Coop vs imprese, le incognite nel duro mondo delle commesse
Venerdi 2 Agosto 2013 alle 18:57 | 0 commenti
Da mesi sui media nazionali e non solo nazionali si parla di debiti della pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori. La questione è esplosa più volte quando al netto delle questioni meramente economiche storie diverse, di piccoli o medi imprenditori si sono trasformati in drammi personali o peggio in suicidi che hanno visto il Triveneto fare la parte del leone.
Il mondo delle commesse e delle subforniture però è un mondo senza sconti, difficile. Non solo per le indampienze delle amministrazioni pubbliche, ma anche per la rigidità dei capitolati con cui i grossi soggetti privati affidano i servizi in esternalizzazione, un po' in tutti gli ambiti; e specie in quello delle pulizie non mancano le storie di enti pubblici che preferiscono affidarsi alle coop che in alcuni casi garantiscono ribassi maggiori ma a fronte di un servizio non adamantino e con i lavoratori, formalmente soci, che si trovano con molti meno diritti (e meno soldi in busta) di un dipendente di una società di capitali.
Nel capoluogo berico ha tenuto banco sui media locali la vicenda della coop Mirror. Su un piano completamente diverso nel Bassanese, almeno tra gli operatori, ha fatto clamore la notizia dello shopping centre Emisfero di Bassano del Grappa. Una mega struttura che ha fatto litigare la politica in consiglio comunale per il suo presunto impatto urbanistico e che è capace di ospitare nomi importantissimi della distribuzione tra cui Trony, Scarpe&Scarpe e Piazza Italia.
Ad ogni modo quando nella città del ponte si è saputo che le pulizie per decisione della proprietà sono state affidate ad una cooperativa sociale lo stupore tra i corridoi di via Matteotti non è mancato perché ad assicurarsi la commessa è stata la Solare Multiservice, che secondo il portale Trovanumeri.com ha la sede o una sede in via Madonnetta 30; lo stesso indirizzo della Coop Bassano solidale: una delle realtà più note dell'Alto Vicentino, data in buonissimi rapporti con l'amministarzione di centrosinistra che
regge le sorti di Bassano e in rapporti con tanti altri comuni specie nella provincia berica. Ovviamente in via Matteotti, sede della municipalità , di liason tra il via libera urbanistico all'Emisfero e le subforniture affidate a terzi dalla società della famiglia Cestaro, nessuno ha mai parlato.
«Epperò quando abbiamo saputo dell'incarico a Solare, che ha anche avuto un appalto da Baxi caldaie di Bassano, qualche dubbio ce lo siamo posto». Così spiega Marcello Taglialegne presidente di Helyos, una spa con oltre 1200 dipendenti attiva proprio nel ramo pulizie e con base a Barbarano e sede legale a Roma. Il manager fa un ragionamento non politico ma in punta di diritto del lavoro: «Sappiamo che le coop sociali dovrebbero occuparsi principalmente di progetti che puntano al reinserimento di persone con disagio sociale. Per questo hanno esenzioni e altri trattamenti speciali previsti dal legislatore. In una situazione di contrazione del mercato però si spera che non ci siano soggetti che usano il proprio status per fare alle imprese una concorrenza sleale. Noi paghiamo regolarmente le tasse, le buste paga ai dipendenti, paghiamo i contributi. Di contro siamo venuti a sapere che ci sono soggetti che affidano alle coop appalti con prezzi stranamente superiori a quelli offerti dalle società di capitali o dalle imprese in genere». E questo accadrebbe e nel privato, dove il privato fa ciò che crede, ma anche nel pubblico o nel para-pubblico dove le norme richiedono trasparenza e correttezza nell'assegazione delle commesse.
Taglialegne tra l'altro non parla a nome di una piccola realtà . Il suo gruppo, nato come piccolissima realtà familiare, oggi si è ingrandito nonostante la crisi e lavora con enti pubblici e privati in mezz'Italia; ma è conscio del fatto che in settori come il suo i margini di profitto sono risicatissimi e che gli enti preposti «debbano prestare molta attenzione» di fronte a potenziali abusi.
Gli fa eco un collega, Radames Golin, presidente della Solaris & Puliemme di Vicenza che aggiunge un altro tassello al ragionamento: «Oltre alla questione di una possibile concorrenza sleale c'è quella che riguarda le quote fisse di personale con disabilità che le imprese dovrebbero avere in organico. Capita sempre più spesso che tale quota non sia in capo alle stesse imprese ma a cooperative che impiegano i lavoratori disabili presso le stesse aziende. Il che va a detrimento dei disabili che invece potrebbero essere impiegati presso le società di capitale». E così Golin nel concordare col quadro fornito da Taglialegne aggiunge una sua persnale considerazione: «Purtroppo da parte dei sindacati, ad eccezione di alcuni casi, non ho trovato grande attenzione. Eppure si tratta di un tema caldo perché le tutele di cui gode un assunto a tempo indeterminato sono ben più robuste di quelle spettanti ai soci delle coop. Per di più per quanto concerne possibili episodi di concorrenza sleale debbo ammettere - sottolinea lo stesso Golin che né Api né Confindustria abbiano intrapreso alcuna battaglia».
Ma sul fronte opposto le cose stanno veramente così oppure le coop assolvono un compito sociale la cui preminenza è ben maggiore rispetto a quello delle ditte ordinarie? E in questo contesto come si possono collocare le notizie che riguardano Bassano Solidale e Solare? Da queste ultime, pur interpellate per iscritto, al momento non è giunta alcuna replica.
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