Quotidiano | Categorie: Politica

Debiti e musicisti in via d'estinzione: l'OTO trova la banca ma perde professionalità

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Luglio 2014 alle 17:38 | 0 commenti

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La rassicurante intervista del prof. Bagnara a Tva Vicenza stona con la reale situazione degli orchestrali del Teatro Olimpico: 130.000 euro, un anno di arretrati, non sono mai entrati nelle tasche dei musicisti palladiani, già costretti in gran numero a fare i conti con la perdita dell' incarico per favorire i soli under 30. Ieri nella sede di via Vicolo Cieco Retrone si è tenuto un acceso confronto tra le parti: il direttore Meneghini ha comunicato l’appoggio di una banca per provvedere a un’ “uscita dignitosa” senza debiti. Ma gli orchestrali restano vigili e pronti a difendere collettivamente i loro diritti.

SENZA LAVORO PER DARE LAVORO Piovono le bacchettate sul Palazzo: per molti è la nota finale di un lungo spartito di tradimenti, iniziato con l’esclusione del rappresentante interno all’Orchestra dal Consiglio Direttivo. Niente più tournèe all’estero, stop alle collaborazioni con Vicenza Jazz e addirittura alla programmazione de Il suono dell’Olimpico, ovvero all’identità stessa dell’OTO. Infine, indebitata e svuotata di valore, la perla della musica vicentina sfuma in un' orchestra giovanile di minor livello. Un trattamento inaccettabile per chi per almeno dieci anni ha rinunciato ad altre prospettive per dare lustro e professionalità alla musica vicentina. A pochi chilometri, Padova, Verona e Venezia, la tradizione resiste mentre a Vicenza trentenni precari devono lasciare spazio a nuovi posti di lavoro sottopagati (36 euro al giorno) e senza futuro. A chi giova veramente?

DA MUSICA DI CLASSE ALLA CLASS ACTION Visibilmente imbarazzati, il prof. Bagnara e lo stesso Meneghini (autore a mali estremi del progetto benedetto dall’assessore alla crescita Bulgarini d’Elci) hanno espresso solidarietà e volontà di rispettare le spettanze ma indietro non si può tornare. Il pesante debito iniziato nel 2009 con la serie di Opere Liriche è peggiorato nel tempo per l’ingente ritardo dei contributi Regionali (circa tre anni pari a 400.000 euro) e in minor parte Comunali. Il maestro e il politico, impegnati da quaranta giorni rispettivamente nel ruolo di direttore generale e presidente ad interim, hanno informato di poter chiudere tutti i debiti degli orchestrali entro un mese (grazie all’intervento di Veneto Banca ndr) a costo, però, di restare senza budget. Gli orchestrali hanno chiesto immediatamente di mettere la decisione ‘nero su bianco’: se in tre giorni non arriveranno garanzie sono pronti ad attivare collettivamente interventi mirati per evitare la beffa.

Leggi tutti gli articoli su: Mario Bagnara, Orchestra Teatro Olimpico

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