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Baù della Cgil muto sui lavoratori vicentini: Centro Servizi Editoriali usa ammortizzatori per loro ma compra la Galeati di Imola

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 15 Luglio 2014 alle 00:04 | 0 commenti

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Il gruppo Centro Servizi Editoriali di Grisignano di Zocco (VI), della famiglia veneta Comin, ha acquisito, come ha comunicato ufficialmente il 23 giugno, dopo un nostro contatto apparentemente infruttuoso, «le Industrie Grafiche Galeati di Imola, tra le più antiche tipografie d'Italia, e dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna lo scorso anno. Si tratta di una delle più importanti acquisizioni nel settore editoriale della stampa dei quotidiani degli ultimi anni, un settore al centro di una profonda trasformazione e che dovrà ancora fare i conti in futuro con nuove aggregazioni e consolidamenti sia tra gli editori che tra gli stampatori».

Conosciamo bene sia l'azienda di Grisignano in cui stampavamo VicenzaPiù per poi passare alla Galeati e, quindi tornare, a Grisignano quando dal numero del 30 giugno siamo sbarcati alla bergamasca Sigraf in Lombardia per nostre scelte di un nuovo formato, ma, soprattutto, per essere più immuni da una serie di "fastidiose" pressioni locali (non era infrequente il caso di sedicenti esponenti delle varie forze dell'ordine che si facevano vivi con "strane" domande e asserzioni) e per un modo diverso di intendere le relazioni societari.

Affrontiamo, perciò, l'argomento che tocca aziende, lavoratori e sindacati a Vicenza partendo da Imola per farvi capire meglio l'attuale situazione a Grisignano, dove da tempo sono stati attivati vari ammortizzatori sociali mentre la proprietà trattava per acquisire la Galeati.

Scriveva già a luglio 2013 il Sabato Sera di Imola, settimanale leader dell'area e già nostra fonte per il passaggio della imolese Microvett alla Cima di Altavilla con Claudio Cicero come trait d'union, che La notizia del primo passo per la sua acquisizione attuale, il fallimento, cioè, della Galeati (la sentenza del tribunale di Bologna è già del 3 luglio 2013, ndr), era «arrivata come una doccia fredda per la Galeati Industrie Grafiche, la tipografia imolese con 197 anni di storia alle spalle...».

La storica tipografia imolese, scriveva a luglio 2013 ancora Sabato Sera, era «già ridimensionata rispetto all'inizio dell'anno, quando i dipendenti, a fronte dei 37 attuali, erano 49, ma 25 dei quali secondo la proprietà in esubero...».

Franco Mingotti, della Slc-Cgil, che assieme alla Fistel-Cisl ha seguito la vertenza, dichiarava, sempre a luglio 2013, al settimanale imolese: «Il costo del personale è la voce che è diminuita di più in questi mesi. Il problema non era il personale, che anzi ha sempre dimostrato una estrema disponibilità, ma era altrove. Tra l'altro la proprietà ha disdetto tutti gli accordi aziendali siglati in trent'anni. Il problema è che quando c'è crisi si pensa che riducendo il personale si producano effetti positivi. In realtà, ciò porta a diseconomie di scala e a un calo della redditività. E dopo qualche mese dalla "cura dimagrante" si torna da capo».  

E non finiva qui il dramma imolese, aggiungeva Sabato Sera, perchè «dopo aver messo in cassa integrazione circa la metà dei 24 dipendenti della Galeati Perugia, a ottobre la proprietà aveva richiesto la mobilità di 15 lavoratori su 24, scatenando scioperi e proteste. Poi, a novembre, la decisione della messa in liquidazione e del concordato preventivo, che, come detto, non ha avuto l'esito sperato...» .

