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Consiglio Veneto approva progetto di legge su salvaguardia dal rischio gas radon

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 11 Luglio 2013 alle 19:49 | 0 commenti

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Regione Veneto  -  Il consigliere regionale Nicola Finco, Presidente della Commissione Ambiente, esprime soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio veneto, del progetto di legge di cui è primo firmatario, relativo alla prevenzione e alla salvaguardia dal rischio gas radon.

“Ringrazio maggioranza e opposizione per la collaborazione – ha detto Finco -. Attraverso questa importante proposta di legge, sottoscritta da altri consiglieri del Gruppo leghista, si intende aggiornare le disposizioni regionali alla luce dei limiti imposti dalla prossima direttiva europea in materia di radioprotezione. Anzitutto sarà predisposto un Piano regionale per localizzare e rilevare le zone regionali a più alta concentrazione di radon, cosicché i Comuni possano predisporre progetti di recupero grazie a finanziamenti agevolati. Contemporaneamente, la Giunta veneta fisserà dei criteri generali con prescrizioni e raccomandazioni da osservare negli interventi edilizi di nuova edificazione. In secondo luogo – continua l’esponente leghista - sarà definito un programma di monitoraggio sanitario dei soggetti che, avendo prestato o prestando la propria attività lavorativa in luoghi di lavoro ad elevato livello di esposizione al gas radon, siano da considerare a rischio di contrarre patologie oncologiche da radiazioni ionizzanti. Inoltre, le aziende ulss disporranno di un registro di patologia dei pazienti affetti da malattie oncologiche sospette da gas radon”.

 

“Ricordo che in Veneto, secondo una ricerca Arpav, risultano maggiormente esposte al radon radioattivo le aree montane del bellunese e del vicentino, e quelle collinari del Padovano e del Trevigiano – ha aggiunto Finco -. Il radon è un gas inodore di cui spesso si sottovaluta l’impatto, ma che può avere conseguenze devastanti per la salute, come si è rilevato qualche mese fa nel caso di alcune scuole del Vicentino. Prodotto dal decadimento di Uranio e Torio, si accumula in ambienti chiusi ed è facilmente trasportato dall’aria e dall’acqua. Gli interventi di risanamento, viceversa, possono non comportare grandi costi per ottenere dei risultati importanti”.

 

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