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Diesel, l'opera d'arte cambia con un retweet. Renzo Rosso a Roma per 21° flagship italiano

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 4 Ottobre 2014 alle 13:30 | 0 commenti

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di Flavia Fiorentino*

#Rome, #Roma: il numero delle condivisioni e il retweet degli hashtag sulla capitale costruiscono, ampliano e muovono forme colorate sulle pareti del nuovo store Diesel di piazza di Spagna a Roma: immagini che cambiano dimensioni, si aggregano o si separano a seconda della «forza propulsiva» inviata su alcuni dati topografici della città eterna (come il letto del Tevere) grazie a una sofisticata installazione digitale dell'artista berlinese Andreas Nicholas Fisher (nel montaggio con Renzo Rosso).

Un'opera visuale che per tre mesi sarà ospitata nell'atrio, tutto dedicato all'arte, della boutique «firmata» da Nicola Formichetti (direttore creativo del brand e fashion stylist di Lady Gaga). Ossessionato dalla tecnologia, ingordo di creatività e bellezza, Renzo Rosso, fondatore di Diesel (ora presidente del gruppo Otb con 1,57 miliardi di euro fatturati nel 2013, in cui Diesel rappresenta il 70%) è arrivato a Roma per tagliare il nastro del ventunesimo flagship italiano che arricchisce questa location, accanto alla Scalinata di Trinità dei Monti, con un tocco provocatorio e grintoso proprio del marchio. «L'arte, la creatività, la fantasia sono sempre stati nel nostro Dna - racconta Rosso - così come l'attenzione agli artisti indipendenti che aprono con audacia strade nuove verso il futuro. In questo contesto, il progetto POSTroma è all'avanguardia nella nuova era della creatività partecipata senza confini». Ed è di arte, di architettura, di come tutelare e proteggere il nostro sconfinato patrimonio artistico che Renzo Rosso vuole ancora parlare. Lui che ha già «adottato» il Ponte di Rialto a Venezia con un finanziamento di 5 milioni di euro e dove la stessa impalcatura per i lavori sarà a sua volta un'opera d'arte: «Ho detto a Renzi - confida - di concentrarsi sui monumenti grandi, i più importanti, ma gli altri, centinaia, forse migliaia che hanno bisogno di cure e restauro, di affidarli ai privati, a quegli imprenditori sensibili che non possono far finta di niente: ormai lo sappiamo che il 75% dei beni culturali di tutto il pianeta si trovano qui ed è nostro dovere farci carico di questa preziosa particolarità». Al centro di progetti di solidarietà in Africa insieme alla rockstar Bono, Rosso sostiene start up creative ma produce anche bio-food . E dopo l'acquisto del 60% di Marni lo scorso anno, forse sta per segnare un nuovo goal. Non nega, non conferma i «rumors» circolati a Parigi sull'arrivo di John Galliano da Martin Margiela (la maison belga che ha comprato nel 2002) per disegnare l' haute couture del brand, semplicemente trasporta le indiscrezioni in una dimensione onirica. «È un sogno, sarebbe il sogno di ogni casa di moda. Ci siamo sentiti, è vero, ma...». Non vuole andare a fondo sul tema, lo sguardo però a volte è più efficace delle parole e i suoi occhi azzurri sorridono, con ottimismo.

*Da Il Corriere della Sera


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