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Dare nuova vita agli oggetti: a Malo torna il Salotto del Riuso

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 4 Settembre 2015 alle 19:12 | 0 commenti

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Gruppo Acquisti Solidali Gas Malo 

Torna a Malo (domenica 6 settembre dalle ore 15.30) il Salotto del Riuso, l'incontro, organizzato dal Gruppo Acquisti Solidali G.a.s. Malo, con CampoMalo e Co.Ca. Scout di Malo, per dare nuova vita ad oggetti in buono stato ma non più utilizzati.
Anche quest'anno, la palestra del Centro Giovanile si riempirà di bancarelle cariche di ogni sorta di oggetti, dai vestiti ai libri, dai giocattoli agli elettrodomestici, dai soprammobili alle lampade.

Da dove arrivano questi oggetti?
Dai nostri armadi, dalle cantine, dai sottotetti: al Salotto del Riuso vengono esposti tutti quei beni che, una volta acquistati, sono finiti col tempo nel dimenticatoio, ad accumularsi nelle nostre case riempiendosi di polvere. Sono diventati oggetti ingombranti e inutili, e tuttavia difficili da buttare, perché ancora in buono stato e spesso carichi di ricordi.
Il Salotto del Riuso offre una nuova vita alle cose un tempo amate, che vengono esposte e offerte a chiunque pensa di averne bisogno, a chi le trova ancora utili o semplicemente belle o interessanti, a chiunque insomma intenda portarsele via.
Proprio questa è la particolarità di questo evento: tutti gli oggetti esposti vengono offerti, ossia regalati.
Il Salotto del Riuso non è infatti un mercatino dell'usato, poiché non è prevista la compravendita: il denaro è bandito! E non è un mercato del baratto, poiché non è necessario lo scambio di merci. Il Salotto è appunto uno spazio dove le persone, grandi e piccini, si incontrano, parlano della storia delle cose, ricevono e donano.
Perché donare le cose?
Non si tratta di fare la carità a chi ha di meno, ma di mettere a disposizione oggetti usati e in buono stato che, di nuovo in circolo, diventano il pretesto per far girare le persone e le loro storie, per girare l'economia tradizionale in qualcosa di diverso, per cambiare sguardo attraverso lo scambio di parole e di idee.
Qui si fa esperimento della cosiddetta economia del dono che, come scrive Chris Carlsson «è ciò che libera dalle relazioni di mercato e dal dominio del denaro, per proporre sistemi che cercano prima di tutto di ricomporre le relazioni tra le persone»
I beni infatti, nell'economia tradizionale a cui siamo abituati, hanno un doppio valore: un valore d'uso, dato dalla quantità dei bisogni che riescono a soddisfare, e un valore di scambio, ossia un valore dato dalla quantità di denaro o di altri beni e servizi che riescono ad acquistare.
Nell'economia del dono i beni si caricano di un valore aggiunto, un terzo valore che è quello etico, delle relazioni sociali.
«Forse - continua Carlsson - l'economia del dono è una modalità per disfare l'anonimato della vita moderna e reintrodurre meccanismi sociali di affidabilità e responsabilità che sono stati distrutti dall'unico sistema di misurazione rimasto: i soldi. Forse desideriamo davvero l'idea di un'economia del dono per tornare a relazioni de visu, dove dobbiamo prendere decisioni su cosa facciamo, perché, come e con chi».
Perché il dono è un'alternativa alle logiche del mercato.
La peculiarità del dono sta infatti nel vincolo che si crea fra chi dona e chi riceve, un vincolo che crea un tacito debito e mantiene attivo un legame tra le parti.
Il Salotto del riuso allora non è lo spazio asettico della merce monetizzata, ma è al contrario il luogo delle relazioni, delle visite, dei ricevimenti, del tempo sorseggiato con lentezza.

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