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Conti in sospeso

Di Marco Milioni Sabato 6 Luglio 2013 alle 11:11 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online   
Nell'ambito della intricata vicenda del passaggio del club di vertice del volley femminile a Vicenza dalla famiglia Coviello al gruppo capitanato dall'imprenditore Novello, spunta un pignoramento a carico di quest'ultimo pari a 50.000 euro per impegni non onorati: l'industriale ha fatto opposizione e il verdetto definitivo dovrebbe arrivare a luglio

«I conti presentati dal curatore sono chiari e parlano di buchi di rilevante entità lasciati da chi mi ha, prima, accompagnato ed esautorato e, poi, seguito, e non dal sottoscritto: 204.000 euro per i chirografari e 400.000 euro per i privilegiati. Totale 600.000 euro e passa. Ora sarebbe simpatico sapere che cosa frulli per la testa dei responsabili di questa situazione e, soprattutto, dell'espropriazione fatta, non solo a me, fisicamente e moralmente, ma soprattutto alla città di un bene sportivo così grande e sparito nel nulla».

È questo uno dei passaggi fondamentali riportati in un lungo servizio pubblicato da VicenzaPiù n. 253 del 19 aprile poi ripreso il 13 maggio su VicenzaPiu.com. Un servizio in cui l'ingegnere Giovanni Coviello, ex patron del Volley berico e oggi direttore di VicenzaPiù, dipinge gli scampoli della vicenda che portarono il club alla cessione verso il gruppo capitanato da Mario Novello, noto imprenditore di Isola Vicentina, in cordata con altri. Un gruppo che secondo Coviello, abbandonò la società sotto una pesante situazione debitoria poi finita in un fallimento: il tutto a fronte di una «eredità sostanzialmente sana ed in buon ordine che il sottoscritto aveva lasciato ai subentranti».

La querelle però ha tuttora, tra i vari, uno strascico civile perché tra i creditori della società griffata Novello c'è lo stesso Coviello (Vicenzapiu.com del 19 marzo 2013) il quale sostiene di vantare nei confronti della compagine societaria una somma di 30.000 euro più altre somme accessorie per un totale di 50.000 euro. Il motivo? La cifra, sempre secondo l'ex presidente, andrebbe ascritta a carico del club a guida Novello in guisa di spettanze dovute allo stesso Coviello per la sua opera di general manager. Ritenendosi danneggiato dal mancato pagamento delle stesse l'attuale direttore di VicenzaPiù aveva chiesto al suo legale, l'avvocato berico Paolo Doria, di redigere due distinte ingiunzioni di pagamento presentate poi al Tribunale civile di Vicenza; il quale in data 21 gennaio 2013 le aveva giudicate perfettamente congrue tanto da renderle esecutive: il tutto nell'ambito di un procedimento assimilato ad una causa di lavoro. Più nel dettaglio la prima istanza aveva come bersaglio il pignoramento di quote della srl della quale Novello è socio. La seconda, di fatto gemella, era invece vestita come istanza di pignoramento verso terzi, anche se il bersaglio rimaneva il medesimo ovvero la Novello srl.

Di tenore differente è invece la valutazione dei legali di Novello (Riccardo Canilli e Marco Pasqualin) i quali il giorno 11 marzo 2013 presentano in tribunale una opposizione al pignoramento stabilito in gennaio. Nel documento che porta la loro firma i due spiegano che «l'ingiungente» ovvero Coviello, risulti decaduto dalla possibilità «di azionare l'azione fidejussoria» in ragione di quanto stabilito dall'articolo 1957 del Codice civile. Di più i legali sostengono che l'attuale direttore di VicenzaPiù, non possa vantare nei confronti del club capitanato da Novello alcun credito tanto che «pare... pacifico che la pretesa creditoria debba ritenersi inesistente e... infondata». Per di più i legali reputano che l'istanza vada comunque rigettata poiché il credito vantato da Coviello sarebbe stato «estinto» per intervenuto pagamento «della debitrice principale». E ancora le azioni di ingiunzione attivate presso terzi avrebbero creato «allarme sociale».

Sul versante opposto però c'è la replica dell'avvocato Doria il quale nell'atto di «comparsa di costituzione e risposta» che porta la data del 14 giugno 2013, un documento di 9 pagine, refuta punto per punto le testi dello studio Canilli e porta come prova della sostanza delle richieste del suo cliente una scrittura privata concordata e sottoscritta con data certa a suo tempo tra le parti. Quanto poi al pericolo derivante per il Novello dal materializzarsi della azione di pignoramento, Doria specifica che il pignoramento nemmeno è stato iscritto a ruolo per mancanza di credito riconducibile all'imprenditore di Isola presso le banche di riferimento. Lo stesso legale usa un pizzico di ironia quando contesta che «considerata la florida attività imprenditoriale del signor Novello... possa danneggiare in modo grave il debitore». Un assunto che in più di una occasione ha fatto dubitare Coviello circa la volontà reale ed i motivi più o meno sottaciuti «da parte della controparte di onorare i suoi impegni».

E così, come in flashback cinematografico rimangono sospesi i timori dell'ingegnere sulla vicenda del passaggio di mano, avvenuto nel giugno 2009, della società del volley di serie A femminile di Vicenza tra la sua famiglia e la compagine di imprenditori locali capitana proprio da Novello, socio di riferimento dell'omonimo gruppo di Isola con interessi anche in Repubblica Ceca. In questi mesi Coviello non ha cambiato idea. E accusa la controparte non solo di «aver azzerato in un anno quanto costruito in oltre quindici anni di lavoro per la pallavolo rosa di vertice e di base», ma anche di non avere onorato alcuni impegni economici assunti in concomitanza con la cessione tra cui quelli per i quali il tribunale di Vicenza si è mosso di conseguenza ordinando una ingiunzione il cui iter è ancora in divenire. Più precisamente, a meno di nuovi accadimenti, il tribunale civile di Vicenza, si pronuncerà nel merito fra meno di un mese, ovvero il 17 luglio.

La vicenda però ha anche un aspetto che riguarda la sfera affettiva e l'orgoglio personale. Coviello ancora oggi non si dà pace per il tracollo cui è andato incontro il volley femminile di vertice a Vicenza «dopo l'ingresso della nuova compagine societaria». In questo senso sono eloquenti le dichiarazioni rilasciate da Coviello a Vicenzapiu.com proprio il 19 marzo: «... Sono soddisfatto per la piega che ha preso questo primo evento poiché, intanto, si dimostrano in modo incontrovertibile due circostanze. Uno, il sottoscritto ha dovuto battagliare affinché fossero onorati impegni, sia pure minimali, presi e non rispettati da Mario Novello. Due, dallo stesso accordo, su un cui stralcio Novello ha raggiunto un accordo transattivo che mi dà totalmente ragione, risulta che il sottoscritto ha ceduto le quote societarie della squadra a condizioni stravantaggiose, 279.870 euro di quote societarie a costo zero per i soci subentranti per non parlare dei sottesi valori dei titoli sportivi di squadre e giocatrici, con la convinzione che la nuova proprietà tenesse in vita la squadra per non distruggere quindici anni di lavoro personale e di sacrifici economici che hanno azzerato ogni proprietà della mia famiglia per mantenere in vita il club biancorosso. Cosa che purtroppo, arrivati i nuovi cinque soci "imprenditori", non è avvenuta».


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