Dopo IPAB Rolando revocato anche da Ipark: Meridio "premiato", anziani danneggiati
Giovedi 27 Giugno 2013 alle 12:03 | 0 commenti
Giovanni Rolando, presidente "commissariato" della Ipab di Vicenza, ora è anche ex amministratore unico della società IPARK srl che gestisce, con personale proprio, la Residenza Parco Città e il Centro Diurno per Alzheimer Villa Rota Barbieri. Lo ha comunicato oggi facendo il punto sulla situazione e sulle decisioni del Commissario Regionale F. Zantedeschi circa la gestione proprio dei due centri per anziani, a quasi 2 mesi dalla DGR 672 di Remo Sernagiotto, assessore regionale. Domani ci sarà l'assemblea ufficiale richiesta dal commissario per revocare l'attuale organi amministrativo di Ipark.
Quali siano le prospettive, anche per l'aumento dell'1,% delle rette sempre più a carico dei familiari degli anziani non autosufficienti, le spiega nel video a seguire il "presidente" che non manca di lanciare stoccate nei confronti del suo predecessore e "nemico" dichiarato Gerardo Meridio dalle cui "trame" nascerebbe tutta la querelle Ipab e che sarebbe stato "premiato" dai centri politici a cui farebbe capo visto che «è stato nominato capo di gabinetto del sottosegretario agli Affari regionali e alle autonomie Walter Ferrazza, fidanzato di Benedetta,  figlia di Samorì del cui Mir Meridio è esponente di rilievo e a cui fa riferimento anche Sernagiotto, che si è assunto una grande responsabilità morale verso gli anziani e che sta generando anche danni economici agli enti».
Da qui la decisione di far seguire al ricorso al Tar in preparazione e pagato di tasca proprio dai 5 membri del Cda commissariati una richiesta di danni per 300.000 euro di immagine e reali. «Al ricorso dei 5 ex membri del Cda si affiancherà quello presumibile del Comune in base agli intendimenti e impegni presi da Achille Variati“, conclude determinato Giovanni Rolando che rinvia, comunque, al sindaco per la conferma del passo preannunciato della "nuova" amministrazione.
E "tutto questo lo facciamo per difendere l'assistenza pubblica mentre il disegno di chi è dietro al commissariamento è dimostrare che il pubblico costa troppo e non funziona per portare la gestione degli anziani nelle mani dei privati ...».
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