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Che impatto Guccione!

Di Marco Polo Giovedi 24 Ottobre 2013 alle 19:00 | 0 commenti

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Quando Filippo Guccione ha messo piede in campo per la prima volta in questo campionato non poteva aspettarsi che genere d’impennata avrebbe subito la sua storia con il Soccer Team. L’esterno è passato da oggetto misterioso a uomo determinante, almeno per quanto visto con la formazione di Sandro Cesca. Di più: con Daniel Semenzato ha dato vita ad una catena di sinistra scoppiettante, pungente ma anche solida. Ed è proprio quest’ultima caratteristica che ha sorpreso di più in positivo. Con la sua esplosione Petrone ha ora tre esterni offensivi pronti, all’appello manca il solo Elia Cortesi.

Il derby contro il Real Vicenza è molto stimolante. Andare a battagliare nella tana della capolista regala stimoli e motivazioni infinite. Dimostrare il proprio valore al cospetto di quelli che finora sono stai i più bravi, coloro che hanno rinunciato al rispetto dell’età media e dispongono di giocatori come Tommei, Stefani, Rebecchi e Alessandro non ha prezzo. Il Bassano a quest’appuntamento ci arriva piuttosto bene e dopo che il match contro un Bellaria eccessivamente passivo ha consegnato a Mario Petrone praticamente tre titolari in più, Maistrello, Semenzato e lo stesso Guccione: «Sappiamo che il Real sta attraversando un momento particolarmente positivo. Per affrontarli stiamo curando anche i minimi particolari, il mister ci sta facendo lavorando particolarmente sodo. Ci teniamo, si tratta di una partita importante, nonché un derby, cercheremo di fare la stessa prestazione di domenica e agguantare i tre punti».

 

Compattezza segreto di successo. Giocare contro un avversario che riesce a rimanere «corto» è sempre difficile. Se tra i reparti le distanze sono rispettate con ostinazione è più facile recuperare palla e dare vita a rapidi ribaltamenti di fronte. Nel 4-4-2 di Petrone risulta determinante il lavoro degli esterni. In particolare del lavoro dei terzini in fase offensiva e degli esterni alti in fase difensiva. I primi, sovrapponendosi, permettono di creare superiorità numerica. I secondi, sacrificandosi in ripiegamento, conferiscono solidità alla squadra. Sono passati i tempi in cui i terzini dovevano pensare solo a difendere e le ali ad attaccare. Prendete la gara con il Bellaria: lo strepitoso lavoro di Guccione e Furlan in ripiegamento dava la possibilità a Toninelli e Semenzato di stringere in mezzo con il risultato che gli ospiti trovavano di fronte a sé una muraglia invalicabile. Prodigarsi in questo lavoro, sicuramente molto sfiancante, non è da tutti. Bene, Guccione ha dato ampie garanzie da questo punto di vista: si è fatto trovare pronto e ficcante in fase d’attacco, siglando anche una rete, ma si è anche distinto per recuperi difensivi e addirittura colpi di testa per liberare l’area di rigore giallorossa. «La cosa più importante sono state la vittoria e la prestazione della squadra. Non mi capita di frequente di andare quindi sono molto felice. Il mister chiede grande applicazione in entrambe le fasi, spero di essere all’altezza. Per quanto riguarda il sacrificio, ritengo sia fondamentale, diciamo che sono portato a sacrificarmi per la squadra fin quando ho birra in corpo. Dopodiché ci sono altri compagni che possono eventualmente darmi il cambio. È questa la forza di un gruppo. Il mio ruolo? Esterno nel centrocampo a 4, a destra o sinistra, ma mi trovo bene anche in un tridente o da seconda punta».

Foto Roberto Bosca 

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