Saltando alcuni passi è sempre Sabato Sera a maggio 2014 a scrivere: «Il 23 maggio scorso i vicentini del Centro servizi editoriali, società proprietaria del gruppo di cui fanno parte il Centro stampa editoriale, Comp-editoriale veneta e Top media, sono stati gli unici ad aver presentato al tribunale di Bologna un'offerta di un milione e 510 mila euro, pari alla base d'asta. Il giorno precedente, davanti all'assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni, i sindacati, il curatore fallimentare Claudio Daniele Cialdai e i rappresentanti dell'azienda veneta con sede a Grisignano di Zocco hanno raggiunto, non senza fatica, un accordo sulle prospettive occupazionali dello stabilimento imolese di via Selice. Il piano industriale del gruppo vicentino, infatti, prevedeva l'assunzione di meno della metà dei 32 lavoratori oggi in organico alla storica tipografia imolese. I 15 posti indicati in un primo tempo sono saliti a 17, ma non oltre... Dei 32 lavoratori, sette erano già in cassa integrazione a zero ore dalla precedente ristrutturazione aziendale, avvenuta nel 2012, che aveva portato alla dismissione delle linee su cui questi lavoravano... "Per loro la cassa integrazione scadrà il 15 luglio dopodiché entreranno in mobilità - spiega Paolo Stefani, segretario generale della Cgil di Imola -. In ogni caso sia loro che i restanti otto, avranno diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni nell'arco dei prossimi tre anni, fino al 30 giugno 2017. Certo, non è stato un accordo facile. La scelta, a cui sempre più spesso siamo messi di fronte, è tra accettare una riduzione dei posti di lavoro o rischiare di far saltare l'accordo e quindi di la chiusura. In questo caso, poi, si tratta di una azienda storica, la prima cooperativa nata sul territorio nel 1816. Non era pensabile rischiare di perderla senza aver fatto tutto il possibile per salvarla»...

A fronte di questa situazione ci è sembrato naturale contattare l'azienda di Grisignano e, infatti, il 19 giugno chiedevamo per iscritto di porre «domande sulla situazione di Grisignano e sui piani legati all'acquisto della Galeati».

Quattro giorni dopo le nostre ripetute sollecitazioni, disattese, di un incontro con la famiglia Comin arrivava, comunque, il comunicato ufficiale con cui il Centro Servizi Editoriali ufficializzava il tutto.

Venerdì 27 giugno dopo aver cercato chi poter contattare tra i vari sindacalisti vicentini arrivavamo a individuare un interlocutore di riferimento in Sergio Baù, segretario provinciale Slc (Sindacato Nazionale Lavoratori della Comunicazione) Cgil Vicenza che al nostro primo contatto telefonico (gli chiedevamo le prime informazioni e di fissarci, poi e a breve, un incontro di persona) ci diceva di non poterci rispondere perché, giustamente..., non ci conosceva.

Lo invitavamo, quindi, a informarsi presso la segretaria generale provinciale della Cgil di Vicenza, Marina Bergamin, e presso vari suoi colleghi di altre categorie, che probabilmente ci... conoscevano, e di richiamarci.

Cosa che non avveniva per cui dopo un certo tempo la stessa sera di venerdì gli inviavamo un sms a cui seguiva un botta e risposta che vi proponiamo integralmente perché vi facciate un'idea del concetto che di trasparenza ha il signor Baù.

