L'eliminazione di tali sostanze è un primo passo cruciale ed efficace per tutelare la salute delle popolazioni di api e per salvaguardare la loro attività di impollinazione, un servizio vitale per la produzione di cibo e per l'ecosistema.
Greenpeace ha individuato sette pesticidi che devono essere subito vietati a causa della loro tossicità estremamente alta e degli effetti sub-letali e/o sistemici sulle api. L'elenco comprende imidacloprid e clothianidin della Bayer, thiamethoxam della Syngenta, fipronil della Basf e clorpirifos, cipermetrina e deltametrina prodotti da diverse aziende agrochimiche che incamerano profitti significativi dall'uso massiccio di queste sostanze chimiche in agricoltura.


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