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Centri Culturali e Centri di culto Islamici: Cattaneo e FI aprono ma con "cautela"

Di Edoardo Pepe Sabato 23 Agosto 2014 alle 20:20 | 0 commenti

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Roberto Cattaneo, capogruppo FI del Consiglio Comunale di Vicenza, invia una nota sulla proliferazione dei Centri Culturali Islamici e sui Centri di culto che volentieri pubblichiamo perchè contribuisca anche a Vicenza, in cui si è innescata la polemica sulla possibile apertura di una moschea, a un dibattito sereno e senza prevenzioni e preclusioni puramente ideologiche e strumentali.

Roberto Cattaneo, capogruppo FI del Consiglio Comunale di Vicenza  -  A Vicenza, come in altre città e paesi d'Italia, stanno proliferando i  e questo fatto, sotto l'ottica di un accrescimento culturale di una fascia di abitanti - siano essi già in possesso della cittadinanza italiana oppure semplicemente in Italia per studio o lavoro - non può che essere un fatto positivo.

La cultura, e quindi gli strumenti necessari a aiutare lo sviluppo culturale delle persone, non può che essere considerata se non positivamente. Ma centro culturale deve essere e non altra cosa e di questo deve esservi piena garanzia. E assoluta certezza. In altre realtà territoriali non poche volte non solo i centri culturali islamici hanno causato delle situazioni sgradevoli, ma anche i centri di culto, e senza richiamare fatti recentissimi, ben noti, è indispensabile che le garanzie di rispetto totale delle nostre leggi siano forti e credibili. Certo che questo vale per ogni altra struttura analoga di una qualsiasi altra religione, fede, ideologia.
Insediare centri di questo genere, senza le dovute cautele e, ripeto, le necessarie garanzie, nei pressi di strutture sensibili, in un'epoca in cui si assiste, tramite i mass media, a situazioni del tutto degenerate e particolarmente esplosive, per forme di tensioni artificiosamente attivate, è un fatto molto delicato che non può essere sottovalutato in nome della tolleranza e dell'accoglienza.
Le garanzie sono necessarie per assicurare, mi riferisco a Vicenza ma vale per ogni altra realtà territoriale, la sicurezza e la tranquillità del vivere quotidiano, a tutti gli abitanti della città, anche agli stessi islamici. In questa specifica circostanza vale il detto che non si mette la benzina vicino al fuoco senza il pericolo di scottarsi. Il governo ha sollecitato le autorità presenti sul territorio a porre la massima attenzione in questo campo e personalmente sono convinto della bontà di questa azione preventiva, che non vuol negare alcun diritto e limitare alcuna libertà ma garantire esclusivamente una serena convivenza nel rispetto delle leggi italiane e delle nostre tradizioni.


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