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Daniela Carraro, il coraggio del dg di una Ulss

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 12 Maggio 2013 alle 00:14 | 2 commenti

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Da VicenzaPiù n. 253, Bassano Più n. 15 e SchioThienePiù n. 3 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online. 

Il direttore generale dell'Ospedale di Santorso (ma Daniela Carraro preferisce chiamarlo "ufficialmente" Ospedale Unico dell'Alto Vicentino, magari per mimetizzarne i problemi nell'immaginario collettivo, ndr) ci ha ricevuto solo il 4 marzo, come è noto a chi ci ha già letto, nonostante l'avessimo contattata prima del servizio su VicenzaPiù n. 246 e BassanoPiù n. 8 del 16 febbraio 2013.

 In cui avremmo poi pubblicato le foto che documentavano e denunciavano tutte le costose dotazioni lì abbandonate «con "tanto" di scatole già riempite di materiali e quant'altro e chiuse con su scritte a pennarello le stanze di destinazione a Santorso», mai raggiunte. Le foto erano pubblicate con una semplice didascalia, che indicava anche il valore di massima del materiale se ricomprato...»  e riportavamo che «l'accusa, che pure evidenzia "le spese di pulizia di locali semi abbandonati e il mancato smaltimento anche di rifiuti che potrebbero essere tossici", punta il dito contro gli altri sprechi da abbandono "perché per contratto tutto quello che manca a Santorso viene obbligatoriamente comprato ex novo da chi gestisce il project ai prezzi e con le modalità dallo stesso stabilite"».  Se il 4 marzo Daniela Carraro ci ha ricevuto, ad oggi, così come scrivevamo sul VicenzaPiù (e sui periodici "confratelli") del 15 marzo riamaniamo «ancora sgomenti della sua reazione successiva, che abbiamo dovuto interrompere con decisione uscendo dalla direzione della Ulss 4 a Thiene, quando il direttore generale ha iniziato all'improvviso e poi continuato a parlare senza ascoltare a mo' dei politici strombazzanti dei peggiori talk show. Dopo aver sperato che ci chiamasse e ci riconvocasse per evitarci di scrivere quello che ora è giusto (necessario) comunicare non possiamo nascondere anche su carta, dopo la pubblicazione online,  che siamo molto preoccupati che la gestione di una Ulss importante come la 4, sede dell'ospedale di Santorso costruito con un, a dir poco, discusso project financing, sia affidata  a una persona come lei. Intollerante all'improvviso verso il direttore di un giornale che dall'8 di febbraio attende pazientemente le sue spiegazioni per i lettori, molti dei quali utenti della Ulss 4 ... Tutto questo mentre più volte era andata verso la sua scrivania per cercare non si sa cosa, come in preda a uno strano nervosismo. E tutto questo accompagnato da una frase ripetuta più e più volte: «Perchè ha fatto le foto? Chi l'ha accompagnata? Se i locali erano aperti questo non vuol dire che lei potesse fotografare ...». Se quel 4 marzo era stato inutile appellarci ai diritti dei cittadini e ai doveri del cronista, a Daniela Carraro, che avrebbe come referenti nel complesso mondo della sanità veneta politici importanti come Giancarlo Galan e Marino Zorzato, e che è diventata «famosa per la sua capacità di gestire i rapporti da quando ha detto su Il Giornale di Vicenza che il contratto del project financing di Santorso è meglio non darlo a cittadini e sindaci, perché incapaci di capirlo» chiediamo ancora una volta di chiarirci i perché di quegli sprechi e non solo. Perché aggiungiamo ora qualche domanda che ci è stata suggerita da visitatori a vario titolo dell'Ospedale (più) unico (che raro) di Santorso e che avremmo voluto rivolgerle se il 4 marzo fosse stata un pizzico più "pubblica" nella sua funzione. Signora Carraro dove sono e perché i pannelli fotovoltaici del tetto che sarebbero stati scardinati dal vento? Dove sono i televisori che l'associazione "Amici del cuore" avrebbe regalato ma che sarebbero ancora imballati perché il consorzio che ha "vinto" l'appalto per il project financing avrebbe intenzione di installare tv a gettone? Le risulterebbe che un noto primario dell'ex pronto soccorso di Schio ora in pensione avrebbe denunciato in una riunione pubblica de La Destra che «la pavimentazione di chirurgia a Santorso è a rischio di infiltrazione di rifiuti organici»?  E  ci tranquillizza sulla non credibilità dei timori paventati per l'innalzamento dei controsoffitti delle sale esterne a quella operatoria di chirurgia quando gli appositi apparati ne espellono fuori l'aria, batteri inclusi? E, dopo l'incidente alle tubazioni, pure previsto da molti che ne temevano l'insufficiente resistenza alle pressioni contrattualmente fissate nel "contratto ignoto", è a conoscenza di bagni e pavimenti in cattive condizioni? Se lei, di sicuro, non è responsabile di "eventuali" anomalie e mancate verifiche contrattuali, con altrettanta certezza ha il dovere di rispondere prima che le chiediamo anche se ha posto rimedio alla mancanza di privacy dei pazienti sia nelle sale del pronto soccorso che nelle loro stanze di ricovero, specialmente quelle a piano terra con stupendi vetri trasparenti verso l'esterno, se i "posteggiatori" del famoso parking di Santorso verranno protetti dalla prossima canicola dopo aver subito il freddo glaciale e se la mensa di fatto "nuova" dell'ex ospedale di Thiene verrà rifatta ... Risponda, coraggio direttore generale. Mica lei è un caporale?


Commenti

Inviato Domenica 12 Maggio 2013 alle 11:32

Un bell'articolo di Giovanni Coviello sulla brutta questione dell'ospedale di Santorso.
Abbiamo invitato alla lettura di quest'articolo anche sul nostro blog dirittielibertavicenza.blogspot.com .
Non abbassiamo la guardia, non spegniamo i riflettori su questo tipo di gestione che affossa e indebolisce chi si sforza ogni giorno di fare bene il proprio lavoro garantendo le aree di eccellenza clinica che ancora ci sono e sono tante nella sanità della nostra regione.
Grazie direttore.

Marco Mirijello
Inviato Domenica 12 Maggio 2013 alle 11:32

Un bell'articolo di Giovanni Coviello sulla brutta questione dell'ospedale di Santorso.
Abbiamo invitato alla lettura di quest'articolo anche sul nostro blog dirittielibertavicenza.blogspot.com .
Non abbassiamo la guardia, non spegniamo i riflettori su questo tipo di gestione che affossa e indebolisce chi si sforza ogni giorno di fare bene il proprio lavoro garantendo le aree di eccellenza clinica che ancora ci sono e sono tante nella sanità della nostra regione.
Grazie direttore.

Marco Mirijello
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