Crisi MCS, il caso approda al parlamento europeo
Venerdi 21 Giugno 2013 alle 11:56 | 0 commenti
Mara Bizzotto, europarlamentare e vicesegretaria veneta della Lega Nord - La crisi dell’MCS di Valdagno (Vicenza) arriva nelle aule del Parlamento Europeo. A portare all’attenzione di Bruxelles il caso dell’azienda vicentina attiva nel settore tessile, che ha annunciato l’esubero di ben 99 dipendenti su un totale di 161, è Mara Bizzotto, che sull’argomento ha presentato un‘interrogazione urgente alla Commissione UE.
"La battaglia per la difesa dei posti di lavoro dell'MCS deve diventare la battaglia di ciascuno di noi, indipendentemente dal colore politico o dal ruolo che si ricopre - dichiara l'eurodeputata Bizzotto - Non possiamo permettere che le conseguenze della crisi di un settore tanto importante per l'economia veneta ed italiana, come quello tessile, ricadano interamente sulle spalle dei nostri lavoratori e delle loro famiglie".
"E' necessario agire subito e ad ogni livello affinché il territorio vicentino non subisca un'altra ferita occupazionale di dimensioni cosi pesanti, che avrebbe drammatiche ripercussioni anche sull'intero indotto" aggiunge l'on. Bizzotto la quale, esprimendo “la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell’MCSâ€, ha chiesto alla Commissione UE "una revisione urgente del Fondo europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG) affinché siano resi subito disponibili tutti gli strumenti e le risorse necessarie per sostenere chi sta perdendo il posto di lavoro, e non come avviene oggi solo dopo lunghe e farraginose procedure".
"Per arginare il costante impoverimento del nostro tessuto imprenditoriale, è quanto mai necessario che l'Unione Europea pensi a una vera e propria politica di protezione industriale a tutela di quei settori più esposti alla concorrenza sleale dei Paesi terzi - conclude Mara Bizzotto - La valorizzazione del Made IN e la parola 'dazi' non devono più essere un tabù, ma trasformarsi in quelle risposte concrete che l’Europa deve dare ai nostri imprenditori e ai nostri lavoratori per tutelarli dall'invasione di merci low-cost che stanno mettendo in ginocchio l'intero settore tessile".Accedi per inserire un commento
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