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Ipab, tra corridoi, manovre e tribunali

Di Marco Milioni Mercoledi 8 Maggio 2013 alle 18:16 | 0 commenti

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Che lo scontro su Ipab Vicenza sarebbe stato al calor bianco lo si era capito già nel 2009 quando l'allora presidente Gerardo Meridio fu estromesso da un commissariamento ordinato sempre dalla Regione Veneto. Meridio, dal 2008 come consigliere di minoranza del Pdl, ha avuto alti e bassi nel rapporto con Variati ma quando un annetto fa pur tentando una serie di avvicinamenti strategici, ha capito che con Variati non ci sarebbero stati sbocchi politici, ha virato in direzioni diverse per poi approdare sul lido della Dal Lago. 

E sull'ente da lui presieduto ha cominciato a riversare una serie di segnalazioni che hanno avuto l'effetto finale che da qualche ora è deflagrato culminando nel "commissariamento" di Giovanni Rolando, suo acerrimo nemico, e nella nomina del commissario pro tempore Francesco Zantedeschi.

Da parte del centrosinistra si grida al complotto politico ordito da Meridio, dall'assessore regionale al sociale Remo Sernagiotto del Pdl. Una manovra di corridoio che avrebbe avuto la benedizione di Manuela Dal Lago candidato sindaco per il centrodestra. Al momento le carte non ci sono. Saranno disponibili ad horas ed in quella circostanza sarà possibile stabilire se il commissariamento sia conseguenza di una effettiva mala gestio sul piano amministrativo o, come sostiene Variati, se si tratti di una ripicca politica ordita a pochi giorni dal voto per le comunali. O se siano vere tutte e due le cose in percentuale variabile. Certamente nella partita sono entrati anche i sindacati confederali che, facendo un "omaggio" anche Variati, hanno lanciato un monito non si sa quanto giustificato: se, infatti, sarebbe inaccettabile, come dicono Cgil Cisl e Uil, che che la diatriba, motivata o meno, finisse sulla pelle dei pazienti di una delle più grandi Ipab venete è amche vero che il commissaria,ento potrebbe sbloccare anche quell'accordo di programma fermo da tempo in regione proprio in ragione delle discordie con l'attuale cda Ipab.

C'è però un punto fermo nella vicenda. L'attuale consiglio di amministrazione dell'ente di contrà San Pietro sarebbe comunque andato a scadenza tra un paio di mesi. Questa non può essere una scusa per coloro che ritengono d'avere subito un torto per non invocare il giudizio del tribunale amministrativo. La decisione della giunta Zaia può essere impugnata avanti al Tar Veneto. Se il cda defenestrato, il sindaco e coloro che ritengono la decisione sciagurata non adiranno le vie legali daranno inevitabilmente ragione a Sernagiotto. Rimane quindi da capire poi quanto Variati sosterrà Rolando dopo la mazzata giunta da Venezia.


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