Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

Daniela Carraro muta sugli sprechi all'Ospedale di Schio: "la colpa è ... delle foto"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 5 Marzo 2013 alle 00:10 | 0 commenti

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«Siamo stati chiamati venerdì 15, quando il numero era già in stampa, e ci è stato cortesemente comunicato che il direttore generale (Daniela Carraro, ndr) ci riceverà il 4 marzo», così chiudevamo il pezzo di lancio delle foto che su VicenzaPiù n. 246 e BassanoPiù n. 8 del 16 febbraio 2013 documentavano e denunciavano tutte le costose dotazioni lì abbandonate «con "tanto" di scatole già riempite di materiali e quant'altro e chiuse con su scritte a pennarello le stanze di destinazione a Santorso», mai raggiunte.

Le foto erano pubblicate con «una semplice didascalia, che indica anche il valore di massima del materiale se ricomprato...»  e riportavamo che «l'accusa, che pure evidenzia "le spese di pulizia di locali semi abbandonati e il mancato smaltimento anche di rifiuti che potrebbero essere tossici", punta il dito contro gli altri sprechi da abbandono "perché per contratto tutto quello che manca a Santorso viene obbligatoriamente comprato ex novo da chi gestisce il project ai prezzi e con le modalità dallo stesso stabilite"».

E oggi Daniela Carraro ci ha ricevuto, noi le abbiamo raccontato chi siamo e come facciamo informazione senza veli ma anche senza preconcetti, le abbiamo detto che volevamo aprire un canale di comunicazione corretto che desideravamo, come nostra abitudine, già prima della pubblicazione delle foto, ma che ci era stato negato.

Davanti alla responsabile dell'ufficio stampa, che aveva autonomamente lodato in premessa la bontà della nostra abituale collaborazione col suo lavoro, avevamo anche detto a Daniela Carraro che poteva rilasciarci l'intervista sulle dotazioni fotografate successivamente, purchè prima del prossimo numero. In base a questa nostra disponibilità la Carraro aveva congedato la sua addetta stampa.

Siamo, quindi, ancora sgomenti della sua reazione successiva, che abbiamo dovuto interrompere con decisione uscendo dalla direzione di Thiene, quando il direttore generale ha iniziato all'improvviso e poi continuato a parlare senza ascoltare a mo' dei politici strombazzanti dei peggiori talk show.

Dopo aver sperato per 12 ore che ci chiamasse e ci riconvocasse per evitarci di scrivere quello che ora è giusto (necessario) comunicare, non possiamo nascondere alle 24 passate che siamo molto preoccupati che la gestione di una Ulss importante come la 4, sede dell'ospedale di Santorso costruito con un, a dir poco, discusso project financing, sia affidata  a una persona come lei. 

Intollerante all'improvviso verso il direttore di un giornale che dall'8 di febbraio attende pazientemente le sue spiegazioni per i lettori, molti dei quali utenti della Ulss 4,  e irrispettosa anche verso le due collaboratrici che aveva chiamato con piglio autoritario nel suo ufficio perchè confermassero che lei aveva dato disposizione che ci contattassero subito ma che loro non l'avevano fatto!

Tutto questo mentre più volte era andata verso la sua scrivania per cercare non si sa cosa, come in preda a uno strano nervosismo.

E tutto questo accompagnato da una frase ripetuta più e più volte: «Perchè ha fatto le foto? Chi l'ha accompagnata? Se i locali erano aperti questo non vuol dire che lei potesse fotografare ...».

Inutile è stato appellarci ai diritti dei cittadini e ai doveri del cronista, anche ripetendoci con una voce crescente per provare, senza esito, a farci ascoltare.

«Perchè ha fatto le foto? Chi l'ha accompagnata? Se i locali erano aperti questo non vuol dire che lei potesse fotografare ...», continuava Daniela Carraro, a cui  pure avevamo dato come tranquillizzante esempio della nostra dispoibilità ad far parlare tutti la signorile e "sportiva" partecipazione ai nostri convegni pre elezioni di Giancarlo Galan che, con Marino Zorzato, è dato come suo referente nel complesso mondo della sanità veneta.

Tutto inutile di fronte al suo non volere dire nulla sulle ... didascalie delle foto degli sprechi all'ospedale di Schio, presunti, sì, ma anche presumibili finchè lei o chi per lei non li chiarirà.

Lo spreco per Daniela Carraro, evidentemente, è stato quello del lavoro da noi fatto per fotografare letti, poltrone, apparecchiature, materiali sanitari, rifiuti, scatoloni imballati e con destinazione mai raggiunta, quella dell'ospedale di Santorso, anzi no dell'Ospedale Unico dell'Alto Vicentino come lei ha scritto di volere che venga chiamato sulla stampa, come se un nome diverso coprisse problemi e silenzi.

«Perchè ha fatto le foto? Chi l'ha accompagnata? Se i locali erano aperti questo non vuol dire che lei potesse fotografare ...». Continuava Daniela Carraro, la signora già famosa per la sua capacità di gestire i rapporti da quando ha detto su Il Giornale di Vicenza che il contratto del project financing di Santorso è meglio non darlo a cittadini e sindaci, perchè incapaci di capirlo.

Scriviamo qui la nostra risposta, perchè, visto che ieri mattina non la ascoltava costringendoci a uscire e a salutarla,  speriamo che almeno la legga: «Le foto le abbiamo fatte per il dovere di informare i cittadini. Non serviva che qualcuno ci accompagnasse in locali aperti. Per documentare eventuali "mancanze" di certo non si avvisa prima nè si chiede di essere accompagnati da chi si teme che certe mancanze le voglia coprire invece che, come oggi sarebbe stato possibile, spiegare. Se in una casa chiusa, e le sale dell'ospedale erano, invece, accessibili, non si potesse entrare, anche i mafiosi sarebbero intoccabili».

Ma ora è tutto chiaro: il contratto di project financing è riservato solo a chi ha il gradimento della Carraro, dirigente pubblica a modo suo, mentre se c'è materiale per decine di migliaia di euro abbandonato nell'ospedale di Schio la colpa è solo delle nostre foto.

Onorevole Galan, almeno lei, smentisca che Daniela Carraro è stimata da lei e da Marino Zorzato.

Grazie.

Leggi tutti gli articoli su: Ulss 4, ospedale di Schio, Daniela Carraro

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