Coviello. Sig. Baù si è informato se sono un giornalista e direttore di VicenzaPiù? Io mi sono presentato, lei non vuol parlare di questioni sindacali e di interesse dei lavoratori? Non ci credo. Attendo la sua chiamata
Baù. Buona sera, mi sono informato verificando il sito del giornale ed in effetti risulta quale nominativo e responsabilità con le quali si è presentato al telefono. Spero apprezzi l'attenzione. Il 10 luglio abbiamo un primo incontro sindacale a Vicenza per capire l'operazione e gli effetti sul sito vicentino.
Coviello. Grazie. Mi può sintetizzare cosa è avvenuto nel recente passato a Grisignano con riduzione di personale, cassa e altri ammortizzatori? Io stampavo lì e quindi so, ma vorrei me lo dicesse lei perchè la trattativa con Galeati è iniziata 8 mesi fa mentre qui tagliavano...
Baù. Il settore Poligrafico è in crisi tutto il territorio nazionale, il calo delle vendite dei giornali e gli insoluti hanno contribuito alla crisi. Nel sito vicentino abbiamo utilizzato la cassa straordinaria prevista per il settore poligrafico ed il contratto di solidarietà, con tali ammortizzatori siamo riusciti ad evitare i licenziamenti. Quindi nessun licenziamento alla data attuale.
Coviello. Grazie. Ultima domanda, poi vorrei incontrarla di persona: è lecito per un'azienda usufruire di ammortizzatori mentre acquista un'altra azienda da cui per giunta manderà a casa metà dipendenti?
Baù. La prima cosa buona è che un'azienda che poteva cessare definitivamente ha una speranza di proseguire l'attività, quindi parte dei lavoratori ritornano a lavorare, con la possibilità, se le cose vanno bene, di possibili ulteriori nuove assunzioni. Sulla questione "lecito", la legge lo consente; per quanto ci riguarda la questione oggi è evitare, anche con tutti gli ammortizzatori sociali, i licenziamenti.
Coviello: Grazie di tutto. Buona notte


Mercoledì 9 luglio, il giorno prima della riunione preannunciataci da Sergio Baù, tornavamo alla carica.
Coviello. Buongiorno. Domani a che ora e dove ci possiamo incontrare dopo la riunione con Centro servizi? Grazie . Coviello. VicenzaPiù
Baù. Mi spiace ma sono incasinato, devo seguire non solo Vicenza ma anche il Veneto, spero capirà. Sono occupato fino al 4 di agosto.
Coviello. Prendo atto ma l'altra volta ha avuto il tempo anche di avvisare la proprietà prima di parlare con me... Cercherò le informazioni diversamente precisando che lei non ha il tempo per fornire. W i sindacati attuali!

Baù. Non ho mai avvisato alcuna, nessuna proprietà prima di parlare con lei.
Coviello. Me lo detto e scritto la proprietà che non può averlo saputo che da lei. Stia tranquillo, quando dico qualcosa sono documentato e il suo comportamento non è, purtroppo, diverso da quello del 90% dei cosiddetti sindacalisti. W l'Italia
Baù. Ribadisco Non ho mai avvisato alcuna, nessuna proprietà prima di parlare con lei.
Coviello. Allora ne risponderà la proprietà che me l'ha scritto. Di cosa si preoccupa allora? Si dovranno giustificare loro
Baù. Ribadisco Non ho mai avvisato alcuna, nessuna proprietà prima di parlare con lei.
Coviello. Non ribadisca a me ma alla proprietà.
Baù. Me lo dice lei e, quindi, ribadisco non ho mai avvisato alcuna, nessuna proprietà prima di parlare con lei.
Coviello. Ripeto per l'ultima volta che me lo hanno scritto e non potevano averlo saputo da nessuno se non da lei. Ci vedremo dopo il 4 agosto, intanto scriveremo che lei non ha tempo per incontrarci ... Adesso non le rispondo più, perché sto lavorando.


E alle 10.20 di giovedì mattina, 10 luglio, giorno dell'incontro dei sindacati con la proprietà per il destino dei lavoratori vicentini, per i quali, non lo dimentichiamo, sono stati utilizzati ammortizzatori come la cassa straordinaria ed il contratto di solidarietà, provavamo a superare il catenaccio di Baù.
Coviello. A che ora c'è l'incontro? Questo almeno può dirmelo?
Baù. Inizia alle 15 oggi pomeriggio
Coviello. Grazie. In tipografia?
Nessuna risposta per cui alle 19.16, pensando che Baù, avesse terminato l'incontro, ci riprovavamo con un ennesimo sms.

