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Commissariamento Ipab, cercasi "trasparenza, valutazione e apertura"

Di Martina Lucchin Lunedi 23 Giugno 2014 alle 18:39 | 0 commenti

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Ambienti vicini al Cda precedente, dando voce a critiche che più volte ha sostanzialmente espresso anche il presidente “commissariato” Giovanni Rolando, all’annuncio della conferenza stampa di venerdì 27 e alla pubblicazione delle nostre indiscrezioni sulla assegnazione dell’appalto ("All'Ipab la cooperativa Bramasole subentra col massimo ribasso alla Codess: preoccupati gli 80 dipendenti"), sollevano una serie di interrogativi sul commissario straordinario di Ipab Vicenza, Francesco Zantedeschi, e sull’assessore regionale al Servizio Sociale Remo Sernagiotto, anche lui presente venerdì.

“A Remo Sernagiotto sono state tolte tutte le deleghe da Zaia in aprile alla notizia della candidatura alle europee e dunque a che titolo sarà presente alla conferenza stampa essendo certo in prorogatio ma senza deleghe? Come mai il commissario senza laurea continua nel suo impiego a 1500 euro più 1000 di rimborso mensili per un giorno alla settimana di due ore? E perché ha fatto direttore generale un ex segretario comunale in pensione senza esperienza? Renzi, Isabella Sala e il Pd non hanno nulla da dire?”. 

Detto che a Sernagiotto non sono state tolte ma sospese le deleghe e che il requisito della laurea per l’incarico di commissario è previsto per legge senza essere applicato (qui le spiegazioni in merito di Isabella Sala), agli altri interrogativi è più difficile dare una risposta. Nel sito di Ipab, alla voce “trasparenza, valutazione e merito amministrazione aperta”, la maggior parte delle pagine che rimandano agli incarichi dirigenziali, e quindi anche a curriculum e retribuzioni, sono “in costruzione” o “non trovate”. Del direttore generale, Biagino Ruscigno, si trova comunque in rete un curriculum vitae che lo qualifica come dirigente in pensione con una esperienza decennale da direttore amministrativo in una casa di riposo. 

Le polemiche, innescate attorno al commissariamento dell’Ipab nel maggio 2013 in piena campagna elettorale per le comunali, coincidenza che ha fatto sbottare l’allora candidato sindaco e poi riconfermato, Achille Variati, per la decisione “politica ed elettorale” della Regione ritenuta a favore degli avversari di centrodestra, quindi non si placano. Anche se intorno alla figura del commissario alcune cose vanno effettivamente chiarite, è però bene ricordare che i ricorsi del Comune di Vicenza sul commissariamento non hanno avuto successo. Dal Tar Veneto è arrivata infatti una clamorosa bocciatura. Per quanto riguarda il futuro dell’istituto, invece, ci sono molti altri punti di domanda (qui il monito dei sindacati). A cui Zantedeschi e Sernagiotto, si spera, risponderanno con “trasparenza, valutazione, merito e apertura”. 


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