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Condominio abusivo a Viale Trieste o abuso informativo? L'etica del giornale degli industriali. E Variati stopperà Borgo Berga?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 26 Luglio 2014 alle 12:55 | 0 commenti

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Oggi leggiamo un articolo con un titolo ("Nuovo scontro in tribunale per il condominio abusivo"), una didascalia della foto che lo illustra ("Il palazzo abusivo in Viale Trieste") e un occhiello ("Dopo lo stop. È stato presentato il ricorso dopo la sentenza  del Tar") che non danno scampo alla società, The Goal srl, che stava costruendo l'immobile, nel frattempo "distrutta" e messa in liquidazione. 

Fin della prima, più impattante e forse unica sua "scorsa" del pezzo il lettore medio, che non è detto, anzi..., che si addentri nei dettagli dell'articolo che riportiamo di seguito integralmente* proprio per capire meglio certe dinamiche dell'informazione, si fa un'idea ben precisa su un "abuso" che percepisce subito come conclamato. 

E a scanso di dubbi l'autore del pezzo, NI. Ne, avvalora le convinzioni "sue", del precedente assessore Cangini, che per l'abuso con Variati 1 si era pronunciato, e dell"attuale, omologa, amministrazione, con la frase  di attacco del suo coraggioso pezzo-denuncia: «La battaglia per il condominio abusivo ritorna in tribunale».

Il termine abuso  o l"aggettivo "abusivo " compaiono, quindi, in maniera affermativa e senza alcun condizionale, tipo "presunto abuso", ben tre volte sulle quattro più "sbattute" in pasto ai lettori del quotidiano di (com)proprietà  di quella Confindustria Vicenza che non ha accolto la domanda di ammissione del nostro editore Media Choice perché VicenzaPiù infrangerebbe il «codice etico» di Zigliotto & c. 

Così etico che se i lettori del giornale del gruppo di potere attuale si addentrassero nei dettagli, in cui Ni. Ne. comunque fa una cronaca meno aprioristica dei fatti, leggerebbero di una realtà ad oggi ufficialmente ben diversa, visto che il Tar ha dato torto al comune e ragione al costruttore definendo il suo immobile come "lecito".

Anche se Ni. Ne. confonderebbe (il condizionale noi lo usiamo perché riportiamo la versione riferitaci dall'amministratore di The Goal in liquidazione srl) il presidente delle Repubblica col Consiglio di Stato, a cui invece la The Goal avrebbe ricorso per poi ottenere la sentenza attualmente favorevole del Tar (leggi qui), lasciamo le questioni legali specifiche e quelle mediatiche connesse agli avvocati Silvano Ciscato e Andrea Faresin di Vicenza, come ci ha riferito l'amministratore, persona, lo diciamo con chiarezza, a noi da tempo vicina e che stimiamo per la sua verificata trasparenza, per concentrarci su alcune delle sempre più frequenti domandine che ci tocca tornare a fare da un po' di tempo  al sindaco Achille Variati, che ancora non ci ha risposto su quelle (leggi qui) sulle sue chiacchierate liason con l'asse ora in disgrazia Galan - Sartori - Maltauro & c.: «egregio sindaco, ha conosciuto o, per lo meno, letto le denunce pubbliche fatte da comitati di cittadini e da parlamentari, oltre che da politici e, pochi, media locali, sulle possibili irregolarità commesse proprio dalla Maltauro nel costruire il complesso di Borgo Berga, tribunale incluso, non ancora completato così come quello minimale di The Goal in Viale Trieste. Se ne fosse venuto... casualmente a conoscenza ne ha verificato insieme all'assessore successore di Cangini alcune possibili "criticità" come anche il mancato rispetto delle distanze di sicurezza dagli argini dei corsi d'acqua che lì scorrono? Se non lo ha ha fatto, magari per carenza di tempo anche da parte dei suoi dirigenti, finora, lo capiamo, impegnati a fare ricorso contro The Goal, lo farà nei confronti di Maltauro, un grande gruppo associato a Confindustria ma in via di commissariamento per alcuni comportamenti, mazzette per avere appalti a Expo 2015, che non appaiono poi così tanto etici da giustificarne la permanenza ulteriore nell'eticissima Confindustria Vicenza? Nel dubbio e doverosamente l'assessore Cangini del suo Variati 1 lo ha fatto nel 2012 con solerzia nei confronti della piccola The Goal senza, giustamente, curarsi se quella azione per un singolo stabile avrebbe messo in ginocchio il piccolo costruttore, per giunta non associato a Confindustria? Cosa vuole che sia per Maltauro un problemino in più rispetto alle tangenti bis, dopo quelle di tangentopoli 1, per una serie di immobili vicini all'acqua del Bacchiglione e sopra, magari, i rifiuti tossici della ex Cotorossi?».

Un'ultima domandina, dopo quelle a Variati ma in cui è coinvolto anche lui, la facciamo a Giuseppe Zigliotto: «se VicenzaPiù ha denigrato (in cosa?) alcuni industriali e se il suo editore Media Choice non ha quindi "meritato" l'associazione alla sua virginea Confindustria, ora dopo che il suo Giornale di Vicenza ha definito "abuso" di un (per giunta piccolo) imprenditore quello che il Tar ad ora ha sentenziato come lecito e dopo che, noi maliziosi, immaginiamo che non per questo "abuso informatovo" espellerà da Vicenza o farà espellere dalla comproprietaria Confindustria Verona l'editrice Athesis, il suo «codice etico» dove lo butterà?».

No, lì no!

Inquinerebbe quel poco che molti suoi elettori ancora non hanno avvelenato...  

 

*DOPO LO STOP. È stato presentato il ricorso dopo la sentenza del Tar

Nuovo scontro in tribunale per il condominio abusivo
Il palazzo abusivo in viale Trieste
La battaglia per il condominio abusivo ritorna in tribunale. Dopo la sentenza del Tar di inizio anno, il Comune ha deciso di presentare appello per chiedere l'abbattimento del palazzo che sorge in viale Trieste. L'amministrazione aveva firmato l'ordinanza nel 2012. «A seguito di accertamenti eseguiti dai vigili» erano state rilevate alcune difformità. «In particolare - aveva spiega l'allora assessore Pierangelo Cangini - la posizione del condominio è ruotata rispetto al progetto presentato e di conseguenza le distanze minime dalle abitazioni limitrofe non sono rispettate». Da qui il provvedimento firmato dal Comune: è un abuso edilizio e come tale va demolito. I privati hanno presentato ricorso al Capo dello Stato, e la sentenza del tribunale è arrivata a inizio anno. I giudici hanno dato ragione alla ditta The Goal, proprietaria della struttura, rispedendo al mittente l'ordinanza di palazzo Trissino del maggio del 2012 e accogliendo il ricorso presentato al presidente della Repubblica. «La consulenza tecnica commissionata dal giudice civile - si legge nella sentenza del Tar - ha condotto alla conclusione per cui sussistono delle difformità che, però, non risultano di consistente entità, risolvendosi nel mancato rispetto delle distanze prescritte per confini e fabbricati entro dimensioni modeste, al di sotto del metro lineare». «Il provvedimento - conclude il tribunale - va annullato». Sono passati sei mesi. E proprio a poche ore dalla scadenza fissata dal Tar per eventuali ricorsi, l'amministrazione comunale ha deciso di ricorrere in appello. L'udienza si terrà a metà agosto. NI.NE. 


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