Ecco il gran finale di Sergio Baù, segretario provinciale Slc (Sindacato Nazionale Lavoratori della Comunicazione) Cgil Vicenza, forse già in debito di ore di permesso sindacale, prima ancora che venga attuata la spending review sindacale promessa da Matteo Renzi: il dimezzamento dei permessi sindacali, che, nel 2008, Stefano Livadiotti quantizzava in un milione di giornate di lavoro complessive al mese per i 700.000 delegati delle tre centrali sindacali con un costo al sistema paese di un miliardo e 854 milioni di euro l'anno! ("L'altra casta: privilegi, carriere, misfatti e fatturati da multinazionale. L'inchiesta sul sindacato")
Coviello. Com'è andata?
Baù. Adesso non le rispondo più, perché io sto lavorando
Coviello. Bravo. Me lo aspettavo
Baù. Adesso non le rispondo più, perché io sto lavorando
Coviello. Anche io, 24 ore su 24

 

Vi chiederete, giustamente, la prova, fondamentale, che Sergio Baù (o qualcuno per lui?) abbia informato la proprietà di Centro Servizi Editoriali di Grisignano della mia richiesta di informazioni fatta a lui, e solo a lui in ambito sindacale, venerdì sera 27 giugno.

Ecco la frase, completa delle minacce fatteci (alludendo alle mie questioni personali che, però, chi scrive mai ha nascosto pubblicamente rimproveranso, anzi, alcuni colleghi di non aver avuto all'epoca domande al riguardo...) e inviataci il 28 giugno alle 14.53 via mail dal dirigente del Centro Servizi a cui avevamo chiesto il 19 giugno, invano, l'incontro con la proprietà, che, comunque, ricordiamo un comunicato poi l'inviò il 23 giugno: «Credo che a Lei proprio non possa interessare cosa dicono i sindacati anche perché dal canto nostro abbiamo fatto gli accordi su Imola con loro. E, solo per fare un esempio, se ci mettessimo noi ad indagare sulla sua nota vicenda del basket (volley, lo correggiamo noi...) vicentino. A noi proprio non ce ne frega niente. Dorma i suoi sonni tranquilli per quanto riguarda la questione Galeati. So che Lei ha cercato il segretario della CGIL di Vicenza per avere notizie. Continui a cercare. Per noi non cambia nulla...».
Signor Baù, ora ricorda di aver detto a Centro Servizi o a qualcuno dei suoi, che poi lo avrebbe riferito, alla tipografia, della nostra richiesta di informazioni a cui ad oggi non ha risposto?

 

Lasciando a lavoratori e lettori (vorremmo aggiungere anche ai vertici della Cgil di Vicenza ma...) ogni valutazione sulla sua trasparenza, che non avrà sfoghi fino al 4 agosto (lei lo ha scritto), riportiamo la risposta alle nostre richieste di informazioni inviateci correttamente dalla proprietà venerdì 11 luglio: «La proprietà si è incontrata con le RSU ed il Sindacato Provinciale. Tema dell'incontro: l'acquisizione della Società Fallita di Imola dal Tribunale di Bologna. La proprietà ha ribadito quali sono stati i motivi che l'hanno indotta ad acquistare dal fallimento la predetta Tipografia. Ha spiegato i termini economici e l'impegno dato a garanzia anche personalmente agli Istituti bancari per poter arrivare all'obbiettivo. Ha ribadito quali saranno i progetti futuri per portare la Galeati SrL , che compie tra poco 200 anni, ad essere ancora un punto di riferimento per la città di Imola e di tutto il comparto Emiliano Romagnolo. Il Sindacato e la RSU si sono complimentati con la proprietà che in questo modo ha anche salvaguardato molti posti di lavoro in questo momento così difficile per l'economia Italiana. La RSU ed il Sindacato Provinciale hanno comunicato che pubblicheranno un documento riportante il contenuto dell'incontro».

Dulcis in fundo: questo documento lo abbiamo atteso fino ad oggi visti gli impegni di Baù, non lo abbiamo visto e abbiamo pensato che avremmo alleviato il suo lavoro per i lavoratori pubblicando qui l'intera storia, per lo meno per la parte finora a nostra conoscenza. E salvo gradite correzioni del sindacalista Cgil impegnato fino al 4 agosto.
A risentirci allora il 4 agosto, sig. Sergio Baù , segretario provinciale Slc (Sindacato Nazionale Lavoratori della Comunicazione) Cgil Vicenza.


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