Quotidiano | Categorie: Sanità

Ospedale di Comunità, la posizione del Comitato Ospiti e Famigliari Ipab Vicenza

Di Edoardo Pepe Domenica 3 Agosto 2014 alle 14:24 | 0 commenti

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Il Presidente del Comitato Ospiti e Famigliari Ipab Vicenza Giuseppe Campagnolo esprime la posizione del Comitato da lui rappresentato in merito alla vicenda dei quindici posti letto dell’Ospedale di Comunità previsti nella nuova struttura di Monte Crocetta dell'Ipab di Vicenza, una situazione dalla quale ne è conseguito uno scontro tra l'assessore alla sanità della Regione Veneto Luca Coletto e il sindaco di Vicenza Achille Variati. 

Il Comitato Ospiti e Famigliari di Ipab Vicenza, visti i contenuti della deliberazione della Giunta Regionale n. 1111 del 01 luglio 2014, pubblicata nel BUR n. 71 del 22 luglio scorso, esprime viva preoccupazione, per la scelta della Regione Veneto di non attivare i 15 posti letto dell’Ospedale di Comunità già disponibili nella nuova struttura di Monte Crocetta, e per le motivazioni che hanno indotto la Regione a pervenire a questa decisione ..”richiamando le gravi violazioni delle leggi che presiedono alla vita dell'Istituto".

E’ da oltre un anno che Ipab è stata Commissariata ed ora un’ulteriore bastonata alla città.

Disporre di un Ospedale di Comunità nella nostra città, con costi pro-capite giornalieri decisamente inferiori a quelli previsti per un ricovero ospedaliero, comporterebbe un risparmio per la collettività, e viceversa Ipab ottimizzerebbe l’offerta dei servizi con l’attivazione di questo reparto.

I familiari, che da anni “vivono” all’interno di questo grande istituto, conoscono ciò che rappresenta per la città e difendono con forza la buona qualità dei servizi che molti reparti della struttura residenziale sono in grado di offrire avvalendosi di personale professionalmente preparato. Non vogliono che non oculate gestioni di questo Ente e disegni politici sul futuro di Ipab defraudino la città di questo bene prezioso.

La grave situazione economico-finanziaria in cui si trova Ipab di Vicenza da molti anni, è stata scaricata sulle famiglie degli ospiti residenti nella struttura residenziale, portando le rette (è’ opportuno ricordare che la Regione Veneto non aggiorna da quasi cinque anni la quota sanitaria per gli Ospiti Ipab) a livelli assolutamente inaccettabili e ciò a fronte dell’offerta di strutture vetuste i cui semplici lavori di ristrutturazione non possono essere considerati sufficienti. Necessitano nuove strutture residenziali in città e strutture protette a servizio di un numero sempre più crescente di anziani.

E’ necessario che si raggiunga un accordo di programma di lungo respiro con la Regione che deve decidersi ad investire su questa nostra grande struttura!

C’è bisogno che la città di Vicenza, con i suoi organi istituzionali, ritorni al governo di Ipab. Non è accettabile che questa istituzione secolare rischi di scomparire o aprirsi al privato per mera necessità di risparmio, anche a scapito della qualità dei servizi. Non è assolutamente appaltabile a terzi l’assistenza diretta alla persona!

Ancora una volta il Comitato propone ed invita Ipab e le autorità della città di Vicenza a voler considerare l’opportunità di aprire questa istituzione alla società civile, a cittadini onesti e svincolati da logiche partitiche, ma motivati da un giusto spirito di servizio e professionalmente capaci, ed accettare e stimolare il contributo che gli stessi potrebbero dare a titolo di volontariato per aiutare questa istituzione della nostra città a riprendere la crescita qualitativa e appetibilità di mercato.

Lo Statuto vigente di Ipab dovrebbe , pertanto, essere integrato e rinnovato, adeguandolo a nuove forme di partecipazione.

In questo nuovo auspicabile contesto anche il Comitato Ospiti e Familiari va’ valorizzato accettandone la collaborazione e, quando servono, anche giuste critiche. Le criticità evidenziate dai familiari, attraverso l’organismo dagli stessi eletto, se Ipab si pone come primo e sostanziale obiettivo la soddisfazione dell’utenza, vanno colte come un prezioso utile contributo perché sollevate da chi vive con i propri familiari i disagi per inefficienze che, se corrette, comporterebbero miglioramenti utili sia al fruitore del servizio che all’ente che darebbe così una miglior immagine di sé anche all’esterno. Per rimanere sul mercato non è utile, infatti, puntare prevalentemente su tagli e risparmi per far quadrare i conti, ma studiare in modo lungimirante strategie che convincano i vicentini, sempre più sfiduciati, a portare i loro cari nelle strutture cittadine perché attratti da rette eque, efficienza da parte di personale motivato e ben organizzato, trasparenza e rispetto per l’utenza.

L’ IPAB di Vicenza nel tempo è diventata una grande geriatria, la si riformi con tutte le parti in causa (Famiglie che con le rette rappresentano il 62% delle entrate del bilancio, lavoratori e Comune di Vicenza) all’insegna delle tre “e” efficacia, efficienza, economicità, premiando la professionalità e tenendo sempre presente che IPAB non è solo un’azienda, ma in primis un luogo in cui i nostri anziani vengono a vivere l’ultimo miglio e quindi necessita tanto anche di sentimenti umani e spirito di servizio.


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