Cene elettorali e autonomia da ogni possibile condizionamento
Mercoledi 21 Maggio 2014 alle 21:11 | 0 commenti
Riceviamo da Valentina Dovigo, consigliere comunale lista civica e Sinistra Ecologia Libertà , e pubblichiamo - A proposito della cena a sostegno della candidatura dell’onorevole Moretti, organizzata dal dr. Simonetto, il problema non è la coincidenza con l’arresto proprio nello stesso giorno del dr. Enrico Maltauro, o valutare la giusta distanza del gruppo imprenditoriale dall’indagine in corso, come tutti in questi giorni si affannano a ripetere e da cui giustamente stanno prendendo le distanze.
Un problema, una questione “morale†o di opportunità , ci sarebbe comunque stata, anche senza arresti o indagini di qualsivoglia tipo.
Non ho proprio alcun dubbio a ritenere che la cena sia stata organizzata in modo trasparente, e che tutti i finanziamenti destinati alla campagna elettorale in corso siano stati devoluti in modo corretto e chiaro. Non è questo il nocciolo del discorso. Il punto fondamentale è che quando i finanziamenti provenienti da alcune persone, diciamo pure da alcune personalità dell’economia locale, supportano in modo consistente una candidatura, possiamo ritenerci proprio sicuri che nel suo futuro mandato quel politico/a agisca “in assoluta autonomia di pensiero e d’azioneâ€, (e di voto), nei confronti dei cittadini e del territorio, nei confronti di tutti, quindi anche nei confronti di chi l’ha sostenuto?
E’ logico pensare che chi apprezza un candidato per il suo impegno ed il suo percorso politico, o semplicemente lo preferisce per il suo programma elettorale lo voglia appoggiare anche economicamente. Ma cifre consistenti, elargite “ad personam†più che alle proposte politiche ed ai valori messi in campo, non significano più solo un sostegno od una condivisione di pensiero, sconfinano nell’indistinto ed aprono la strada ad un inevitabile condizionamento.
La responsabilità che come politici ci assumiamo non può essere in alcun modo corrosa da cene e cenette, e neppure da qualche spuntino.
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