Discarica di Grumolo, calano i rifiuti ma aumenta la tariffa a carico dei contribuenti
Sabato 15 Febbraio 2014 alle 18:51 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Magnani del Comitato Popolare Contro la discarica di Grumolo delle Abbadesse e pubblichiamo - A distanza di tre anni dall’entrata in funzione della nuova discarica di Grumolo, falsamente fatta passare come ampliamento per eludere le leggi che non contemplano la costruzione di nuove discariche, proviamo a fare un bilancio per esaminare l’adeguatezza della sua esistenza.
Il 17 dicembre 2013 il Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza ha approvato la delibera n 278/13 che stabilisce, per l’anno 2014, la nuova tariffa di smaltimento proposta da S.I.A.
La tariffa industriale autorizzata è salita dalle iniziali 86,95 a 99,38 euro/tonnellata con un aumento di 19,76 euro/tonnellata, il conferimento è calato dalle 78.750 tonnellate annue a 43.000 (di cui 11.000 di ceneri provenienti dall’impianto di Schio), la vita della discarica aumentata dagli iniziali 6,2 anni a 14,4 L’aumento della tariffa (+24,82%), così come l’allungamento della vita dell’impianto (+132%), sono da imputare al calo del conferimento dei rsu (- 43%).
Che le tonnellate di rsu da smaltire dichiarati dal CIAT, tanto nel 2009 quanto nel lontano 1994, fossero una cosa non certa, è noto. Nonostante l’emergenza del settore dichiarata, ma mai dimostrata, i dati forniti furono contestati e fu prospettato che sarebbero mancate100 tonnellate al giorno (30.000 annue). Oggi quelle che erano considerate teorie prive di fondamento sono confermate, così come il supposto aumento della tariffa di conferimento. Entrambe addirittura in eccesso.
Passiamo in rassegna gli scenari presenti e futuri partendo da un breve excursus degli attori che agiscono nella gestione dei r.s.u.
L’ATO r.u. non esiste più, ammesso che si sia mai occupato di rifiuti.
Dei 5 bacini che formavano la provincia, resiste solo il Ciat che raggruppa i sindaci di 44 comuni (capofila Vicenza) che dopo aver speso 2,5 milioni di euro per acquistare il 51% della azioni della consociata Valore Ambiente-AIM che a sua volta ha speso 2,7milioni/euro per acquistare gli 80.000 mq di terreno agricolo utili alla duplicazione dell’impianto, da quando non viene riconosciuta un’indennità al presidente non…  trova più chi vuol fare il presidente ( e pensare che una volta….. )
La Provincia è stata abolita dal governo centrale, segnato come ente sprecone, inutile e incompetente (e visto come si è comportata nel caso in questione, mai descrizione fu più riuscita).
Valore Ambiente AIM (nata dalla fusione di Igiene Ambiente e SIR), dopo aver speso 7,5 milioni per acquistare l’impianto dalla sua consociata (ma non la licenza appartenente al Ciat), conferisce i rsu raccolti nel comune di Vicenza all’inceneritore di Schio.
Rimangono S.I.A. (nata dalla fusione Ciat- Valore Ambiente- AIM) a costruire vasca dopo vasca, un impianto del costo iniziale di 12 milioni, assieme ai cittadini che attuano con sempre maggior successo la raccolta differenziata (sino al 85% )… e per questo vengono incolpati del calo dei rsu e condannati a sostenere l’ aumento dei costi della tariffa.
Saranno nelle possibilità economica i cittadini/contribuenti, già colpiti dalla forte crisi, di reggere per i rimanenti anni di vita dell’impianto il trend storico di aumenti sinora applicato dalla società dei Sindaci di 7 euro/anno per tonnellata?
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