La Nuova Venezia: la tela di Sernagiotto lambisce Meridio. L'assessore: tutto trasparente
Mercoledi 20 Marzo 2013 alle 13:37 | 0 commenti
Remo Sernagiotto, influente assessore al sociale alla Regione Veneto in quota Pdl, da settimane è al centro di uno scontro al vetriolo con Giovanni Rolando, decano della sinistra berica e presidente dell'Ipab Salvi Trento, uno dei più importanti enti assistenziali delle Venezie. E proprio lo stato dell'Ipab è diventato un vero e proprio caso. Da una parte c'è la giunta regionale la quale sostiene che nella gestione dell'ente di contrà San Pietro ci siano anomalie di rilievo.
Frattanto lo stesso Sernagiotto respinge ogni addebito e spiega: «Altro che tela, si tratta di professionalità da tempo presenti in vari enti. Io sto solo cercando di sistemare un settore in cui permangono ancora parecchie incrostazioni»
Ma al di là della ben nota querelle il quotidiano lagunare La Nuova Venezia il 16 marzo in pagina 11 pubblica un ampio reportage che fa una radiografia di quello che viene chiamato «il sistema» Sernagiotto: il tutto è dipinto come una ragnatela di potere e nomine, lungo l'asse Pdl-Mir, che dal capoluogo regionale si dipana sino al livello locale e nella quale figura anche Gerardo Meridio, ex presidente Ipab Vicenza, attuale consigliere comunale del Pdl, impegnato da mesi in un duro scontro mediatico condito a base di accuse politiche reciproche proprio con Rolando.
Così nel reportage firmato da Andrea Passerini tra le altre si legge: «Sernagiotto allarga la sua rete sulle Ipab venete. L'ultimo “scalpo†dell'assessore veneto al Welfare conferma un sistema collaudato, talmente oliato da configurare una perfetta macchina di occupazione del potere. Servizi e appalti, consenso e territorio: le case di riposo sono un tesoro del potere, come insegnavano il doge Bernini e l'antica Balena Bianca del Veneto. Dalle case di riposo alle Usl, epicentro la Marca Trevigiana: regna Sernagiotto, con riverberi nel Veneziano, da San Donà a Chioggia, grazie a un gruppo di fedelissimi, una rete di intense relazioni sul territorio, e all'uso del potere: commissariamenti, nomine e consulenze che preludono a concorsi e nuove nomine. Da dove escono vincitori nuovi dirigenti e direttori: altre covate di fedelissimi». I riferimenti sono ad una serie di situazioni presenti nel Veneto centrale ma non mancano i riferimenti diretti a Mir e al Vicentino: «Prendete Eddi Frezza, nuovo direttore della casa di riposo “Aita†di Crespano del Grappa: era candidato con il Mir alle ultime politiche. La formazione di Samorì è stata sposata da Sernagiotto in vista delle europee 2014, dove i voti dell'Emilia-Romagna (Samorì è di Modena) serviranno a Sernagiotto per scalare Bruxelles e Strasburgo. In lista nel Mir alla Camera c'era anche Michele Basso, sindaco di Meolo, direttore dell'Ipab di Casale e Quarto d'Altino. Al Senato, secondo in lista, c'era invece Gerardo Meridio, ex presidente dell'Ipab di Vicenza. Nella città del Palladio il nuovo cda ha querelato Sernagiotto, e il successore di Meridio, Rolando, ha denunciato per la seconda volta l'assessore. Sernagiotto, dalla Regione, aveva fatto partire diffide e un'ispezione, minacciando il commissariamento per la gestione dell'Ipab sotto il Cda nominato dalla giunta Variati (centrosinistra). Meccanismo collaudato, please. Così come nomi e cognomi. Coincidenze?»
Di tutt'altro avviso è l'assessore regionale il quale ricorre anche ad un filo d'ironia: «Dopo la pubblicazione di quel servizio tutti hanno cominciato a chiamarmi chiedendomi conto della mia potenza e della mia onnipresenza. Usano il termine rete? Ma quei nomi già c'erano da tempo. Molti prima che il sottoscritto arrivasse all'assessorato. Non c'è nessuna rete ma si tratta solo di un legame surrettiziamente immaginato. La realtà è un'altra. Io da quando sono arrivato ha cominciato a fare pulizia in un settore in cui ci sono molte incrostazioni. Pulizia amministrativa, efficienza, riduzione dei costi a beneficio dei pazienti sono il mio faro. Ho più che dimezzato i costi dei commissari, ho chiesto il commissariamento per realtà che lo meritavano. Questi sono i fatti. Tre le figure apicali citate ci sono persone che provengono dal Trevigiano? E allora?». Poi Sernagiotto si fa più serio e spiega che a brevissimo il suo assessorato produrrà dati e documenti di riferimento «per ribadire che qui tutto avviene alla luce del sole».
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